Grandi formati e cianfrinature non sono un problema
Soitaab è stata grande protagonista del ricco menù tecnologico proposto dalla Cutting Week con ben due Tech Talk in cui ci ha raccontato il suo stato dell’arte nei due principali ambiti applicativi del taglio termico, ovvero laser e plasma. Nel primo di questi due appuntamenti, Stefano Giudici, Tecnical Leader della Divisione Laser di Soitaab ci ha parlato, in diretta dall’officina di un cliente, del loro approccio alla tecnologia laser soprattutto nel campo delle lamiere di grande formato.
Parlando di taglio laser piano, qual è la filosofia costruttiva che vi guida in termini di sviluppo e quali sono i capisaldi tecnologici che portate avanti attraverso la vostra gamma di prodotto che vorrei presentasse, a grandi linee, spiegandone le principali peculiarità? Il cliente che vuole avvicinarsi alla tecnologia laser arriva solitamente da due tecnologie di taglio storicamente caposaldo di Soitaab, il taglio plasma e l’ossitaglio. Queste tecnologie sono poco influenzate dalle caratteristiche del materiale, differenza della tecnologia laser e spesso vengono applicate a lamiere di grosso formato. A oggi la nostra filosofia costruttiva è orientata nel consentire al cliente di non discostarsi e stravolgere completamente il suo metodo produttivo, offrendoli macchine che possono coprire la più ampia gamma di dimensioni, che possono contare su robustezza e affidabilità senza però trascurare le richieste del mercato che punta sempre di più su velocità, facilità d’uso e alla stabilità del processo su materiali con caratteristiche differenti. Parlando invece di taglio laser 3D e di laser tubo, quale è la vostra posizione in merito; disponete anche di questa tipologia di sistemi? Se si, può parlarcene?
Nel panorama produttivo di Soitaab la tecnologia laser 3D è applicabile su macchine da taglio lamiera sviluppata allo scopo di permettere la realizzazione di tutte quelle lavorazione di preparazione alla saldatura tipicamente necessarie nell’ambito della carpenteria di costruzione. A oggi Soitaab fornisce macchine che permettono cianfrinature con angolo variabile fino a 45° su materiali ferrosi di spessore medio alto eseguibili su profili di taglio complessi. Inoltre per rendere il più preciso possibile il processo di taglio le macchine Soitaab si avvalgono di un sistema automatico di acquisizione di tutti i parametri necessari alla lavorazione in RTCP.
Oggi sembra che produttività, efficienza e qualità di taglio passino quasi esclusivamente dall’uso di sorgenti laser con potenze sempre più elevate; è così? La redditività cresce realmente in modo proporzionale con la potenza impiegata? Se no, quali sono, secondo voi, gli aspetti determinanti per una reale efficienza di processo e quindi incrementare la qualità di taglio e ridurre il costo pezzo?
Effettivamente il mercato si continua a spingere verso sorgenti laser di potenza più elevata, ma questa corsa a salire di potenza non sempre tiene conto di alcuni fattori importanti: potenze elevate sono facilmente gestibili dalle ottiche delle teste di taglio? Purtroppo no, una piccola percentuale di questa potenza (energia) viene assorbita dalle componenti ottiche interne alla testa di taglio trasformandosi in calore che in qualche modo deve essere dissipato; ciò comporta di dover realizzare componenti ottici più grandi più resistenti e sempre più costosi. Più potenza e uguale a più produttività sì ma con delle limitazioni; è vero per il taglio in alta pressione fino a dove non diventa necessario agire sulla profondità di campo del fascio, non del tutto sul taglio per ossidazione dove a volte è più conveniente agire in maniera diversa per ottimizzare qualità, stabilità e velocità. In ultima analisi più potenza vuol dire, si più velocità, ma anche costo di acquisto più elevato di sorgente, testa di taglio e sistemi di raffreddamento, più consumo di energia, gas ecc.
Secondo la vostra concezione, cosa si intende per automatizzazione del processo di taglio? Quali sono gli aspetti determinanti? Oltre all’uso di sistemi di carico e scarico e magazzini automatici, penso per esempio all’impiego sistemi di visione per il recupero degli sfridi e quindi l’ottimizzazione dell’uso di materiale o al sorting dei particolari tagliati, ovvero la gestione del pezzo singolo in fase di scarico, … cosa dice in merito?
Una grossa mano per quanto riguarda l’ottimizzazione dell’uso del materiale ci viene data dai sistemi CAD/CAM che usiamo, dove in fase di nesting è possibile arrivare a un ottimo rapporto tra prodotto/sfrido. Inoltre, il sistema di gestione del rifilo che utilizziamo ci permette di ricavare sagome regolari, facilmente riutilizzabili, dagli avanzi di lamiera. Le nostre macchine si avvalgono di un sistema di controllo del reale campo di lavoro, anche per la tecnologia 3D, che permette di controllare la fattibilità del programma caricato in funzione della dimensione e posizione della lamiera sulla tavola di taglio. Per quanto riguarda l’automazione delle operazioni di carico e scarico ci stiamo lavorando per rendere il più flessibile possibile il processo automatizzato senza dover sacrificare la versatilità.
Quali sono le principali innovazioni che avete sviluppato e introdotto per garantire una qualità di taglio ottimale indipendentemente dalla tipologia del materiale e del suo spessore?
Come dicevamo precedentemente il nostro intento è quello di non stravolgere il metodo produttivo che i nostri clienti hanno consolidato negli anni per cui per rendere il più stabile il processo di taglio indipendentemente dalla qualità del materiale stiamo lavorando per controllare la temperatura del materiale nella zona di taglio, nel rendere il più semplice possibile le operazioni di controllo, pulizia e sostituzione dei consumabili e di sistemi di controllo automatici dei processi piercing e taglio al fine di ottimizzare tempi e scarti di lavorazione
Pensando alle tre componenti fondamentali come la sorgente laser, la testa di taglio e l’ambiente di programmazione, qual è la vostra scelta costruttiva?
Soitaab ha deciso di intraprendere e di consolidare partnership con alcuni principali costruttori di sorgenti laser, teste di taglio, ugelli di taglio e software che basandosi su un accordo di gentlemen agreement permette di sviluppare e testare a volte in via preferenziale, le innovazioni presentate e di sviluppare insieme tutto ciò che può essere utile al miglioramento del prodotto e di conseguenza della produttività.
Chiudiamo con un tema che ha caratterizzato fino a qualche anno fa il mercato: CO2 o fibra? O meglio, in un mondo che sembra ormai preferire il laser in fibra, quando è ancora utile e conveniente puntare su di un laser CO2?
Pensiamo che il laser CO2 sia arrivato al capolinea a causa della minor efficienza energetica e alla necessità di aver macchine con meccaniche molto sofisticate. Stiamo lavorando anche insieme ai nostri partner per sviluppare “accessori” che permettano di sfruttare sempre di più le potenzialità del laser fibra.