La robotica? Per noi… un abito da cucire su misura!
È stata la Stäubli che non ti aspetti, o meglio che meno si conosce, quella di cui ci ha parlato Marco Pecchenini, Robotics Division Manager di Stäubli Italia in occasione dei Robotic Days di Deformazione, ambito in cui ha raccontato del variegato universo applicativo in cui i robot Stäubli sono quotidianamente impegnati, dalla piccola PMI alla grande industria.
Inizierei con il chiederle di parlarci dell’approccio al mercato della robotica di Staubli e di spiegarci qual è la vostra filosofia e quali sono i capisaldi tecnologici che portate avanti attraverso la vostra gamma di prodotto?
Innanzitutto vorrei cominciare con il dire che STAUBLI è un po’ la cenerentola della robotica. Tutti la conoscono per nome e si sono fatti delle idee, ma nessuno conosce veramente chi siamo e cosa siamo in grado di offrire. Innanzitutto cominciamo con il dire che STAUBLI Robotics è nata lo scorso dicembre, con la chiara idea di avere un approccio specifico per la robotica. Quindi, primo grande punto importante, non parliamo più di STAUBLI, grande azienda conosciuta per la leadership nel settore del tessile, connettori e piani magnetici di cambio stampi, ma di Robotica, con obiettivi molto chiari e un approccio al mercato che vuole essere veramente diverso dal passato. Cenerentola ha l’obiettivo di conquistare il principe e tutto il reame.
Mediamente “il cliente italiano” è trattato male, ovunque! Dal negoziante che scocciato ti mostra l’abbigliamento che stai per comprare, all’impiegato che con supponenza e maleducato risponde male, ecc. Noi siamo diversi! Siamo soprattutto persone, disponibili e a totale disposizione per aiutare i nostri partner. Siamo quelli che diranno di no quando è necessario, ma anche quelli che appena potranno si metteranno in gioco per fare del nostro meglio.
Cosa identifica tecnicamente il nostro prodotto? Due sono le caratteristiche principali: il motoriduttore JCS e JCM STAUBLI, brevettato, che si può immaginare come un motore torque integrato totalmente in un riduttore epicicloidale. Quindi totale assenza di motore e rinvio con pignone; robot sempre totalmente stagni: tutta la gamma è sigillata e può essere impiegata in ambienti che variano dai più ostili e sporchi a quelli sterili.
I robot Staubli sono noti per essere macchine estremamente precise, dinamiche, performanti e affidabili che però siamo abituati a vedere applicate in ambiti un po’ distanti dalla General Industry come nel medicale o nel settore Pharma & Beauty per esempio. Può spiegarcene le ragioni? Ma soprattutto può parlarci della STAUBLI Robotics che non conosciamo e spiegarci quanto, in realtà, proponga macchine adatte per qualunque applicazione industriale come la palletizzazione, la saldatura o l’asservimento alle macchine utensili?
Queste caratteristiche sono esattamente quelle che il mercato è abituato a riconoscerci, oltre al fatto di essere tra i robot più costosi. Il motivo nasce dalle caratteristiche meccaniche derivanti dall’utilizzo del motoriduttore JCS e JCM di cui vi ho parlato e dal fatto che i mercati nominati richiedono l’impiego di robot estremamente puliti. Vi mostrerò dei video di applicazioni realizzate dai nostri partner, dove il robot viene impiegato in applicazioni medicali sulle persone e farmaceutiche dove avviene la sterilizzazione. In seguito applicazioni nella general industry: l’enorme precisione permette di realizzare applicazioni di taglio laser, il fatto che siano sigillati li rende adeguati a celle di lavaggio, di asservimento a macchine, dove normalmente è presente il refrigerante. Inoltre, non avere motori esposti e cablaggi che si possono usurare perché esterni, ne aumenta notevolmente l’affidabilità. Quest’ultima caratteristica è qualcosa che i nostri clienti conoscono bene, ma che il mercato ha bisogno di sapere. L’enorme affidabilità è una caratteristica estremamente importante.
Parlando di applicazioni industriali, di recente, avete lanciato tre nuovi robot a sei assi della gamma TX2 particolarmente versatili, puoi parlarcene? Cosa li rende così versatili?
In effetti la gamma si sta ampliando e andando a completare con l’introduzione di nuovi modelli. La cosa più importante da sapere, è che la nostra gamma ha uno sviluppo orizzontale. In sostanza, tutti i robot hanno in comune le caratteristiche già descritte, ma all’interno della gamma, tutte le taglie sono sempre disponibili in tutte le varianti, non obbligando quindi il nostro integratore a utilizzare una taglia specifica perché, per esempio, è l’unica sigillata. In sostanza, tutte le taglie sono sempre disponibili in tutte le varianti: totalmente sigillate, ISO5 per ambienti industriali, Harsh Environment per ambienti sporchi o lavaggio, Food, Clean Room, Sterile e antistaticici ESD. Questo è un enorme aiuto in termini di scelta del robot giusto.
Parlando di versatilità applicativa un elemento fondamentale è sicuramente la facilità di programmazione dei robot, ambito per il quale con la vostra SRS, acronimo di Staubli Robotic Suite, offrite un ambiente di programmazione strutturato e intuitivo. Di che cosa si tratta per l’esattezza?
SRS è uno strumento fondamentale per noi e per i nostri partners. Si tratta di un ambiente di simulazione che permette di verificare il layout e il robot adeguato, di verificare il tempo ciclo relativo all’applicazione, di programmare il robot in modo semplice e intuitivo, di fare diagnostica remota per risolvere problematiche dal cliente. Necessario inoltre evidenziare il fatto che lo sviluppo di questo prodotto è continuo. Nella seconda metà dell’anno uscirà la nuova versione, ulteriormente migliorata e con l’integrazione di nuove funzionalità, di cui però preferisco non darvi anticipazioni per creare una sana aspettativa.
In questi giorni stiamo parlando molto di robotica collaborativa e di robotica mobile; puoi spiegarci qual è la vostra filosofia costruttiva in merito a questi due particolari segmenti della robotica? Cosa proponete a livello di prodotto?
Due argomenti sempre più all’ordine del giorno. Partiamo dai robot collaborativi: esistono sul mercato due tipologie di prodotti principali che si distinguono in “Ligh weight robot” e robot industriali ai quali vengono applicati dei sensori per renderli collaborativi. La nostra soluzione si chiama “Power Robot” e nasce con una differenza fondamentale rispetto a tutti gli altri: tutti i robot collaborativi hanno una limitazione in velocità e anche quando lavorano lontano dalle persone non possono raggiungere le velocità massime che caratterizzano i robot industriali tradizionali. Il nostro permette di collaborare con le persone rispettando le normative relative all’impiego delle macchine collaborative, ma quando lavora in modo indipendente può raggiungere le velocità standard di un robot tradizionale. Se ci pensate, l’aumento in prestazione lo rende impiegabile veramente a 360°. Ma ancora una volta, questo tipo di messaggio non ha mai raggiunto veramente il mercato e noi siamo qui oggi proprio per cercare di far capire che in STAUBLI Robotics c’è veramente tanto di nuovo da scoprire. Riguardo i robot mobili, inutile dire che ci crediamo davvero tanto. Abbiamo un robot mobile chiamato HelMo, con caratteristiche uniche. Veramente un prodotto solido e industriale, che integra un asse di rotazione aggiuntivo della piattaforma sulla quale è fissato il robot, permettendo inoltre di ancorare direttamente alla piastra eventuali attrezzature. A completamento, un’intera gamma di AGV per applicazioni fino a 250 ton, nella tipologia Foklift, a sogliola e portale. Qui possiamo spaziare ovunque, anche in applicazioni veramente particolari, che ancora una volta mostrano quanta tecnologia siamo in grado di offrire.
Le chiedo, in fine, di guardare al futuro e di darci la tua definizione di Fabbrica Digitale e di parlarci del ruolo che avranno al suo interno i robot in generale, e i robot Staubli in particolare?
La fabbrica digitale è un argomento che ormai è all’ordine del giorno. Si parla spesso di sistemi di supervisione, lettura di sensori, diagnostica, tracciabilità e chi più ne ha più ne metta. Io preferirei rimanere sul concreto. La fabbrica digitale che io vedo è una fabbrica con un livello di integrazione che permette alle aziende di migliorare la produzione ed essere il più efficienti possibile, per risultare competitivi ed essere in grado di rispettare le tempistiche di consegna. Come poterlo raggiungere? Partendo da un chiaro supporto per capire le reali necessità, quindi investire nel modo giusto. Inutile comprare strumenti che possono fare tutto quando le nostre aziende hanno necessità diverse. È uno spreco di soldi! Noi siamo in grado di offrire robot Plug & Play per l’Industry 4.0, un tool di monitoraggio dello stato del robot e della produzione, ma soprattutto un aiuto a capire le reali necessità, a integrare al meglio le soluzioni in linea con il reale obiettivo che si vuole raggiungere. Ancora una volta torniamo sulle persone, che sono a totale disposizione dei nostri partners per fornire un servizio di altissimo livello per realizzare quello che noi definiamo “un abito su misura”, specificatamente disegnato alle esigenze.