Acciaio e finanza: capitalizzazione e investimenti per sostenere la ripresa

Gli effetti positivi della ripresa che, dopo la crisi del 2020, sta vivendo la filiera dell’acciaio in termini di produzione e vendite potrebbero essere ridimensionati da alcune difficoltà finanziarie che le imprese stanno affrontando. La ripresa, infatti, non sta agendo allo stesso modo su tutti gli anelli della filiera. Per questo motivo, il ruolo del sistema bancario può essere decisivo per la crescita in questa congiuntura. Se ne è parlato nel convegno online organizzato da siderweb, in collaborazione con BPER Banca, al titolo “Finanza e strategia: il mondo dell’acciaio accelera”.

La ripresa va consolidata

Nel 2021, se consideriamo la filiera nel suo complesso, potrebbe non esserci “quell’incremento significativo dei flussi di cassa delle imprese dell’acciaio, che ci si aspettava dalla ripresa della produzione e delle vendite” ha spiegato Gianfranco Tosini dell’Ufficio Studi siderweb. Da un lato il forte aumento dei prezzi delle materie prime siderurgiche ha danneggiato soprattutto i Paesi occidentali, che sono usciti più lentamente dalla fase acuta della crisi, e i gruppi dell’acciaio con un basso livello di integrazione verticale, cioè quelli europei. Dall’altro lato, perché “il peso del debito è aumentato nel 2020 – ha specificato Tosini – e ripagarlo assorbirà più anni di cash flow rispetto a prima della crisi”.

Stiamo vivendo una fase di ripresa che va consolidata” ha concluso Tosini. Servono interventi a livello internazionale, europeo, italiano. Le imprese vanno messe nelle condizioni di aumentare i flussi di cassa per l’autofinanziamento; serve uno sforzo di capitalizzazione con incentivi fiscali; sono necessarie operazioni di facilitazione dell’accesso a fonti di finanziamento in alternativa o in aggiunta al credito bancario”.

Il ruolo di BPER banca

Il Gruppo BPER Banca accorda alla filiera dell’acciaio linee di credito per 3,2 miliardi di euro, di cui circa 1 miliardo sono per finanziamenti a medio termine. Sono numeri rilevanti e BPER pone grande attenzione alle esigenze degli operatori del settore.

“Stiamo assistendo a un utilizzo delle linee di credito ridotto, ma non possiamo generalizzare” ha dichiarato Stefano Vittorio Kuhn, Coordinatore Commerciale Territoriale Lombardia di BPER Banca. “C’è un mondo con condizioni di liquidità critiche che dovrà rendere sostenibile il debito. Quest’ultimo aspetto sarà un punto di grande attenzione. Sarà inoltre inevitabile una razionalizzazione che però non riguarda la parte alta della filiera dell’acciaio. Sarebbe opportuno anche immaginare forme di collaborazione – ha spiegato Kuhn – che vadano oltre le M&A, per esempio operazioni di creazione di reti di impresa, che potrebbero mettere a fattor comune la necessità di capitale e di accrescimento delle competenze”.

La parola agli operatori

Un flusso di cassa ridotto rispetto alle aspettative non sembra essere quello dei produttori di acciaio. “Il 2021 è un anno di Ebitda in forte crescita. Chiuderemo bilanci molto buoni, che consentiranno di fare investimenti e di ridurre significativamente l’indebitamento” ha dichiarato Antonio Gozzi, presidente di Duferco Italia Holding. L’analisi comune macroeconomica internazionale prima, ed europea e nazionale poi, ci dice che siamo in un ciclo positivo. La domanda reale è forte; i prezzi alti sono una sua conseguenza, prima ancora degli investimenti strutturali del PNRR”.

“Il primo semestre 2021 – ha detto poi Cesare Viganò, Consigliere Delegato di ArcelorMittal CLN Distribuzione Italia – ha avuto valori di marginalità assolutamente fuori dal normale e questo si riverbera nella capacità di avere dei risultati buoni. L’unica incertezza che ci caratterizza rispetto all’upstream sono i lead time delle acciaierie: oggi stiamo acquistando per novembre/dicembre, ma il portafoglio vendite è molto più corto, con spot su giugno/luglio o nel Q3. Rischiamo di avere qualche colpo di tosse se ci fossero correzioni di prezzo che non faremmo in tempo a intercettare”.

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