Il valore dell’integrazione
Beta di San Giovanni in Persiceto (BO) ha scelto AMADA come partner tecnologico per la sua evoluzione in ottica 4.0: l’integrazione di piegatrici e macchine per il taglio laser in un unico sistema di programmazione e gestione, favorita anche dal sistema di cambio utensili automatico ATC di cui sono dotate le piegatrici, ha incrementato significativamente la produttività e messo a disposizione dati e tempi certi in fase di preventivo.
.Sono il processo produttivo e la sua efficienza ad essere il fulcro dell’attività di Beta, azienda specializzata nella lavorazione della lamiera di San Giovanni in Persiceto (BO). È sufficiente attraversare i 12mila m2 coperti di stabilimento per capire di essere di fronte a un’azienda che investe continuamente energie e risorse per garantire ai propri clienti flessibilità, efficienza e qualità. “In 36 anni di attività – ci racconta Fabio Cocchi, titolare dell’azienda che, con l’ingresso di sua figlia in amministrazione, vede oggi coinvolte le tre generazioni della famiglia – non abbiamo mai tardato la consegna o fornito un pezzo sbagliato: siamo sempre riusciti a onorare gli impegni”. Nel caso di Beta la sfida di garantire consegne puntuali e conformi è ancora più impegnativa visto che l’azienda della famiglia Cocchi, attiva principalmente nel settore alimentare, ormai da anni fornisce importanti clienti con consegne quotidiane seguendo la logica del kanban, cioè reintegrando i componenti usati dai clienti e rifornendoli direttamente in linea. “Insieme a un nostro importante cliente abbiamo sposato la Lean Production e la logica del miglioramento continuo – prosegue Cocchi – e oggi sono i consumi del cliente, e quindi ciò che vende, a dettare i ritmi alla nostra produzione. Quando andiamo sotto scorta è il software di gestione della produzione che lancia una commessa interna per ripristinare il livello minimo”. È evidente che questo approccio richieda a Beta una produzione efficiente, organizzata e al contempo estremamente flessibile in modo da poter modificare il proprio mix produttivo per rispondere all’ordine di giornata.
Un’officina davvero 4.0
Questa flessibilità produttiva pone le sue basi nell’integrazione delle macchine e nella digitalizzazione del sistema di produzione. “Per Beta il passaggio a Industria 4.0 è stato naturale e semplice – prosegue Cocchi – lavorando con logiche produttive lean avevamo già l’impostazione mentale necessaria.Iniziando a collaborare con AMADA abbiamo avuto poi anche il giusto partner tecnologico”. Quattro anni fa, quando termini come “industria 4.0” e “interconnessione” cominciarono a diventare noti, Beta scelse infatti di investire in questa direzione con l’installazione di due macchine AMADA: una piegatrice HG-ATC da 3 m con cambio utensili automatico ATC (Automatic Tool Changer) e un laser in fibra da 4 kW FOL-3015 AJ con magazzino automatico. “Siamo subito partiti bene – spiega il titolare di Beta mentre visitiamo il reparto piegatrici – abbiamo affrontato il 4.0 senza abitudini radicate ma sposandolo subito completamente. Entrambe le macchine sono state integrate con il gestionale e, attraverso il sistema V-Factory di AMADA, abbiamo subito avuto il monitoraggio completo della produzione con visibilità sullo stato delle lavorazioni e delle macchine. I risultati sono stati entusiasmanti: abbiamo praticamente raddoppiato la produttività e così, dopo sei mesi, abbiamo deciso di proseguire in questo rinnovamento ordinando ad AMADA una piegatrice HG-ATC da 4 m sempre con cambio utensile automatico e un secondo laser in fibra, questa volta da 9 kW di potenza, sempre dotato di magazzino automatico”. Questa macchina laser è oggi impiegata per tagliare principalmente ferro per componenti strutturali, mentre il primo laser da 4 kW lavora esclusivamente acciaio inox. Entrambi i laser sono sigillati per evitare contaminazioni dei materiali, permettendo così a Beta di garantire per i suoi prodotti la Dichiarazione di Conformità per i MOCA (Materiali e Oggetti a Contatto con Alimenti). Oggi dall’ufficio tecnico di Beta è possibile non solo il monitoraggio costante della produzione direttamente sulla V- Factory Connecting Box AMADA, ma anche la gestione completa delle lavorazioni di taglio e piega. “I vantaggi di questa interconnessione e integrazione con il gestionale sono per noi enormi: quando realizziamo un preventivo possiamo contare su previsioni di tempi esatte; inoltre abbiamo la certezza che al momento della piega non ci saranno difficoltà aggiuntive o ritardi dovuti ad errori di progettazione. In passato si dipendeva completamente dall’esperienza degli operatori e non era raro che solo arrivati in produzione si scoprisse di non riuscire a piegare il pezzo commissionato. Oggi l’integrazione con il sistema AMADA ci mette al riparo da questi rischi: è sufficiente il 3D del pezzo per prevedere il ciclo di produzione in ogni suo aspetto (compreso il nesting) e gli eventuali problemi ancora prima di iniziare a tagliare la lamiera. Il software è così efficace che permette anche a chi non ha mai piegato una lamiera di preparare un programma, risolvendo autonomamente gli eventuali problemi e guidando poi l’operatore nelle operazioni di piegatura direttamente sulla macchina. In un mercato come quello attuale, abbiamo finalmente uno strumento affidabile per modulare le nostre offerte, sapendo fino a dove possiamo spingerci con prezzi e tempi di consegna”. L’efficacia dell’integrazione delle macchine con l’ufficio tecnico è stata tale che Beta ha deciso di ampliare ulteriormente il reparto investendo su due piegatrici manuali AMADA HG 2204-ATC proprio per sfruttare a pieno i vantaggi produttivi. L’integrazione permette anche, ad esempio, di realizzare un programma di piegatura direttamente su più macchine, per garantire la massima efficienza o per risolvere esigenze specifiche di un particolare, guidando poi gli operatori lungo tutto il processo.
L’automazione al servizio dell’integrazione
Con la prima piegatrice AMADA installata Beta ha introdotto in azienda anche un’importante innovazione in termini di automazione: l’ATC (Automatic Tool Changer), la possibilità di effettuare automaticamente anche l’attrezzaggio più complesso in meno di due minuti grazie ai quattro manipolatori utensili indipendenti e ad algoritmi intelligenti che assicurano la massima rapidità di setup. “Prima di iniziare a utilizzare il cambio utensili automatico – racconta il titolare di Beta – ero convinto che non sarebbe stata una novità così rilevante, visto che in una giornata devo ‘piazzare l’attrezzatura’ poche volte. Ero convinto che fosse molto utile più per contoterzisti “classici” che cambiano continuamente l’attrezzaggio delle macchine e lavorano su lotti micro. Non avevo considerato però l’implementazione con l’ufficio tecnico che mi ha aperto tante nuove opportunità con aumenti rilevanti della produttività”. Infatti, il sistema ATC di AMADA dà importanti benefici anche in fase di programmazione visto che mette a disposizione un software offline ricco di funzionalità automatiche. “Un altro vantaggio che ho scoperto utilizzando ATC – spiega Cocchi – è la possibilità di gestire un attrezzaggio ibrido. È possibile, infatti, indicare alla piegatrice che, per un determinato pezzo, deve utilizzare sia delle lame standard sia delle speciali. In questi casi la piegatrice si attrezza automaticamente per lo standard, poi si ferma per permettere all’operatore di caricare l’utensile speciale manualmente in piena sicurezza. Una volta che il caricamento viene considerato concluso, la piegatrice gestisce l’utensile speciale come da programma. È un’opportunità molto utile quando l’attrezzatura speciale ha dimensioni che il sistema automatico non riuscirebbe a gestire, oppure ha una così ridotta frequenza d’uso da non motivare lo spazio occupato nel magazzino utensili”. Un’altra caratteristica molto apprezzata in Beta è che, grazie al rilevatore dell’angolo meccanico BI-S, la piegatrice AMADA è in grado di misurare e correggere l’angolo su tre punti in modo completamente automatico. La rilevazione avviene tramite lettura del ritorno elastico e consente di correggere in real time la discesa della tavola e la compensazione attiva. Inoltre, HG-ATC è dotata di funzioni standard per la misurazione dello spessore e relativa correzione dei dati di piega (TDS) e della funzione “Force Control” che, tramite il controllo della forza applicata, è in grado di mantenere l’angolo di piega stabile. “Grazie a questo controllo dell’angolo – conferma Cocchi – anche con il lotto uno il risultato della piegatura è sempre ottimo”.
L’ufficio tecnico di Beta monitora costantemente la produzione direttamente sulla V- Factory Connecting Box AMADA. Ora Beta può contare anche su un laser in fibra LCG-3015 AJ da 9 kW di potenza impiegato per tagliare principalmente ferro per componenti strutturali.
Una partnership prima di tutto tecnologica
È interessante notare come Beta, un’azienda che come abbiamo detto pone grande attenzione nel miglioramento continuo dei propri processi, abbia scoperto tutte le opportunità e i vantaggi dell’integrazione e della digitalizzazione solo dopo l’installazione delle prime macchine. “La scelta della tecnologia di AMADA – confida Cocchi – inizialmente non è stata per le opportunità derivanti dall’interconnessione delle macchine e dalla loro integrazione sotto un unico gestionale, ma basata sull’affidabilità dell’azienda e, soprattutto, sul fatto che con il loro laser fibra eravamo certi di investire su una tecnologia all’avanguardia. Soluzioni come la sorgente laser AFL (AMADA Fibra Laser) e i motori lineari, ad esempio, sono ideali per rispondere alle nostre esigenze produttive. Lavorando l’inox, l’aspetto estetico è infatti per noi fondamentale: con il laser fibra di AMADA abbiamo avuto una qualità di taglio elevata, ma anche una velocità di taglio molto maggiore rispetto al CO2. Inoltre, con la manutenzione preventiva gestita da AMADA, i fermi macchina sono stati pari a zero in questi anni”. Per Beta è molto importante anche l’aspetto della manutenzione: “sposare” un costruttore vuol dire infatti per l’azienda bolognese anche avere un unico interlocutore per l’assistenza e la manutenzione delle proprie macchine. “Ho scelto questa strada proprio perché sapevo di potermi relazionare con un’azienda seria e affidabile che realizza macchine ergonomiche e sicure, tema fondamentale per Beta”. L’azienda della famiglia Cocchi ha infatti tra le sue priorità la sicurezza e la qualità dell’ambiente di lavoro, lo conferma l’attenzione alla luminosità e comfort climatico in tutta l’azienda e, in particolare, nel nuovo capannone realizzato tre anni fa utilizzando tecniche antisismiche.