In partnership per innovare la piegatura
La digitalizzazione del manifatturiero ha cambiato radicalmente sfide e necessità di un contoterzista della lavorazione della lamiera. Con Luca Piazza di Arcobaleno e Dieter Niderfriniger di Alpemac approfondiamo quali soluzioni tecnologiche per la piegatura possono aiutare un’azienda a rimanere competitiva nel mercato odierno.
Il mondo della lavorazione lamiera vive un’epoca di transizione verso nuovi paradigmi imposti dalla digitalizzazione che, di fatto, sta modificando ogni organizzazione produttiva. La capacità di consigliare il migliore percorso di sviluppo tecnologico, al giorno d’oggi, è quindi quasi più importante delle stesse tecnologie e macchine proposte. Alpemac ha da tempo letto questo cambiamento e si è strutturata per essere sempre più un partner tecnologico accreditato capace di mettere a disposizione la propria professionalità e competenza a 360°; è corretto?
Dieter Niderfriniger: “Alpemac ha saputo anticipare le nuove tendenze che caratterizzano la lavorazione della lamiera. Lo scenario in cui agiamo è cambiato moltissimo negli ultimi 4-5 anni perché la tecnologia corre molto veloce e, di conseguenza, si evolvono anche macchinari e software. Per permettere ai clienti di toccare con mano i vantaggi di queste nuove tecnologie, Alpemac ha deciso di aprire un nuovo showroom con quasi 2,500 m2 di esposizione permanente di tutti i marchi che rappresenta in Italia: dalla piegatura con RAS e SafanDarley alla punzonatura con Boschert, fino al taglio laser con i sistemi fibra della Nukon.
Tutte tecnologie per coprire ogni esigenza di lavorazione della lamiera a 360° che rendono Alpemac non un mero distributore, ma sempre più un partner tecnologico accreditato in grado di guidare il cliente nelle scelte delle soluzioni più indicate per la sua realtà produttiva. Con il nuovo showroom Alpemac si propone al mercato italiano sempre più come unico referente in grado di fornire un sistema produttivo eterogeneo, efficace ed efficiente in cui le macchine di brand differenti dialogano e lavorano in modo armonico, flessibile e integrato. A questo abbiniamo però sempre la centralità dell’assistenza post-vendita: abbiamo una squadra di dodici persone dedicate, di cui due sempre a disposizione per interventi in teleassistenza e pronte a collegarsi direttamente con la macchina per risolvere il problema”.
Alla luce di quanto detto non c’è da stupirsi della presenza di Luca Piazza, titolare di Arcobaleno con cui esiste ormai già da tempo una partnership tecnologica consolidata. Chiederei quindi a Luca di farci una breve presentazione di Arcobaleno, della sua attività e di raccontarci le ragioni di una scelta. Cosa avete trovato in Alpemac e nella sua tecnologia?
Luca Piazza: “Arcobaleno è un’azienda di lavorazione lamiera conto terzi nata alla fine degli anni Ottanta. Sin dalla sua apertura, la nostra azienda investe in innovazione tecnologica: anche e soprattutto da qui discende la scelta di instaurare un rapporto con Alpemac in cui abbiamo trovato il partner ideale con cui affrontare il mercato. Oltre alla vendita del prodotto Alpemac sa essere al fianco del cliente in ogni fase: dalla scelta del macchinario più adatto alle tue esigenze fino al post vendita, passando per la fase di installazione. È un supporto concreto che, per esempio, ci affianca quando un cliente chiede di realizzare particolari molto complessi: con il supporto di Alpemac e dei suoi tecnici vado a definire con grande rapidità ed efficacia la produzione e la fattibilità di questi particolari”.
Dieter Niderfriniger “Circa dieci anni fa ho conosciuto Luca e subito ci siamo trovati di fronte a una richiesta ben precisa sulla piegatura di alcuni particolari. Già allora Alpemac fu in grado di trovare la soluzione per Arcobaleno grazie a una struttura in cui i tecnici ascoltano le problematiche del cliente e, sulla base di quelle, sanno consigliargli il prodotto migliore. Nulla è cambiato da allora, anzi Alpemac ha rafforzato questo approccio al cliente: prima di volere vendere una macchina, bisogna capire di cosa ha bisogno l’interlocutore in termini di produzione, efficienza ma anche di layout produttivo. In questo rapporto di collaborazione Arcobaleno ha agito da vero pioniere nel campo della piegatura, perché hanno puntato su soluzioni anche inedite con tecnologia RAS e SafanDarley, facendosi consigliare al meglio”.
Siamo alla Bending Week e quindi concentriamo la nostra attenzione sulle numerose soluzioni di piega installate in Arcobaleno. Balza subito all’occhio il numero di macchine targate Alpemac e il fatto che ognuna, per le sue caratteristiche e peculiarità, risponde a una precisa e specifica esigenza di piegatura a conferma di quanto detto pocanzi. Proviamo ad analizzarle insieme iniziando dalla prima, cioè la pannellatrice automatica RAS Multibend-Center; quali sono state le necessità per cui è stata scelta una soluzione così spinta e automatizzata?
Luca Piazza: “La nostra esigenza era quella di avere un prodotto che sin dal primo pezzo garantisse la conformità e, dopo diverse ricerche, abbiamo constatato che la pannellatrice automatica RAS Multibend-Center era assolutamente il macchinario che stavamo cercando. Questa pannellatrice ci permette una ripetibilità del prodotto assoluta, rendendoci molto efficienti anche su lotti bassi (anche sul lotto uno) dove già dal primo pezzo possiamo contare su la piena conformità. La pannellatrice che ci ha fornito Alpemac garantisce anche elevate performance: è un macchinario molto veloce, estremamente preciso, non abbiamo mai avuto problemi di qualità e ha dei set up decisamente rapidi. Se andiamo a paragonare il ciclo di lavoro con RAS Multibend-Center rispetto al ciclo tradizionale vediamo che ora possiamo produrre particolari che prima non erano fattibili o che richiedevano set up complessi, fino a sei stampi differenti, e attrezzature specifiche. Importante anche il contributo del sistema di carico/scarico che ci permette la pallettizzazione del prodotto. In Arcobaleno abbiamo sempre un prodotto nuovo da fare ed è sempre una sfida per la piegatura, con questo macchinario però abbiamo sempre la soluzione pronta”.
Dieter Niderfriniger “RAS Multibend-Center è una pannellatrice a bandiera, quindi piega la lamiera senza trascinarla e gli utensili non incidono la lamiera, ma la accompagnano. In questo modo la lamiera non viene mai segnata, non si usurano gli utensili e si possono piegare con lo stesso raggio esterno anche lamiere dallo spessore diverso, senza dover rimpostare la macchina. RAS Multibend-Center è anche molto efficiente perché la misurazione del pezzo per l’eventuale correzione in piegatura viene eseguita in tempo mascherato: la pannellatrice ha sempre quindi tre pezzi in lavorazione, uno nella fase di misurazione, uno in lavorazione e uno è sul bancale di uscita. Non è solo molto performante come pannellatrice, ma è anche ideale per i contoterzisti per fronteggiare i continui cambi di prodotto visto che il cambio utensili è – sostanzialmente – un posizionamento dell’utensile. Importante sottolineare anche le possibilità in termini di lavorazioni che derivano dal fatto che la macchina sia libera davanti”.
In un reparto di piegatura in cui l’automazione e la robotica la fanno da padrone, spicca la presenza della pannellatrice manuale XLTbend che immagino sia di nuovo il frutto della capacità di analizzare e dare risposte concrete a esigenze reali di Alpemac. Quali erano?
Luca Piazza: “Ho scelto di investire anche su una macchina manuale, anche se forse andrebbe definita semiautomatica perché di manuale ha solo il carico e la gestione del pezzo, per la lavorazione di particolari in materiali come la lamiera forata o di lunghezze importanti (4 m) che avrebbero richiesto tre-quattro operatori per una piega manuale. Con la RAS, invece, avendo la lamiera appoggiata sul piano macchina, tutto può essere gestito da un solo operatore. XLTbend, con la sua struttura, permette quindi di piegare particolari che hanno un ingombro elevato senza alcun problema. Anche in questo caso abbiamo tutte le caratteristiche delle macchine RAS: quindi conformità fin dal primo pezzo, performance e piega estetica che viene garantita dalla tecnologia a bandiera che – come detto in precedenza – accompagna la lamiera senza rischi di segnarla”.
Dieter Niderfriniger “XLTbend è una pannellatrice con cambio utensili manuale, in cui si possono usare utensili fino a 300 mm. Quello che però vorrei sottolineare è come permetta a un singolo operatore di piegare pannelli grandi e voluminosi con pochissima fatica, caratteristica che rende questa pannellatrice ideale per un contoterzista come Arcobaleno che lavora particolari di queste dimensioni. Importante anche la facilità di programmazione che rende XLTbend particolarmente flessibile”.
Dal grande al piccolo; l’ultima macchina targata Alpemac installata in Arcobaleno è la cella di piegatura E-brake mini cell 35T di SafanDarley. Una cella estremamente compatta e altrettanto innovativa; a questo punto chiederei innanzitutto a Dieter di parlarci di questa soluzione e a Luca, successivamente, di spiegare quali sono state le esigenze produttive a monte di questa scelta?
Dieter Niderfriniger “Mini Cell di SafanDarley è una cella che in un layout compatto prevede il cambio utensili automatico, la gestione del pezzo e il carico/scarico in automatico. Ovviamente la cella è basata sulla tecnologia SafanDarley, nota sul mercato per le prestazioni che garantisce nelle presse piegatrici elettriche: alta velocità, massima precisione di piega su tutta la lunghezza e massima affidabilità nel tempo di tutta la macchina”.
Luca Piazza: “Ho scelto questa cella di piegatura perché nel mondo della lamiera, soprattutto in Italia, i lotti sono sempre più piccoli e, al contempo, richiedono una qualità eccelsa. Con Mini Cell di SafanDarley gestiamo la piegatura automatizzata di particolari di piccole dimensioni e mettiamo a terra particolari finiti con ripetibilità qualitativa e produttività. La piegatrice è estremamente flessibile grazie a cambio utensile automatico che gestisce code di lavoro, attrezzandosi in autonomia per la successiva commessa senza richiedere l’intervento dell’operatore. La macchina ci permette anche un’ottimizzazione del ciclo produttivo in senso più ampio con le differenti possibilità di gestire i particolari in uscita dalla macchina: scarico su nastro o impacchettamento su pallet.
Siamo molto soddisfatti di questa scelta, Arcobaleno è in continua evoluzione con macchinari a tecnologia avanzata e sempre di più andremo a investire in questa direzione. Questa scelta ci permette una qualità e una ripetibilità dei particolari che con le lavorazioni manuali – non me ne vogliano gli operatori che sono bravissimi – si faticano a raggiungere. Nell’adozione di questa nuove tecnologie abbiamo avuto un grande supporto da parte di Alpemac che, con i suoi tecnici, ci ha aiutato a padroneggiare l’utilizzo e la programmazione della cella”.