La saldatura laser diventa manuale
IPG Photonics rivoluziona la saldatura con laser proponendo sul mercato LightWELD, una soluzione portatile e manuale che abbina velocità, qualità e sicurezza. Tutto questo con un processo caratterizzato da una curva di apprendimento rapida e che permette a operatori anche non specializzati di ottenere in poco tempo risultati ottimali.
Rendere la saldatura laser accessibile a tutti. Questo l’ambizioso e rivoluzionario obiettivo che ha portato IPG Photonics a sviluppare e lanciare sul mercato una soluzione portatile e manuale destinata a cambiare radicalmente le modalità di saldatura nel manifatturiero. Con LightWELD debutta infatti un prodotto che si pone come prima alternativa ai processi di saldatura MIG/MAG e TIG, superando i limiti di entrambi. “Sappiamo bene – spiega Manuele Jirillo Mellace, Sales & Market Development di IPG Photonics Italia – che la saldatura TIG, è un processo molto pulito, “estetico” ma per via della sua lentezza è caratterizzato da un elevato apporto termico sul pezzo. Inoltre la deformazione che ne deriva diventa di non facile gestione specialmente sui bassi spessori. Il processo MIG è invece più produttivo ma causa più spruzzi e richiede maggiori sforzi in fase di pulizia post-saldatura. Con LightWELD riusciamo a rendere disponibile in produzione tutti i vantaggi della saldatura laser fibra e, al contempo, metterla a disposizione di tutti”. Dal punto di vista prestazionale infatti la nuova soluzione di IPG porta a un nuovo livello la saldatura: il processo diventa molto più rapido, fino a quattro volte più veloce di un TIG e due volte più veloce di una saldatura a filo continuo. In singola passata LightWELD salda fino a 4mm a lembi retti, per spessori maggiori si può intervenire lavorando su sequenze a più passate o lavorando su ambo i lati.
Manuale, portabile…ed efficiente
Entrando nel dettaglio, LightWELD ha una potenza in continuo di 1500 W con la possibilità di avere picchi a 2500 W in caso di necessità (ad esempio per materiali molto riflettenti). Importante sottolineare come il sistema, grazie all’efficienza delle sorgenti IPG, può essere raffreddato ad aria, quindi il design rimane compatto e non c’è la necessità di prevedere un chiller. La configurazione ottica utilizzata consente di avere sulla superficie da saldare uno spot da 150 µ m di diametro, ma per garantire la massima flessibilità e qualità della saldatura, LightWELD prevede un sistema di oscillazione lineare del fascio variabile fino a 5mm in grado di compensare eventuali disallineamenti delle lamiere. “Per chi volesse si può montare anche un sistema traina filo sulla torcia che aiuta ulteriormente a saldare anche in presenza di luce oppure non completi allineamenti tra i lembi”. I vantaggi però non sono solo in termini di rapidità di saldatura, ma anche dell’intero processo visto che la tecnologia laser minimizza la necessità di operazioni addizionali pre e post saldatura. Importante anche sottolineare che essendo un processo ad energia concentrata la zona termicamente alterata risulta ridotta e le deformazioni minime a causa del basso apporto termico introdotto. Questa elevata qualità estetica rende LightWELD ideale per saldatura a vista in acciaio inox di prodotti come cucine industriali, quadri elettrici e scaffalature ma la sua flessibilità di impiego la rende idonea ad altre svariate applicazioni e materiali. Per ampliare ancora di più le opportunità di utilizzo di questa soluzione, IPG Photonics ha sviluppato anche LightWELD in due modelli: oltre alla versione 1500 che è una saldatrice laser manuale, è disponibile anche LightWELD 1500 XC che, semplicemente cambiando programma e l’ugello, permette oltre di saldare anche di pulire la zona pre e post saldatura. “Questo dispositivo – conferma Jirillo – utilizza pulsazioni laser ad alta energia (fino a 2500W di picco) per far evaporare elementi leggeri superficiali, rimuovere ossidi ed umidità rendendo la parte immediatamente disponibile per le fasi successive. L’area di lavoro del fascio è regolabile fino a 15 mm di larghezza”. Entrambi i modelli sono disponibili in due versioni: con 5 e 10 metri di cavo rispettivamente.
Sono disponibili diverse tipologie di ugelli facilmente intercambiabili che permettono al saldatore di meglio adattarsi alla posizione e alla tipologia di giunto in esecuzione. IPG Photonics ha previsto anche un sistema traina filo sulla torcia che aiuta ulteriormente a saldare anche in presenza di luce oppure non completi allineamenti tra i lembi. LightWELD, grazie all’efficienza delle sorgenti IPG, non necessità di chiller e ha quindi un design compatto. Il sistema di oscillazione lineare del fascio variabile fino a 5 mm compensa eventuali disallineamenti delle lamiere.
Una soluzione semplice da apprendere
LightWELD è caratterizzato da una curva di apprendimento molto rapida. “Dopo poche ore di impiego – conferma Jirillo – si acquisisce grande famigliarità con lo strumento e si riescono a ottenere risultati qualitativi ottimi anche per quanto riguarda la resa estetica. Anche i saldatori esperti e abituati ad altre tecnologie, come ad esempio il TIG, riescono subito a trasferire le loro competenze e raggiungere utilizzando LightWELD i livelli a cui era abituati in precedenza”. Anche il set-up è molto semplice, è sufficiente collegare LightWELD per poter iniziare a saldare. L’utilizzatore può impostare la sua ricetta, ma LightWELD mette a disposizioni già 54 programmi pre-definiti sviluppati dai tecnici IPG in funzione del materiale e dello spessore da saldare. “In questo modo si riduce ulteriormente la complessità del processo – spiega Jirillo -e l’operatore può iniziare subito a saldare. In più c’è la possibilità di memorizzare altre ricette personalizzate da utilizzare successivamente”. Sono disponibili diverse tipologie di ugelli facilmente intercambiabili che permettono al saldatore di meglio adattarsi alla posizione e alla tipologia di giunto in esecuzione.
Massime prestazioni e massima sicurezza
“IPG non è il solo costruttore a proporre questo tipo di soluzione – prosegue il Sales & Market Development di IPG Photonics Italia – e alcuni di questi impiegano anche sorgenti IPG. Con LightWELD però puntiamo a mettere sul mercato un prodotto che, dal punto di vista qualitativo ma anche della sicurezza, si distanzi dalle altre proposte”. Importante ricordare che LightWELD è un laser classificato in classe 4 secondo la IEC 60825 e quindi come tale va trattato: quindi richiede di seguire tutte le prescrizioni indicate dalla norma di riferimento come, ad esempio, essere impiegato esclusivamente in un ambiente dedicato e delimitato (una cella di saldatura quindi). Attualmente LightWELD è in attesa di concludere l’iter di certificazione in Europa, ma è già sul mercato in Cina e negli Stati Uniti. Proprio sul mercato americano il prodotto ha ricevuto feedback molto positivi da operatori e tecnici specializzati. “LightWELD ha accesso l’interesse del mercato – conferma Jirillo – e il grande successo sul mercato statunitense si sta trasferendo anche qui in Italia dove riceviamo moltissime richieste di attenzione”. Da sottolineare come la torcia sia ben bilanciata per renderla il più possibile ergonomica e prevede al suo interno alcuni dispositivi di sicurezza. “La punta dell’ugello deve essere infatti sempre a contatto con il pezzo per poter saldare. Inoltre è stato previsto un doppio grilletto: il primo ha il compito di verificare che tutte le condizioni di sicurezza siano rispettate; il secondo invece attiva il laser. Per la massima sicurezza l’erogazione del raggio viene interrotta se le porte della cella di saldatura vengono aperte”. Trattandosi di una saldatura rimangono ovviamente valide tutte le necessità di dispositivi di protezioni individuali normalmente richiesti, a cui va abbinato un occhiale specifico idoneo alle lunghezze d’onda del laser in fibra impiegato.