Piegatura lamiere robotizzata: il ruolo dei gripper
Per realizzare la piegatura lamiere robotizzata con cobot è fondamentale il ruolo di gripper e sistemi di presa OnRobot.
Negli ultimi anni la piegatura robotizzata ha esteso sempre più il suo ambito applicativo e non prevede più solo lavorazioni su grandi volumi produttivi. Come avvenuto in molti settori, la tipologia di domanda è infatti cambiata negli ultimi anni e l’evoluzione delle esigenze ha visto il passaggio da lotti più grandi e standardizzati a lotti di dimensioni ridotte in cui è maggiormente ricercata la customizzazione. Si sta verificando quindi un contenimento delle produzioni in serie a favore di formati diversi e personalizzati. La robotica gioca un ruolo chiave in questo processo grazie alla sua flessibilità che permette di gestire al meglio la variabilità senza compromettere produttività, efficienza e qualità. Per realizzare un’applicazione di piegatura robotizzata che possa garantire questi importanti vantaggi produttivi sono però necessari non solo un robot e una piegatrice, ma anche sistemi di presa e software di programmazione. Proprio in queste soluzioni è specializzata OnRobot, azienda protagonista nella produzione e sviluppo di tecnologie e strumenti per applicazioni collaborative. “Il nostro impegno – spiega Enrico Rigotti, l’Area Sales Manager di OnRobot Italia – è focalizzato sull’obiettivo di rendere la robotica accessibile a tutti, non solo agli esperti di programmazione. Per farlo uniamo tecnologie che vanno dal gripping, alla visione, alla sensoristica e al software, garantendo al cliente un unico punto di riferimento per le applicazioni collaborative”. Le caratteristiche principali della piattaforma OnRobot sono infatti proprio la semplicità di programmazione, la flessibilità e la massima sicurezza, elementi che rendono infatti più semplice e veloce automatizzare un ampio numero di attività quali confezionamento, controllo qualità, gestione di materiali, asservimento macchina, assemblaggio e finitura delle superfici.
Quale gripper per la piegatura lamiere robotizzata
Entrando nel dettaglio di applicazioni di piegatura robotizzata collaborative, OnRobot si propone come partner e fornitore di componenti. Si tratta di elementi spesso sottovalutati, ma che hanno un ruolo fondamentale nel garantire l’efficacia del sistema: i gripper. “OnRobot – prosegue Rigotti – supporta queste necessità applicative principalmente con due famiglie di soluzioni: le pinze a vuoto elettriche (nei modelli VG10 e VGC10) e le pinze magnetiche (modello MG10). In particolare, con i gripper VG10 forniamo una soluzione flessibile e regolabile in grado di gestire una varietà di oggetti di molti formati diversi e, quindi, adatta anche a manipolare lamine di metallo di grandi dimensioni, mentre con la versione VGC10 proponiamo una pinza che risponde alle richieste di un dispositivo piccolo ma potente, configurabile praticamente su tutte le applicazioni. Chiude la gamma di proposte la pinza magnetica MG10, versatile e facile da usare per applicazioni di asservimento macchine, che si presta a operazioni di destacking di fogli di lamiera e inserimento pressa. In molte applicazioni, come le attività delle presse piegatrici a più stadi e la manipolazione di pezzi con molti fori, le pinze a vuoto e con dita non hanno l’intelligenza e la potenza per avere successo. MG10 può gestire tali compiti con facilità, che sia un pezzo di metallo grezzo, di acciaio punzonato o una lamiera perforata”. I sistemi di presa sono anche fondamentali per manipolare con efficacia particolari o finiture estetiche molto delicati. “Utilizzando dispositivi di presa a vuoto, con le adeguate ventose, non c’è alcun rischio di lasciare segni evidenti. Se si vuole evitare anche il minimo segno della ventosa, ci si può affidare a una soluzione a grip magnetico. La pinza MG10 è dotata di una presa integrata e di sensori per il rilevamento dei pezzi. Per le applicazioni di asservimento macchine che richiedono ai robot di sollevare lamiere da una pila, metterle in una pressa piegatrice e rimuoverle quando la macchina ha completato il suo lavoro, questa funzionalità assicura un processo regolare, coerente e sicuro. Se il robot perdesse potenza o dovesse effettuare un e-stop durante l’esecuzione di una mansione, queste funzionalità evitano il rischio di far cadere il pezzo da manipolare”. Se invece concentriamo la nostra attenzione sul robot protagonista di questa applicazione collaborativa, va sottolineato come, nelle applicazioni di asservimento pressa in particolare, sia fondamentale per un cobot avere una raggiungibilità (reach) tale da consentire un movimento omogeneo e ripetibile, oltre alle già citate flessibilità e agilità operative che permettano di svolgere le operazioni con facilità e risultati eccellenti. Importante sottolineare come le soluzioni OnRobot sono compatibili da un punto di vista software e hardware con tutti i cobot e robot sul mercato.
Piegatura lamiere robotizzata con cobot
In questo articolo abbiamo approfondito la realizzazione di soluzioni robotizzate e collaborative di piegatura, ma è importante definirne con chiarezza la tipologia. “La manipolazione di profili di metallo spigolosi e affilati – conferma Rigotti – fa sì che l’operazione non sia prettamente collaborativa e che non ci sia interazione diretta tra operatore e cobot durante la fase movimentazione. La soluzione collaborativa (cobot + gripper) permette però all’operatore di avvicinarsi in completa sicurezza per attività di riattrezzaggio, riprogrammazione o set up a robot fermo. Un laser scanner alla base del robot aiuta a rendere la postazione sicura anche quando il robot è in movimento, andando a rilevare la presenza dell’operatore e riducendo la velocità o bloccando il robot”. Ma se non c’è interazione diretta perché scegliere per un approccio collaborativo? Per OnRobot la risposta è la semplicità di programmazione che caratterizza la robotica collaborativa e che, tramite interfacce intuitive e connessione ai dispositivi di presa o sicurezza, garantisce tempi di avvio molto brevi. “Un altro beneficio significativo è quello della flessibilità – aggiunge Rigotti – cioè la possibilità di adattarsi ai diversi lotti produttivi, rendendo le soluzioni robotiche ideali per le PMI che operano con lotti più piccoli, ma necessitano di e un ritorno dell’investimento veloce”.