Asservimenti “elettrizzanti”: l’e-mobility e le sfide nella lavorazione da coil
Lo spostamento degli investimenti produttivi nell’automotive verso l’e-mobility pone nuove sfide anche nella lavorazione del coil, con esigenze nuove in termini di asservimento delle presse meccaniche. Le due linee speciali per alluminio con sistema di cambio rulli e sistema di trascinamento realizzate da Asservimentipresse sono un interessante esempio di queste nuove opportunità.
Il mercato dell’e-mobility e automotive sostenibile è in pieno fermento in tutto il mondo, tanto da conquistare negli ultimi tempi anche le prime pagine dell’informazione generalista. Gli ultimi esempi riguardano anzitutto la notizia del “sorpasso” della Tesla di Elon Musk da parte della cinese BYD (sigla che almeno all’inizio pare stesse per Build Your Dream) nei dati di vendita delle auto elettriche del quarto trimestre 2023 e soprattutto nell’obiettivo di diventare benchmark tecnologico globale, analogamente nella rincorsa agli Stati Uniti sulla capacità di calcolo dell’intelligenza artificiale. A seguire, la società d’autonoleggio Hertz ha messo in vendita un terzo della sua flotta elettrica, General Motors e Ford hanno ridotto la produzione nel comparto, fino alla decisione del governo tedesco prima di Natale di anticipare la fine degli incentivi e quella del governo italiano in questo inizio 2024 di stanziare quasi un miliardo per il settore, mentre si registrano rallentamenti della domanda e ritocchi ai prezzi di listino per rilanciare le vendite di auto elettriche in tutta Europa dove vediamo una situazione di sempre maggior concorrenza.
Anche l’asservimento cambia
In questo quadro complicato e sempre in movimento, s’inseriscono iniziative dinamiche di aziende come Asservimentipresse di Massalengo (LO), coinvolta nel produrre tre linee speciali per alluminio con sistema di cambio rulli e sistema di trascinamento (l’una di larghezza nastro fino a 1.500 mm e spessore 1.500 x 0,4 – 4 Re 250 N/mm2, e altre larghezza nastro fino a 1.000 mm e spessore 1.000 x 0,4 – 4 Re 250 N/mm2) per impianti d’alimentazione di presse meccaniche idrauliche. L’azienda lombarda è stata coinvolta da un costruttore primario nel settore del raffreddamento dei pianali batterie per auto elettriche, che pur avendo sostanzialmente un impianto tradizionale comprendono aspetti molto particolari, perché trattano alluminio sia molto sottile sia con uno spessore più consistente fino a 3 mm. Al loro interno è quindi richiesta una grande flessibilità, oltre alla possibilità di pulire i rulli e in alcuni casi di rimuoverli del tutto per sostituirli.
“Questi impianti – ci spiega l’ing. Ottavio Albini, responsabile tecnico e commerciale della Asservimentipresse – li abbiamo realizzati per gli stabilimenti di produzione di una grossa azienda tedesca in Messico e Polonia. Nella linea di dimensioni più grandi che è di larghezza 1.500 mm, ci è stata richiesta anche la possibilità di avere i rulli estraibili per poterli sostituire, o per effettuare la pulizia in modo più agevolato. Si tratta di richieste specifiche per questo tipo di impianti, che necessitano anzitutto di una certa flessibilità perché devono abitualmente gestire diversi tipi di spessori, il che dal punto di vista tecnico impone un’attenzione particolare per inserire qualcosa di diverso da un prodotto standard. Questi impianti richiedono come facilmente intuibile molte più regolazioni dei rulli di raddrizzatura, oltre a degli alimentatori e delle guide di entrata delle macchine, perché l’alluminio da 0,5 mm sottile non è mai facile da gestire. A volte occorre estrarre i rulli per poterli pulire meglio, o per adeguare il diametro dei rulli al cambiamento dello spessore dei materiali. A tutte queste richieste si deve inoltre abbinare una grande produttività, oltre al fatto che naturalmente non si deve danneggiare il materiale, perché l’alluminio è comunque delicato e bisogna prestare attenzione”.
Una tendenza importante
L’attuale momento del mercato delle auto elettriche non permette ancora di poter dire se questi due impianti potrebbero inaugurare una tendenza e avviarsi a diventare una parte importante del fatturato Asservimentipresse, ma già ora l’azienda lombarda è in grado di sviluppare soluzioni che incontrino le esigenze dei clienti.
“Asservimentipresse nasce dall’esperienza trentennale dei suoi fondatori nel settore e attualmente esporta la sua tecnologia in oltre 20 Paesi nel mondo. Attraverso l’ottimizzazione del nostro ciclo produttivo e la nostra app offriamo un prodotto di qualità e all’avanguardia. Progettiamo i macchinari e li realizziamo presso la nostra officina, forniamo assistenza e controllo con sistemi PLC per il controllo degli impianti, unendo i punti di forza di produzione Made in Italy, soluzioni Energy Saving e servizio post vendita con personale specializzato, riuscendo così a soddisfare le richieste provenienti dalle PMI di settori diversi. Asserviamo infatti impianti per automotive, particolari per macchinari agricoli, generatori eolici, serramenti, elettrodomestici, piani e cappe per cucine, posaterie”.
“In ogni caso – prosegue ancora l’ing. Albini – noi abbiamo previsto che questi impianti con piccoli settaggi sia possibile utilizzarli anche per un utilizzo della lamiera più tradizionale, in caso l’azienda voglia riconvertire la propria produzione. Quindi, oltre che per i materiali, si può dire che in questo caso anche l’investimento è versatile, perché se si vuole l’impianto può essere riadattato. Le soluzioni sono tutte prese dal nostro catalogo di impianti, naturalmente adattate per il particolare utilizzo dell’alluminio, con i sistemi di guide e allineamento dei rulli, oltre alla valorizzazione dei particolari”.
Del resto, nella storia ci sono corsi e ricorsi, conclude Albini: “Quand’ero ragazzino lavoravo sui motori dei motorini a scoppio separando l’idrogeno dall’ossigeno nell’acqua con l’elettrolisi per farlo esplodere nel cilindro, così che in pratica si comportasse come la benzina. Adesso sappiamo che la Toyota sta lavorando a motori a idrogeno! Ovviamente nei miei esperimenti da quattordicenne dopo tre giri mi s’ingrippava il motore perché i cilindri erano in ghisa, mentre ora è una multinazionale giapponese che anzi è la maggiore società automobilista del pianeta a cercare di aggiornare questa soluzione portandola all’avanguardia. Però è curioso questo sviluppo tecnologico perché vuol proprio dire che nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma”. Nel 2024 Albini confessa di aspettarsi che il mercato confermi i due lati della medaglia degli ultimi anni, con i primi sei mesi in cui si è stracarichi di ordini e lavoro, seguiti dai successivi sei mesi con ritmi più dilatati. “È anche vero però che il mercato sta rallentando e quindi mi aspetto una contrazione più netta. Purtroppo, anche per impianti che lavorano coil di spessori maggiori, gli investimenti sono ridotti e stanno partendo pochi progetti grossi. Naturalmente il problema principale rimane come sempre l’incertezza politica ed economica: il periodo elettorale e le due guerre ai margini dell’Europa condizioneranno almeno tutta la prima metà dell’anno”.
di Edoardo Oldrati e Loris Cantarelli