È la gamma di cobot più ampia del mercato
È stato Oscar Ferrato, Collaborative Robots Product Manager di ABB, in occasione dei Robotic Days a presentare GoFa e SWIFTI, gli ultimi arrivati della gamma di robot collaborativi targati ABB. Nel corso del suo Tech Talks ha messo in luce le peculiarità di questi cobot per cui flessibilità e semplicità sono
le parole d’ordine.
Senza troppi preamboli entrerei subito nel vivo di un tema caldo e di attualità come la robotica collaborativa per cui ABB, con il recentissimo lancio di due nuovi modelli, propone, forse, la gamma di cobot più ampia del mercato. Le chiedo quindi di presentarla brevemente e di parlarci della filosofia costruttiva che portate avanti in questo segmento della robotica che vorrei anche, se possibile, contestualizzasse nel panorama robotico di ABB?
Dopo una fase iniziale gli utilizzatori di cobot hanno cominciato a recepire che esistono diverse modalità collaborative con differenti necessità di produttività e di collaborazione. Per questa ragione ABB ha sviluppato tre famiglie di cobot per rispondere a queste esigenze: la gamma Yumi, caratterizzata da un’elevata collaboratività (è possibile lavorarci fianco a fianco, senza barriere). GoFa, che sta per Go Fast, go Far go Further è il nuovo collaborativo da 5 kg, il più versatile della gamma mentre SWIFTI, si segnala per essere il collaborativo dalle performance da robot industriale, adatto alle operazioni di collaborazione sporadica.
GoFa e SWIFTI sono i due nuovi arrivati. Quale migliore occasione di questi Robotic DAYS per presentarli anche a chi si è perso il lancio ufficiale dello scorso febbraio; ce ne può parlare? Quali sono i ragionamenti che hanno ispirato il loro sviluppo, considerato che stiamo parlando di un comparto in crescita ma ancora lontano dai numeri della robotica “tradizionale”? Per quali ambiti applicativi sono stati pensati?
La robotica collaborativa si stima in continua crescita anche grazie alla maggior consapevolezza degli ambiti in cui si possono utilizzare. Tipicamente vediamo i nostri cobot applicati in linee produttive dove si ha un volume di produzione medio, dove è necessaria una maggiore flessibilità e dove il lavoro dell’operatore è usurante e di poco valore aggiunto. Per cui direi che applicazioni di asservimento macchine, torni, presse vedono un ampio impiego dei cobot. Inoltre applicazioni di avvitatura e in generale di assemblaggio.
Pensando alla versatilità applicativa e al progetto ambizioso di trasformare i luoghi di lavoro che mi sembra di capire vi siate posti con GoFa e SWIFTI, ritengo che la facilità di programmazione sia uno step fondamentale; cosa avete fatto per renderla immediata e alla portata di tutti?
La parola d’ordine è flessibilità e semplicità. Dare anche ai non esperti in robotica la possibilità di sviluppare le applicazioni coi cobot, per noi è un punto fermo e per questo abbiamo su tutte e tre le famiglie di cobot la funzione del lead trough, che permette di prendere il robot e trascinarlo facilmente insegnando quindi i punti della traiettoria. Sicuramente la novità più importante presentata con Gofa e SWIFTI è il Wizard easy programming. Un applicativo su flexpendant che mi permette di creare le logiche trascinando dei blocchi funzionali. Muovere il robot, aprire o chiudere la pinza o avviare una macchina, il tutto fatto semplicemente allineando la sequenza desiderata.
Entrando più nello specifico, direi che GoFa propone un design nuovo per ABB; al di là del valore estetico, vi sono delle ragioni particolari per cui è stato pensato? Penso per esempio alla volontà di offrire un payload da 5 kg e uno sbraccio tra i più lunghi in questa categoria di carico?
Gofa è il primo di una nuova famiglia di cobot e la scelta iniziale di 5 kg è legata al fatto che questa gamma è quella più richiesta dal mercato. Oltre allo sbraccio di 950 mm che lo rende il cobot col la raggiungibilità più ampia in questa categoria, Gofa ha anche il primato della velocità, ben 2,2 m/s. Essendo poi la sicurezza al primo posto, GoFa è equipaggiato di sensori di coppia su ogni giunto al fine di poter reagire a un eventuale urto in pochissimi millisecondi.
Rispetto a GoFa, SWIFTI ha un design più tradizionale; è questo che lo rende particolarmente adatto a quelle applicazioni che richiedono prestazioni industriali in termini di velocità, precisione e robustezza?
Esatto, SWIFTI è un cobot derivato dalla gamma dei robot tradizionali quindi più adatto ad applicazioni di collaborazione sporadica, in cui l’operatore deve interagire per brevi lassi di tempo con il robot. Per cui quando l’operatore è distante il robot può raggiungere le massime prestazioni (velocità fino a 5 m/s), mentre quando l’operatore si avvicina il sensore di sicurezza integrato fa rallentare e poi fermare il robot in tutta sicurezza.
Il digital manufacturing indica un insieme di cambiamenti tecnologici, culturali, organizzativi, sociali e aziendali che sono sostanzialmente in atto. Le chiedo, quindi, in conclusione, quale sarà il ruolo dei robot in questo processo? E quale quello dei robot ABB in particolare?
Io credo personalmente che questo nuovo approccio a una manifattura digitale possa essere la chiave per mantenere e, perché no, riportare produzioni in Italia. ABB si pone come partner in questa nuova sfida, offrendo un insieme di prodotti specifici, quindi oltre che Yumi, Gofa e SWIFTI anche dei software per il digital twin come Robotstudio, software di realtà virtuale, realtà aumentata e per connettere in cloud i cobot in maniera efficace e semplice. Se interessati? Vi aspettiamo nel nostro Technology Center di Vittuone per provare dal vivo tutti i nostri prodotti oppure visitare il nostro sito dedicato ai cobot.