Fatturato record per l’industria italiana del bene strumentale
Nel 2023, l’industria italiana del bene strumentale ha visto crescere ancora il fatturato, segnando un nuovo record per il comparto. Per il 2024 è atteso un moderato calo di quasi tutti gli indicatori economici; nonostante ciò, i valori si manterranno su livelli mediamente alti.
Consuntivo 2023 positivo per l’industria italiana del bene strumentale, trainata dalle esportazioni. È quanto emerso dai dati divulgati il 15 luglio, in occasione dell’Assemblea generale di FEDERMACCHINE. Presenti il Presidente della Federazione, Bruno Bettelli, e il vicepresidente di CONFINDUSTRIA, Marco Nocivelli.
Nel 2023, il fatturato ha fatto registrare un valore pari a 56,6 miliardi di euro (+2,1% rispetto al 2022), segnando così un nuovo record. Anche le esportazioni, cresciute del 5,8%, hanno segnato un nuovo primato. In calo, invece, le consegne sul mercato interno che, penalizzate dall’arretramento del consumo domestico, sono diminuite del 4,6%. La domanda espressa dal mercato domestico è scesa del 4%. Anche l’import ha risentito della debolezza della domanda interna, -3% in meno rispetto al 2022.
Le imprese italiane del settore hanno dimostrato, ancora una volta, di saper ben presidiare il mercato locale, come evidenziato dal dato import/consumo che si è attestato al 37,9%. Il rapporto export/fatturato è cresciuto di quasi due punti percentuali, al 66,6%. Nel 2023, l’export italiano è cresciuto in tutti i principali mercati ad esclusione di Cina, Turchia e Regno Unito; le migliori performance riguardano Messico e Polonia. Questi i principali mercati di destinazione, nell’ordine: Stati Uniti, Germania, Francia, Cina, Polonia.
Dati e previsioni commentati dal Presidente
Bruno Bettelli ha così commentato: “L’estero rappresenta per le aziende di FEDERMACCHINE lo sbocco ideale per la propria attività, come dimostra il dato di export su fatturato che in alcuni periodi ha raggiunto addirittura quota 75%. Per tale ragione la federazione ha dedicato particolare impegno, anche nel corso del 2023, a diverse iniziative volte favorire le relazioni con gli utilizzatori stranieri”.
Commentando invece i dati che riguardano il mercato domestico, ha aggiunto: “Sul fronte interno, così come abbiamo sostenuto l’introduzione e il mantenimento del provvedimento Industria/Impresa e infine Transizione 4.0 per la digitalizzazione, da subito abbiamo condiviso la proposta del governo legata a Transizione 5.0 incentrata sul tema del risparmio energetico. Al di là dell’evidente beneficio economico, il provvedimento farà sicuramente da traino alla transizione verso la green manufacturing. In sostanza, questa misura di politica industriale può e deve essere interpretata come leva per sensibilizzare le imprese su un nuovo modo di operare, rendendo così più competitivo il made in Italy del comparto e di tutti quei settori che utilizzano i macchinari di ultima generazione”.