Un outlook sul comparto automazione

Un outlook sul comparto automazione

L’industria italiana dell’automazione industriale manifatturiera e di processo prosegue nel suo percorso di espansione, trainato dalla domanda di automazione e digitalizzazione dei processi produttivi. Le transizioni ecologica e digitale saranno essenziali per sostenere la competitività delle imprese italiane, favorite dall’attesa riduzione dei tassi di interesse.

In uno scenario internazionale complesso, con con­dizioni difficili per la domanda, tensioni geopoliti­che perduranti e nuovi focolai, aggravato da eventi climatici estremi, nel 2023 la crescita dell’indu­stria manifatturiera ha mantenuto un profilo debole, mentre l’industria italiana dell’automazione industriale manifatturiera e di processo prosegue nel suo percorso di espansione.

Gli andamenti hanno riflesso la significativa eterogenei­tà tra i diversi raggruppamenti industriali coerentemen­te con la natura dello shock energetico che ha colpito in maniera disomogenea la struttura produttiva. Il ridi­mensionamento della produ­zione industriale è stato marcato nei settori energy-intensive (come carta, chimica, metallurgia), che maggiormente hanno risentito dei rincari energetici, e in quelli legati alla filiera delle costruzioni. Emerge invece una maggiore dinamicità per i comparti ad alta e medio-alta tecnologia, in cui si collocano l’industria farmaceutica e le tecnologie elettrotecniche ed elettroniche.

La crescita del comparto automazione è trainata dalla domanda di tecnologie avanzate

Nel 2023 il comparto automazione industriale, manifat­turiera e di processo ha proseguito nel percorso espan­sivo degli anni precedenti, sostenuto dalla crescente do­manda di automazione e digitalizzazione dei processi produttivi. Il fatturato aggregato ha registrato una cre­scita annua a valori correnti dell’11,7 percento, benefi­ciando di una domanda vivace soprattutto sul fronte in­terno (+14 percento).

“Si tratta di un dato leggermente inferiore alle previsioni – ha affermato Andrea Bianchi, Presidente di ANIE Auto­mazione – ma da leggersi come un segnale positivo nono­stante alcuni fattori frenanti come l’incertezza geopoliti­ca e le problematiche legate all’approvvigionamento di componenti elettronici e materie prime”.

Le vendite interne nel dettaglio per segmenti merceologi­ci evidenziano una crescita diffusa, con andamenti so­stenuti per le tecnologie della meccatronica e automa­zione discreta (azionamenti elettrici) e del networking e controllo (PLC-I/O, HMI, IPC). Prosegue l’espansione anche del segmento software, dove l’andamento degli ordinativi conferma la tenuta an­che nei prossimi mesi. In crescita le esportazioni (+5,7 percento in media d’an­no), in uno scenario di progressivo indebolimento della domanda internazionale.

La distribuzione delle vendite sul territorio nazionale

La distribuzione territoriale delle vendite nazionali è strutturalmente concentrata nelle aree settentrionali del Paese e la sola Lombardia risulta il mercato di destina­zione del 30 percento circa delle vendite nazionali.

Il 60 percento delle vendite nazionali sono destinate al canale OEM, seguito da sistemisti e quadristi (13 percento), utenti finali (4 percento) e distributori (20 percento). Per il 2024 il sentiment delle imprese evidenzia un peggioramento, già in corso dalla seconda metà del 2023, che dovrebbe portare nel corrente anno a una inversione delle tendenze. Permangono elevati rischi al ribasso nel­lo scenario economico, dalle tensioni geopolitiche agli effetti delle politiche monetarie restrittive, a cui si ag­giungono per le aziende del comparto le perduranti diffi­coltà sul fronte degli approvvigionamenti e della gestione magazzini delle aziende clienti.

“Il piano Transizione 4.0 ha avuto una forte incidenza sull’ottimo andamento del mercato dell’automazione” Andrea Bianchi.
“Il piano Transizione 4.0 ha avuto una forte incidenza sull’ottimo andamento del mercato dell’automazione” Andrea Bianchi.

Le politiche di incentivazione avranno un ruolo determinante

In questo quadro si conferma strategico il supporto agli investimenti offerto dalle politiche di incentivazione dei Piani 4.0 e 5.0.

“Il piano Transizione 4.0 – ha affermato Bianchi – ha avu­to una forte incidenza sull’ottimo andamento del merca­to dell’automazione che ha raggiunto livelli di crescita anche a due cifre, esclusa la parentesi del 2020. Si guarda, con interesse, al Piano Transizione 5.0 che si focalizza sugli interventi a favore della sostenibilità e dell’efficientamento energetico. Allo stato attuale non sussistono gli elementi per un giu­dizio definitivo sulla misura che auspichiamo possa tra­dursi, anche con dei correttivi in corsa, in un reale fatto­re incentivante la domanda”.

Consuntivo 2024 e previsioni 2025: cosa dobbiamo attenderci?

Sulla base delle stime preliminari, nel primo trimestre del 2024 in Italia il PIL è cresciuto dello 0,3 percento ri­spetto al trimestre precedente e dello 0,6 percento in termini tendenziali. Una crescita più robusta è attesa dalla seconda metà del 2024 e nel corso del 2025, beneficiando del taglio dei tassi e dell’implementazione del PNRR, a cui si affian­cherebbe il rafforzamento del commercio mondiale e il recupero del reddito disponibile reale.

Secondo il Rapporto di Previsione di primavera del Cen­tro Studi Confindustria (CSC), il PIL italiano nel 2024 do­vrebbe crescere in linea con la dinamica osservata nel 2023: nello scenario base il CSC prevede un incremento annuo del +0,9 percento, ovvero 0,4 punti percentuali in più rispetto a quanto previsto nello scenario dello scorso ottobre. La crescita nel 2025 è attesa poco superiore, al +1,1 percento. Dai più recenti scenari dei settori industriali presentati da Intesa Sanpaolo e Prometeia, il fatturato dell’indu­stria manifatturiera italiana dovrebbe stabilizzarsi sui 1.160 miliardi di euro nel 2024, chiudendo un ciclo post-Covid da crescite record.

Con una domanda mondiale in progressiva ripresa, il contributo delle esportazioni sarà cruciale. Il mercato interno contribuirà alla crescita, sebbene in modo meno incisivo, specialmente per quanto riguarda gli investimenti. Le transizioni ecologica e digitale saranno essenziali per sostenere la competitività delle imprese italiane, favorite dall’attesa riduzione dei tassi di interesse. In questo contesto, i settori industriali che avranno le maggiori opportunità di crescita nel medio periodo sa­ranno quelli legati alla doppia transizione e ai mercati esteri, tra questi l’elettrotecnica (+2,6 percento medio annuo nel quadriennio 2025-28, in termini di fatturato deflazionato) e l’elettronica (+1,4 percento).

a cura della redazione (Fonte: Osservatorio dell’Industria Italiana dell’Automazione-ANIE Automazione)