Bobine e connettori: quando la qualità paga
Che si tratti di produrre commodities come i connettori, o le più complesse bobine, ad alto tasso di customizzazione, quello che non cambia per ATAM è la ricerca della qualità, che passa anche dagli investimenti volti ad automatizzare e oggettivare i processi di produzione. Con l’obiettivo di soddisfare le esigenze, in termini di performance e affidabilità, che esprimono i costruttori di elettrovalvole specialmente, ma non solo,
in un settore sfidante e in evoluzione come quello dell’off-highway. Siamo andati a visitare il quartier generale di ATAM, alle porte di Milano.
di Fabrizio Dalle Nogare
Si può essere giovani e smart anche alla soglia dei 50 anni? No, non ci siamo improvvisamente trasformati in un magazine di costume e benessere. Abbiamo soltanto fatto visita a un’azienda familiare che si appresta a celebrare il mezzo secolo di vita puntando su personale giovane, formazione continua e su concetti evergreen come ricerca, innovazione, automazione.
Giancarlo Lonati, Amministratore Delegato, e Andrea Ciceri, Direttore Operativo di ATAM, che abbiamo incontrato nel quartier generale dell’azienda ad Agrate Brianza, non solo ci hanno mostrato un plant assolutamente all’avanguardia, ma ci hanno anche raccontato l’origine delle scelte strategiche che indirizzano la vita e la crescita di ATAM.
“Quella delle bobine e quella dei sensori e connettori sono le principali famiglie di prodotti che la nostra azienda realizza”, spiega Lonati. “I connettori sono prodotti standardizzati – commodities, insomma -, presuppongono una gestione su volumi importanti, reperibilità veloce e tempi di consegna molto rapidi. Al contrario, le bobine richiedono un approccio diverso, più tecnico, proprio perché si tratta di un prodotto con un elevato livello di customizzazione, la cui realizzazione coinvolge più persone all’interno dell’azienda, con una gestione piuttosto complessa in fase di produzione. Dal punto di vista della fornitura, la bobina è gestita perlopiù su commessa, mentre è importante che i connettori siano disponibili a magazzino. Il fatto di produrre entrambi i componenti ci dà un grande vantaggio, che consiste nella possibilità di fare ricerca, sin dalla fase di test, per renderli più compatibili, considerato che poi, sul campo, vengono impiegati insieme”.
“Sono sì due famiglie diverse – aggiunge il COO, Andrea Ciceri – ma per quanto ci riguarda la filosofia di produzione non cambia: il nostro approccio, orientato alla qualità, parte dalla ricerca sui materiali e passa dall’automazione del processo produttivo, basato su macchine all’avanguardia e su un controllo sempre più accurato, grazie anche ai sistemi di visione presenti sulle nostre attrezzature”.
Le macchine interagiscono tra loro
Gli investimenti di ATAM in automazione – basta fare un giro in officina per capire quanto incidono nella produzione complessiva – hanno origini lontane, precedenti anche all’ondata di Industria 4.0. “Tutto nasce dalla volontà di migliorare continuamente, che è un po’ la nostra bandiera”, prosegue Ciceri. “Abbiamo assecondato il progresso in termini non solo di macchinari, ma anche di sistemi di produzione e di comunicazione, con particolare riguardo alle enormi quantità di dati che già ci trovavamo a dover gestire, ancor prima che si cominciasse a parlare di big data. A questo proposito, qualche anno fa abbiamo fatto una scelta ardita, cioè realizzare internamente il sistema gestionale. Oggi le macchine sono in grado di comunicare tra loro e sincronizzare le loro attività: un risultato che ci consente di essere flessibili nell’organizzazione della nostra produzione e, soprattutto, di gestire in modo ottimale la realizzazione dei prodotti custom, con volumi dai medio-bassi ai medio-alti”.
Nel reparto produttivo di ATAM si trovano sia isole automatizzate che stazioni manuali, tutte con rigoroso controllo di processo. Anche le macchine un po’ più datate sono state opportunamente trasformate in sistemi 4.0, in grado di dialogare tra loro e con il sistema gestionale.
Non solo prodotti: l’importanza di servizio e supporto tecnico
Un’organizzazione lungimirante del processo produttivo è alla base dell’altro sito produttivo di ATAM, che non si trova proprio dietro l’angolo, bensì a Taiwan, un paese cruciale per servire il mercato del Far East. L’azienda lombarda, infatti, ha inaugurato nel 2014 un sito concepito per soddisfare le esigenze dei produttori locali e dei clienti europei che hanno stabilimenti nell’area. “Fin dall’inizio abbiamo scelto di esportare anche in Asia il nostro metodo produttivo – racconta Lonati – fortemente votato all’automazione, alla qualità e al raggiungimento degli obiettivi di costo tramite investimenti in automazione e non tramite il ricorso a manodopera a basso costo. Questo ci ha permesso di garantire la qualità totale sulla produzione: basti pensare che a Taiwan sono al lavoro alcune tra le linee automatizzate più avanzate al mondo per la produzione di bobine per la pneumatica, a cui affiancheremo a breve delle linee per la produzione di bobine di taglia superiore destinate al mondo dell’oleodinamica. È una scelta controcorrente di cui andiamo orgogliosi e che sta dando i suoi frutti”.
Sebbene l’Estremo Oriente sia un mercato importante per ATAM, è l’Europa lo sbocco principale dei costruttori di valvole per ambiente oleodinamico o pneumatico e valvole di processo. Un settore – confermano i manager – in crescita pur risentendo delle incertezze dovute a fattori globali, come la questione dei dazi, per esempio, che provoca notevoli fluttuazioni negli ordinativi.
I cambiamenti, peraltro, sono all’ordine del giorno. “Quello che il mercato ci chiede, oggi, non è soltanto la fornitura di un prodotto di qualità, ma un pacchetto completo, che prevede anche il servizio e un certo tipo di supporto tecnico e qualitativo. Pur essendo un prodotto piuttosto semplice, infatti, la bobina è una parte fondamentale delle elettrovalvole e deve rispettare requisiti rigorosi in termini qualitativi”, afferma il CEO, Giancarlo Lonati.
Customizzazione e co-design
Non tanto per i connettori, quanto per le bobine, il concetto di customizzazione è cruciale: basti pensare che il 60-70% delle vendite deriva da progetti di personalizzazione. Ciò significa che chi fornisce le bobine deve avere una struttura in grado di collaborare, in alcuni casi, con i clienti fin dalla fase di progettazione in quello che non è azzardato definire un processo di co-design. “La nostra ambizione – spiega Andrea Ciceri – è quella di diventare un faro nel settore. Il nostro ufficio tecnico è composto da persone con competenze e specializzazioni differenti, un fattore che ci consente di trovare la miglior soluzione anche considerando l’applicazione a cui è destinato il componente. L’esperienza ci dice che quando portiamo avanti dei progetti condivisi emergono soluzioni di successo che possono anche affermarsi sul mercato. In questo quadro, vorrei sottolineare come ATAM, nel tempo, ha affinato la capacità di affiancare i clienti anche sotto l’aspetto normativo, accumulando una grande competenza. Siamo, inoltre, in possesso di diverse certificazioni (la ATEX per le bobine è solo une esempio, ndr), a riprova dell’attenzione verso la qualità”.
L’impegno per l’off-highway
Indirettamente, ATAM lavora con i maggiori costruttori globali di trattori, macchine agricole e per l’off-highway, in generale. Quello che celebrerà con l’appuntamento biennale di Hannover, Agritechnica, il suo momento clou è, infatti, un settore di riferimento per l’azienda di Agrate, come conferma l’ingegner Ciceri. “Il mondo della tecnologia applicata all’agricoltura è oggi uno dei più innovativi: pensiamo ai progetti per il pilotaggio remoto dei veicoli o per l’ottimizzazione delle loro prestazioni. I nostri prodotti si adattano perfettamente alle applicazioni per la gestione dei movimenti idraulici, in particolare laddove l’ambiente di lavoro è caratterizzato da sporco, polvere e detriti. Per citare solo qualche esempio, le elettrovalvole che hanno al loro interno i prodotti che realizziamo nelle nostre officine si trovano su macchine come mietitrebbia, trattori o sistemi di irrorazione per diserbanti, fertlizzanti o irrigazione. Guardiamo, insomma, con grande attenzione all’evoluzione tecnologica di questo settore”.