Investimenti in R&D, procedure più snelle: la cura per il comparto del packaging
Dal mercato orientale al mercato globale: soffre anche il comparto delle macchine per il packaging. Nel 2019 il comparto delle macchine per packaging italiane, rappresentato da UCIMA, era in crescita, ma già a partire dal primo trimestre di quest’anno i dati parlano di una leggera contrazione del fatturato che, a detta delle aziende, diventerà più marcata nel corso dell’anno. Il Presidente dell’associazione – Enrico Aureli – auspica che l’emergenza possa gettare le basi per un nuovo approccio all’industria in generale.
Il 2019 ha segnato la crescita del mercato delle macchine per packaging italiane, il cui fatturato complessivo ha superato la soglia record degli 8 miliardi di euro. Il settore, secondo il bilancio preconsuntivo del Centro Studi di UCIMA (Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il confezionamento e l’imballaggio), ha registrato una crescita dell’1,8%. In particolare, l’Italia cresce ancora del 3,2%, per un totale di 1,713 miliardi di euro, sull’onda virtuosa dei lusinghieri risultati già ottenuti nel 2018 anche grazie agli incentivi governativi di Industria 4.0.
Anche l’export – che rappresenta il 78,6% del fatturato complessivo – è salito dell’1,4%, raggiungendo il valore assoluto di 6,293 miliardi di euro. I dati disaggregati disponibili evidenziano in particolare tre macroaree di sbocco delle tecnologie made in Italy che hanno segnato le performance migliori: Asia (+12,7%), UE (+6,5%) e Africa/Oceania (+3%).
Contrazione del fatturato nel primo trimestre 2020
Il trend di mercato del primo trimestre 2020 è inevitabilmente influenzato dalle conseguenze della pandemia di Covid-19 che ha dapprima avuto ripercussioni sul mercato orientale per poi influenzare il mercato globale. La maggior parte delle imprese italiane produttrici di macchine per packaging (il 78% circa) non ha mai interrotto la produzione, poiché legata a settori considerati essenziali dal Governo italiano quali Food & Beverage, Pharma, Tissue, Home & Personal Care. Molti imprenditori, però, lamentano una flessione del fatturato e degli ordini, che si protrarrà nei prossimi mesi.
Un’indagine sull’impatto del Coronavirus aggiornata a inizio maggio 2020, condotta dall’Ufficio Studi UCIMA, ha evidenziato che la serie di misure governative e aziendali adottate (smart working, ferie, turni, ammortizzatori sociali) hanno avuto un impatto negativo sulla produttività per oltre l’88% delle aziende, anche se tutto sommato di poco conto per circa la metà del campione interpellato. I problemi con la rete di fornitura (chiusure o rallentamento delle forniture) sono stati tra le cause maggiori delle difficoltà riscontrate.
L’Indagine congiunturale UCIMA relativa al primo trimestre 2020 descrive una contrazione del fatturato complessivo intorno al 5% (-19% in Italia, -2% sui mercati esteri). La gran parte delle aziende prevede comunque un peggioramento importante delle performance a fine 2020.
“La produzione di alimenti, farmaci e prodotti per la cura della persona e dell’igiene non si è fortunatamente mai fermata, mantenendo a galla l’industria dell’imballaggio e l’intera filiera – commenta il presidente UCIMA, Enrico Aureli – ma il calo generalizzato dei consumi, determinato dal lockdown e anche dalla prudenza di spesa delle famiglie, e le difficoltà incontrate da alcuni clienti e fornitori, sono elementi che destano preoccupazione. Un settore nel quale si intravvedono segnali positivi è quello farmaceutico, dove tra le aziende UCIMA prevalgono attese di risultati stabili o in crescita”.
Il ruolo dell’associazione a sostegno delle imprese
Il ruolo di UCIMA, in questo particolare momento, è fondamentale per aiutare le imprese a orientarsi nella lunga lista di prescrizioni e norme imposte dalle autorità in risposta all’emergenza Covid-19. L’associazione, infatti, ha predisposto una newsletter quotidiana per comunicare alle imprese associate tutte le novità normative e le notizie utili, mettendo a disposizione degli imprenditori una vera e propria task force di esperti a cui rivolgersi in caso di necessità. È stato inoltre deciso di estendere l’invio di queste informazioni anche a tutte le aziende non associate, per dare un segnale forte di unità e compattezza del settore.
Oltre all’attività informativa svolta attraverso circolari e approfonditi webinar sui temi più caldi, UCIMA continua a proporre anche numerosi corsi di formazione su temi legati all’attualità, come l’utilizzo dei nuovi dispositivi di sicurezza, l’assistenza da remoto e lo smart working. Non dimenticando ovviamente l’aspetto della promozione, con l’obiettivo di riprogrammare al più presto e in modo efficace tutta l’attività fieristica e comunicativa a supporto delle tecnologie “made in Italy” nel mondo.
Le prospettive per il biennio 2020-2021
La sfida principale delle aziende italiane riguarda la conquista di nuove quote di mercato a scapito dei competitor internazionali, in modo particolare tedeschi. È però al momento impossibile tracciare uno scenario certo per il futuro poiché, sebbene in Italia le attività economiche siano ripartite, l’incertezza nel settore delle macchine per packaging, indissolubilmente legato all’evolversi dei comportamenti di consumo, è ancora troppo alta.
“Di sicuro – aggiunge Enrico Aureli – l’emergenza che stiamo affrontando deve gettare le basi per un nuovo approccio all’industria in generale, non solo del packaging. Per l’Italia sarà fondamentale investire in ricerca e sviluppo e mantenere il ruolo di leadership per quanto riguarda l’innovazione e l’automazione. Bisogna anche ripensare e snellire le procedure, soprattutto in ottica export. In quest’ottica anche la politica deve fare la propria parte”.
Un comparto capofila nella ricerca di soluzioni eco-compatibili
L’industria italiana del packaging è inoltre capofila nella ricerca di soluzioni eco-compatibili, che rappresentano insieme a innovazione automazione il futuro del settore. Non a caso UCIMA è stata l’organizzatore, insieme a Fondazione Fico, del forum internazionale Packaging Speaks Green, che nel febbraio scorso ha portato per la prima volta a Bologna, nel cuore della Packaging Valley, i guru del settore.
“Ci stiamo impegnando affinché l’industria del packaging possa diventare sempre più sostenibile – conclude il presidente UCIMA – e siamo convinti che un’impresa green sia un’impresa vincente. È dimostrato che chi investe in sostenibilità ottiene, a lungo termine, benefici a livello di business. La ricerca di tecnologie sempre più avanzate e lo studio verso soluzioni e materiali green continueranno a rappresentare, a nostro avviso, un caposaldo per il futuro del settore”.