Crescita a due cifre per trasmissione di potenza e fluid power
Nella giornata economica ASSIOT/ASSOFLUID di novembre, le aspettative di primavera sono state non solo confermate, ma addirittura superate: nel 2017 per il comparto aggregato della trasmissione di potenza e del fluid power sono attesi risultati da record: +8.9% per il fatturato, +6.5% per le consegne e +10.5% per l’export. Nella sessione pubblica hanno trovato spazio anche interessanti presentazioni, sia di natura economico-finanziaria, a cura di INTESA SANPAOLO, sia di importanti player dei due comparti.
di Silvia Crespi e Fabrizio Dalle Nogare
Lo scorso 7 novembre ha avuto luogo la Giornata Economica di ASSIOT e ASSOFLUID. L’evento, organizzato congiuntamente dalle due associazioni presso la sede di Cinisello Balsamo, è il secondo nell’arco dell’anno (il precedente era stato organizzato in aprile), e ha confermato, se non addirittura superato, le aspettative di questa primavera: sono attesi risultati da record per un comparto aggregato – trasmissione di potenza meccanica e fluid power – che, lo ribadiamo ancora una volta, “vale” 10 miliardi di fatturato annuo.
A introdurre i lavori della giornata è stato Fabio Gallo, Coordinatore della Commissione Economica ASSIOT, che ha anticipato i dati in seguito presentati da Fabrizio Cattaneo, Segretario ASSIOT, e da Marco Ferrara, Direttore ASSOFLUID. “Il 2017 è stato un anno decisamente positivo – ha affermato Gallo – con tassi di crescita “sani” ovvero non generati da fenomeni transitori. Un trend favorevole che pare destinato a durare nel tempo”.
Prima della presentazione e discussione dei dati di settore, ampio spazio è stato dedicato alle presentazioni a cura di INTESA SANPAOLO, con cui ASSIOT e ASSOFLUID hanno sottoscritto un importante accordo per il finanziamento degli investimenti rientranti nel Piano Nazionale Industria 4.0, e di due eccellenze nel panorama industriale italiano: Festo per quanto riguarda il comparto del fluid power e Bonfiglioli, attiva nel campo della trasmissione di potenza meccanica e della meccatronica.
Le opportunità di crescita per la meccanica italiana
Serena Fumagalli, Economista, Direzione Studi e Ricerche di INTESA SANPAOLO, ha delineato il macro scenario della meccanica italiana e le opportunità di crescita per le nostre aziende, ribadendo il consolidamento della business confidence delle imprese italiane in uno scenario mondiale che vede prospettive di crescita in tutte le aree. Oltre all’export in netto recupero (+6% nel primo semestre 2017), i segnali più incoraggianti arrivano proprio dal mercato domestico, con il consolidamento della domanda interna e gli investimenti che ritornano a crescere, anche se ancora lontani rispetto al periodo pre-crisi. “Il rilancio dell’economia passa sicuramente dagli investimenti delle aziende – ha affermato Fumagalli – e l’industria meccanica sta trainando l’industria manifatturiera del nostro Paese. Le prospettive di crescita sono ottime (la crescita stimata è del 3% per il 2017) in particolare per alcuni comparti, per esempio quello delle macchine utensili”.
Serena Fumagalli ha posto l’accento sulla domanda di alta tecnologia, in linea con i concetti dell’Industria 4.0: “Nel nuovo panorama generato dall’ingresso di nuovi competitor quali la Cina o la Corea del Sud – ha aggiunto – le aziende italiane manterranno o acquisiranno il vantaggio competitivo solo adottando nuove tecnologie e nuovi modelli di business per generare profitto.
In questo scenario anche la manutenzione predittiva avrà un ruolo di primo piano. Sarà sempre più importante creare nuove relazioni lungo l’intera filiera, sia con i clienti, sia con i fornitori italiani ed esteri”.
Vi sono, tuttavia, alcuni vincoli che potrebbero rallentare il cambiamento: le infrastrutture tecnologiche (la diffusione della bada larga, per fare solo un esempio); la mancanza di competenze nel campo delle discipline scientifiche e la scarsa integrazione università/imprese.
Un dialogo più stretto banca/impresa alla base del nuovo modello di rating
Nella seconda presentazione a cura di INTESA SANPAOLO, questa volta a cura di Giovanni Chiri, Direzione Marketing Banca dei Territori, è stato presentato il nuovo modello di rating di INTESA SANPAOLO, che tiene conto non solo degli aspetti tangibili, come il bilancio, ma anche di quelli “intangibili”, legati agli elementi che “fanno la qualità”: la propensione all’innovazione, innanzitutto. Occorre a questo proposito instaurare con le aziende delle vere partnership. “Come le imprese devono cambiare il modo di fare impresa – ha affermato Chiri – così le banche devono cambiare il modo di fare banca”.
Chiri ha presentato l’accordo triennale con Confindustria per il finanziamento degli investimenti rientranti nel Piano Nazionale Industria 4.0 e dei servizi che INTESA SANPAOLO è oggi in grado di offrire alle aziende e che spaziano dalla formazione al matching di imprese, fino al supporto per promuovere l’innovazione.
Come usare le tecnologie abilitanti: le testimonianze di due player di riferimento
Alessandro Ferioli, Product Manager Electric Automation e Industrie 4.0 Project Leader di Festo, ha illustrato la strategia Industria 4.0 dell’azienda e gli ambiti in cui la multinazionale concentra la propria attenzione. Una strategia che ha preso avvio da un’analisi attenta delle esigenze del mercato. “Occorre pensare nell’ottica dei clienti – ha affermato – sempre più alla ricerca di prodotti e soluzioni che integrino intelligenza e capacità di comunicazione”.
Festo ha presentato anche la propria vision sulla Fabbrica del Futuro che mette la produzione al centro, con tutti gli altri reparti che le ruotano intorno e in cui l’IT viene portata direttamente in fabbrica. Una fabbrica che mira all’ottimizzazione energetica e che sfrutta le nuove tecnologie come, per esempio, la Mobile Maintenance, basata sull’utilizzo di device, come i tablet, per ottenere sensibili risparmi.
Francesco Millo, Head of CEO’s Office presso Bonfiglioli Riduttori, ha illustrato l’approccio meccanico e meccatronico della sua azienda all’Industria 4.0. Un approccio olistico, strutturale, alla trasformazione verso la quarta rivoluzione industriale che è stato adottato nel nuovo plant di Calderara di Reno. Accorpando diversi stabilimenti nell’area bolognese, il nuovo plant (un progetto avviato alla fine del 2016 e per il quale il Gruppo ha investito 60 milioni di euro) mira a un netto incremento della produzione, mantenendo il livello di emissioni esistente. Nell’ottica della trasformazione verso Industria 4.0 sono stati ottenuti miglioramenti in termini di costi, qualità, flessibilità ed ergonomia.
Un settore che vale complessivamente oltre 10 miliardi di euro
Nella sessione dedicata agli addetti ai lavori, che ha chiuso la mattinata, sono stati presentati i dati di settore, in particolare i consuntivi della prima parte dell’anno e le previsioni per gli ultimi mesi del 2017. Anche stando alle stime più prudenti, il macro settore della trasmissione di movimento e potenza (che raggruppa la trasmissione meccanica di potenza e il fluid power) dovrebbe superare agevolmente i 10 miliardi di euro di produzione complessiva, con una crescita del fatturato (+8,9%), l’export in aumento del 10,5%, nonché le consegne (+6,5%) e gli indicatori di competitività complessivamente positivi.
“Le previsioni fatte sia da ASSIOT, sia da ASSOFLUID lo scorso aprile si sono rivelate fin troppo prudenti”, ha affermato Fabrizio Cattaneo, segretario di ASSIOT. “La prima parte del 2017 ha fatto segnare risultati importanti e ci aspettiamo una chiusura d’anno positiva, a conferma dei risultati raggiunti finora”.
Risultati che derivano, naturalmente, dalle performance più che positive dei due singoli settori. “Il 2016 era stato un anno di sostanziale consolidamento per la trasmissione meccanica di potenza in Italia – ha proseguito Cattaneo – mentre i dati emersi dall’indagine sui primi sei mesi dell’anno in corso parlano di una variazione positiva del fatturato del 9,6%, dovuta all’incremento sia delle esportazioni (+11,5%) che delle consegne (+7,6%). La proiezione di questi dati alla fine dell’anno ci porta ben oltre i 7 miliardi di produzione complessiva, in crescita dell’8,3% su base annua”.
Guardando ai principali mercati di destinazione dei prodotti italiani, trend positivi si registrano sia per il mercato europeo, che rimane quello di riferimento per le aziende del settore, sia per quello asiatico. Si tratta – come sottolineato dal segretario di ASSIOT – di risultati non dovuti a una diminuzione dei prezzi, che anzi sono in aumento praticamente ovunque. Alle pagine 86 e 87 sono pubblicate le tabelle aggiornate sui dati di commercio estero per aree geografiche e per gruppi di prodotti.
Raggiunti per la prima volta i livelli pre-crisi del 2008
“Anche per il fluid power italiano il 2017 è stato un anno di crescita, con picchi di produzione che hanno raggiunto per la prima volta i livelli pre-crisi del 2008”, ha spiegato Marco Ferrara, direttore di ASSOFLUID. “Rispetto alle previsioni di aprile, i dati consolidati riferiti ai primi 9 mesi del 2017 mostrano un andamento ancora migliore per quanto riguarda fatturato, ordinativi e anche export. In valore assoluto, la produzione del comparto è pari a 3 miliardi e 300 milioni di euro, con una bilancia commerciale complessivamente positiva”.
Il segno “più” caratterizza sia il comparto oleodinamico, sia quello pneumatico (tabelle aggiornate a pag. 91). In particolare, la produzione del settore oleodinamico supera i 2 miliardi e mezzo di euro (+10,6%), grazie soprattutto al traino dell’export: una crescita che segna un deciso cambiamento rispetto agli ultimi 5 anni, caratterizzati da sostanziale stabilità. Pur con percentuali d’incremento meno significative rispetto all’oleodinamica e con una bilancia commerciale sostanzialmente stabile, sono incoraggianti anche i dati della pneumatica: alla fine del 2017 il tasso di crescita dovrebbe essere nell’ordine dell’8,4%.
Il trend positivo riguarda anche i mercati esteri, tutti in ascesa. Nel settore oleodinamico si segnala la ripresa degli USA (+6,2%) e della Cina (+16,9%), mentre nella pneumatica Germania e Italia crescono a un ritmo molto simile, confermandosi come le nazioni di riferimento in Europa.