Dal gruppo alla squadra: una associazione sempre più forte
Focus dell’Assemblea FEDERTEC del 18 novembre scorso, preceduta dalle Assemblee ASSIOT e ASSOFLUID, è stato ancora una volta la necessità del cambiamento, in linea con l’evoluzione del mercato. Tra le sfide che le nostre imprese devono affrontare e vincere per restare competitive, quella della digitalizzazione, supportata dalle nuove tecnologie, è sicuramente prioritaria, ma deve essere accompagnata da un impegno, sempre più convinto, per una produzione sostenibile. Per raggiungere questi obiettivi, fare squadra è indispensabile e il ruolo dell’associazione determinante.
Il 18 novembre, nella bella cornice di Villa Fenaroli a Rezzato (BS), si è tenuta l’Assemblea Generale FEDERTEC, preceduta dalle Assemblee ASSIOT e ASSOFLUID. All’ordine del giorno anche il rinnovo delle cariche sociali di ASSIOT e ASSOFLUID: Mauro Rizzolo (Schaeffler Italia) è stato riconfermato alla presidenza di ASSIOT, con Elisa Brescianini (Link International) e Lorenzo Cattini (Cattini & Figlio) come vice presidenti, mentre Luca Riva (Duplomatic MS) è stato nominato nuovo presidente ASSOFLUID, dopo la scadenza del secondo mandato di Domenico DiMonte, e verrà coadiuvato da Gabriele Manno (Festo) e Tommaso Tirelli (Aidro) come vice presidenti. Nominati anche i rappresentanti delle due associazioni presso FEDERTEC: Lorenzo Cattini come rappresentante ASSIOT e Angelo Colombo (Elettrotec) come rappresentante ASSOFLUID. Fausto Villa, presidente FEDERTEC, Mauro Rizzolo e Luca Riva resteranno in carica fino al 2023.
Il lavoro di squadra sta dando ottimi risultati
Dalla nascita ufficiale della Federazione, la mole di lavoro svolta è stata davvero imponente: il lavoro di squadra ha dato e continua a dare ottimi risultati. A sottolinearlo è Domenico DiMonte: il presidente uscente di ASSOFLUID ha ripercorso le tappe del percorso di FEDERTEC, impostato su una visione estesa nel medio e lungo periodo, scalabile e supportata da decisioni in linea con l’evoluzione del mercato. “Il tutto – ha affermato – grazie a un’organizzazione strategica che ha visto il passaggio da un “gruppo” a una “squadra” che è divenuta nel corso del tempo eccellente”.
L’aspetto della continuità è stato sottolineato anche da Mauro Rizzolo, Presidente ASSIOT. “Continuità e futuro sono i due termini con cui ho esordito nella mia relazione in occasione dell’ultima assemblea FEDERTEC, lo scorso autunno. “Continuità” in quanto ASSIOT rappresenta un settore importante dell’economia italiana: con una produzione nazionale che supera gli 8 miliardi di euro e un mercato nazionale che supera i 7 miliardi, parliamo decisamente di numeri importanti”. Ma sono numeri conosciuti e riconosciuti a livello nazionale? È qui che il ruolo dell’associazione diventa fondamentale per la rappresentatività nel panorama nazionale. Guardare al futuro è altrettanto importante. “E’ un futuro diverso di quello che eravamo abituati a considerare – ha affermato Rizzolo. Un futuro dove la continuità del business e la digitalizzazione (con il supporto delle nuove tecnologie), saranno aspetti fondamentali così come lo saranno i dati e la sostenibilità della produzione stessa. Un futuro complesso dove, ancora una volta, il ruolo dell’associazione è determinante, ma ogni azienda associata deve essere coinvolta in prima persona offrendo una collaborazione concreta”.
L’industria italiana sta vivendo un importante momento di ripresa e i settori rappresentati da FEDERTEC non fanno eccezione. Tutti gli indicatori sono positivi e le proiezioni per il 2021, basate sui risultati emersi dall’indagine congiunturale dei 9 primi mesi 2021, portano a un fatturato complessivo del macro comparto delle Trasmissioni di potenza meccanica e del Fluid Power di oltre 12,5 miliardi di ?. “Uno scenario promettente – ha affermato Fausto Villa, Presidente FEDERTEC – che impone però delle riflessioni. Il mercato sta vivendo una fase di profondo disequilibrio, contraddistinto da una forte crescita della domanda e da un’offerta che sta subendo notevolissimi rincari, il continuo aumento dei prezzi delle materie prime e della scarsa reperibilità non trova riscontro in nessun altro periodo storico, questo, legato alla mancanza dei componenti elettronici, mette in seria difficoltà gli apparati produttivi delle aziende e dell’intero sistema manifatturiero mondiale”.
Il momento per la transizione 4.0 è propizio, grazie a una convergenza di fattori, dalla crescita alla politica degli incentivi. Mentre scriviamo la Legge di bilancio non è ancora stata approvata, ma qualche timore legato alle politiche industriali e, in particolare, al PNRR che finanzierà il piano di Transizione 4.0, sicuramente c’è. Villa ha parlato a tutto campo anche di elettrificazione, delle opportunità, ma anche delle criticità legate alla sua diffusione, di riduzione delle emissioni di CO2 e dell’importanza di produrre in modo il più possibile sostenibile. “Il settore della meccanica è da sempre un asset fondamentale per la nostra economia – ha proseguito Villa – e le nostre aziende sono riconosciute a livello internazionale per la propria unicità. Il settore manifatturiero è tra i più importanti nel panorama industriale mondiale e oggi tutte le aziende della filiera, sono chiamate a reinventarsi un percorso di crescita sostenibile. Servono a questo punto politiche industriali adeguate, e un supporto per gli investimenti in termini di innovazione tecnologica, formazione del personale, digitalizzazione…”.
L’attività delle Commissioni ha ripreso a buon ritmo dopo il lockdown
Abbiamo accennato all’importante lavoro di squadra svolto in questi anni di attività. Un esempio è il lavoro delle varie Commissioni. Entriamo un po’ più nel merito. La commissione Internazionalizzazione e Networking si è occupata degli incontri B2B, della convenzione con Easy Frontier … fino alle partnership con le università e i parchi tecnologici. Sempre in fermento anche l’attività della Commissione Tecnologie & Innovazione: sono stati ben 19 i corsi organizzati nel 2021 e 140 i partecipanti. Pianificate anche le attività dei Gruppi di Lavoro del Club dei Direttori Tecnici coordinato dall’ing. Sartori: in cantiere diversi progetti su tematiche di attualità come la contaminazione industriale, l’Additive Manufacturing e l’approccio Drawingless Model Based Definition. La Commissione Economica si è impegnata ad uniformare la raccolta dati, un lavoro auspicato e annunciato da tempo, per l’indagine Congiunturale Trimestrale per i comparti FluidPower e Mechanical Power Transmission. Inoltre continuerà ad occuparsi dei report dati internazionali (CETOP, EUROTRANS) e dei report delle Associazioni di settore, oltre a organizzare la tradizionale Giornata Economica. La Commissione Marketing & Comunicazione, infine, ha in programma la pubblicazione del Repertorio FEDERTEC 2022/2023. La campagna associativa ha portato ben 14 nuove aziende, da Gennaio 2021, ad associarsi: un grande successo.
Il progetto di fusione con FNDI: primo esempio di federazione “aperta”
A riprova dell’importanza di evolversi e di allargare sempre più la squadra, ecco il progetto di fusione con FNDI (Federazione Nazionale Distribuzione Industriale), frutto di una visione annunciata fin dalla nascita della Federazione: quella di incorporare associazioni specifiche che rappresentino la filiera, oggi definita anche «ecosistema» delle tecnologie meccatroniche. I vantaggi? L’aumento della base associativa, del fatturato, del numero di addetti; una maggiore rappresentatività e visibilità sia a livello nazionale che internazionale, una sempre maggiore sinergia tra associazioni e aziende in FEDERTEC.
Quali sfide e prospettive tecnologiche per l’industria italiana?
L’assemblea pubblica, svoltasi nel pomeriggio, ha visto esperti del settore confrontarsi in una tavola Rotonda incentrata sulle sfide del mercato e le prospettive tecnologiche per l’industria italiana. Sono intervenuti Giuseppe Lesce, presidente FEDERMACCHINE, Ciro Rapacciuolo, Centro Studi CONFINDUSTRIA, Marco Taisch, Professore ordinario Dip. Ingegneria Gestionale presso il Politecnico di Milano, Mariangela Tosoni, Presidente FNDI e lo stesso Presidente FEDERTEC, Fausto Villa. Il Presidente di FEDERMACCHINE conferma i segnali positivi per l’economia italiana e condivide appieno la crucialità del concetto di squadra espresso da Fausto Villa: annuncia valori in crescita per PIL, Consumi privati, Investimenti, Export e Import. La ripresa del commercio estero con l’estero mostra percentuali di crescita a doppia cifra…Uno scenario positivo dunque, che impone però delle riflessioni: in primo i problemi legati alla supply chain, soprattutto nel campo della componentistica, che si ripercuotono sulle consegne, oltre alle incertezze legate alla gestione dei fondi del PNRR. “Per il comparto dei beni strumentali si prevede una “grande annata” – ha commentato Lesce – con un fatturato in crescita del 22,9%: recuperando i livelli del 2019. Tuttavia gli ordini corrono più del fatturato proprio a causa dei problemi suddetti”. Ciro Rapacciuolo fa una panoramica ad ampio raggio, abbracciando l’economia mondiale. Se Il PIL USA ha già recuperato i livelli pre-pandemia nel 2° trimestre 2021, l’Eurozona è ancora leggermente al di sotto del livello pre-crisi, ma il profilo annuo di crescita è stato rivisto al rialzo. Buone prospettive per i paesi emergenti, trainati da Cina e India, malgrado qualche incertezza rappresentato dalle fragilità finanziarie proprio della Cina. E per quanto riguarda l’Italia? Nel nostro Paese solo gli investimenti hanno superato il livello pre-pandemia. L’economia italiana è tornata a crescere nei primi due trimestri del 2021 grazie al graduale allentamento delle misure restrittive adottate per contenere la diffusione del virus. La ripartenza è trainata dagli investimenti, grazie soprattutto al contributo delle costruzioni (-26,7% a giugno 2020 rispetto al pre-crisi, +12,8% a giugno 2021). I consumi stanno subentrando all’export come traino della risalita, a fianco degli investimenti. Robusta anche la ripartenza dell’export italiano con i beni già sopra il livello di pre-crisi, mentre per i servizi si dovrà attendere il 2022. È una panoramica a 360° l’intervento di Marco Taisch sulla digitalizzazione, definita “Un processo mandatory, pre-requisito per accedere allo scenario competitivo”: fabbrica intelligente, tecnologie digitali, non solo, ma anche megatrends socio ambientali. Quali caratteristiche dovranno avere i prodotti del futuro? “Dovranno essere intelligenti, connessi, personalizzati e verdi – ha affermato Taisch – e dovranno incorporare un quantitativo di digitalizzazione perchè possano davvero essere sostenibili”. Taisch ha affrontato anche il tema dell’evoluzione del concetto di servitizzazione che ha visto il passaggio dal prodotto, al servizio a supporto del prodotto, al servizio che differenzia il prodotto fino al servizio come prodotto: il servizio diventa, di fatto, il prodotto.