Federtec: dalle parole ai fatti
Alea Iacta est: il dado è tratto. Qui non si parla di un fiume da varcare, ma di una nuova associazione che nasce per rappresentare in modo univoco comparti importanti, come recita anche lo statuto proprio nel primo articolo in cui si parla di: “…Industria Italiana della Componentistica e delle Tecnologie Meccatroniche per la Potenza Fluida, la Trasmissione di Potenza, il Controllo e l’Automazione Intelligente dei Prodotti e dei Processi Industriali”.
Una realtà che vuole accorpare tutte le realtà che gravitano attorno allo sviluppo del macrosettore, accomunate dall’utilizzo di tecnologie e dalle competenze, senza però mai perdere il focus sulla centralità della produzione industriale, il vero oggetto dello sviluppo stesso. Fatta l’Italia, ora però bisogna fare gli Italiani, direbbe D’Azeglio. E oggi l’impegno è proprio quello di creare lo spirito di appartenenza, che possa creare a sua volta una visione d’insieme chiara, condivisa e applicata dai “nuovi” soci dell’associazione o dai soci della “nuova” associazione.
A cominciare dalle dinamiche di scambio che si possono creare già a partire dall’interazione tra soci, che ora possono interfacciarsi sotto un unico cappello. Il primo obiettivo deve essere creare consapevolezza e condivisione all’interno dell’associazione, prima ancora che operare verso l’esterno, continuando a lavorare perché i presupposti che hanno portato alla realizzazione di questo progetto ambizioso vengano ulteriormente chiariti ai soci attuali, ai quali è stato prospettato un “cambio di marcia” in virtù di tutte le opportunità che questo “nuovo assetto” ci offre. Non mi stancherò mai di ripetere che, però, il cuore dell’associazione sono proprio i soci e oggi, per far partire il volano, è indispensabile la partecipazione di tutti, il contributo che presuppone punti di vista qualificati e molto eterogenei, uno dei principali punti di forza di Federtec.
A giugno ci sarà la prima assemblea Federtec, e in quell’occasione verrà anche eletto un nuovo organo, il consiglio di presidenza, che insieme ai consigli di Assofluid e Assiot (i cui membri attuali resteranno in carica fino al 2021) prenderà il timone dell’associazione; una grande responsabilità poiché si tratta di impostare la rotta che possa essere il riferimento per i prossimi anni. Tutti possono e devono contribuire, non solo all’interno degli organi ufficiali, ma anche, e soprattutto, in tutti i gruppi di lavoro, dalla commissione economica a quella tecnico/formativa, fino ai gruppi dedicati a tecnologie specifiche che verranno creati sulla falsariga di quello già consolidato che segue la pneumatica.
Inizia, insomma, un nuovo progetto, che come tale ha bisogno dell’entusiasmo con cui si affrontano tutte le nuove sfide, passando dalle parole ai fatti!