Flessibilità, tecnologia e servizio: i plus delle macchine utensili italiane
Andamento del comparto, trend tecnologici, digitalizzazione, investimenti… Ne abbiamo parlato con Massimo Carboniero, Presidente di UCIMU – Sistemi per Produrre, l’Associazione che rappresenta i costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione.
di Silvia Crespi e Fabrizio Dalle Nogare
Quali sono le peculiarità che caratterizzano le macchine utensili made in Italy?
Flessibilità, elevatissimi standard tecnologici, forte personalizzazione dell’offerta, attenzione al servizio che si traduce in assistenza post vendita e dialogo continuo e costante con il cliente: ecco le caratteristiche che contraddistinguono il made in Italy di settore che, anche in virtù degli importanti Piani Industria 4.0 e Impresa 4.0, oggi più di prima, è in grado di assicurare un incremento della qualità e della competitività degli utilizzatori che acquistano macchine italiane.
Il sistema produttivo italiano è caratterizzato dalla presenza di moltissime PMI, pensa sia ancora un punto di forza?
Il modello delle PMI è ancora vincente perché assicura quella flessibilità che la grande dimensione non riesce a garantire. Questo non significa che non vi siano aspetti negativi legati alla piccola o media dimensione. Il problema della crescita e la necessità di crescere è un tema, e un’esigenza, che noi costruttori sentiamo ma siamo ben consapevoli del fatto che non riguardi esclusivamente la dimensione. Ciò che le imprese del settore stanno facendo, e dovranno fare nel prossimo futuro, è capire come crescere senza perdere le caratteristiche e i connotati che contraddistinguono il modello italiano. Se è vero, infatti, che per assicurare il miglioramento della competitività della nostra industria occorre superare i nostri limiti aprendoci ad accordi, alleanze e acquisizioni, è altrettanto vero che noi imprenditori italiani, orgogliosi del nostro modo di essere e di fare impresa, non dobbiamo puntare a dimensioni eccessive -sul modello tedesco per intenderci – perché la nostra forza sta proprio nella flessibilità e rapidità decisionale che solo la presenza forte dell’imprenditore a capo della sua azienda può garantire.
Il comparto delle macchine utensili italiano sta subendo un leggero rallentamento. Anche a livello europeo si vedono le prime nuvole all’orizzonte…
Il 2018 è stato l’anno dei record per l’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione che ha registrato incrementi a doppia cifra per tutti gli indicatori economici.
Come emerge dai dati di preconsuntivo elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, nel 2018 la produzione è cresciuta fino a raggiungere i 6.900 milioni di euro, segnando un incremento del 13,4% rispetto all’anno precedente. Si tratta del quinto anno consecutivo di crescita e, in valori assoluti, del nuovo record per l’industria italiana di settore.
Il risultato è stato determinato sia dall’ottima performance delle consegne dei costruttori italiani sul mercato interno cresciute, del 21,1%, a 3.270 milioni di euro, sia dal positivo andamento delle esportazioni cresciute, del 7,2%, a 3.630 milioni di euro. In virtù di questi incrementi l’Italia ha rafforzato il suo ruolo nel panorama internazionale ove si è distinta non solo per la competenza espressa dalle industrie di settore, misurata dai dati di produzione e export, ma anche per la vivacità della domanda sostenuta e stimolata dai provvedimenti per la competitività quali super e iperammortamento inseriti nei programmi Industria/Impresa 4.0. A dimostrazione dell’efficacia dei provvedimenti per la competitività è il dato di consumo di macchine utensili, robot e automazione in Italia che, nel 2018, è salito, del 25,9%, a 5.620 milioni di euro.
Il 2019 sarà invece caratterizzato da una sostanziale stabilità. Ci aspettiamo di avvicinarci molto ai livelli registrati nel 2018; andrà meglio l’attività oltre confine ma anche il mercato interno, che pure ha registrato un rallentamento, è ancora ricettivo. Ce lo dice anche l’andamento della raccolta adesioni a LAMIERA, la fiera dedicata al mondo della deformazione e della lavorazione della lamiera, in programma dal 15 al 18 maggio a fieramilano Rho, che per questa edizione ha un padiglione in più. Certo il contesto è certamente più instabile di quello degli anni appena trascorsi.
Le tendenze nel comparto delle macchine utensili vedono digitalizzazione e networking in primo piano. L’industria 4.0 si basa, infatti, su una visione della fabbrica focalizzata sullo scambio dei dati e l’automazione. A che punto sono le aziende italiane?
Nel 2018, il valore del consumo di macchine utensili in Italia è risultato oltre il doppio del valore registrato nel 2014, che già era anno di ripresa degli investimenti in nuova tecnologia di produzione. Questo dato è certamente frutto dei provvedimenti di super e iperammortamento che hanno sostenuto e stimolato la domanda degli utilizzatori italiani in un momento in cui il mercato era ricettivo. Detto ciò, c’è sicuramente ancora molto da fare. Il manifatturiero italiano deve proseguire con il processo di rinnovamento degli impianti e di trasformazione in chiave 4.0 delle proprie fabbriche.Dall’indagine curata da Fondazione UCIMU e EUMETRA nel giugno scorso e incentrata su “L’utilizzo dei provvedimenti di Super e Iperammortamento da parte delle imprese italiane” emerge che solo il 46,5% delle imprese metalmeccaniche italiane ha usufruito degli incentivi. Troppo poco per un paese che vuole continuare a recitare un ruolo di primo piano nello scenario internazionale. Occorre che l’aggiornamento tecnologico e la trasformazione digitale si distribuisca in modo quanto più possibile uniforme nel tessuto manifatturiero italiano. In questo senso è ottima la conferma dell’iperammortamento per tutto il 2019 e decisamente inopportuna, invece, la cancellazione del superammortamento.
Diverse tecnologie stanno prendendo sempre più piede, dal laser all’Additive Manufacturing. Crede che quest’ultima sia destinata ad avere un impatto importante e, in caso affermativo, in quali casi?
Macchine a controllo numerico di fascia alta, sistemi multi-assi, tecnologie capaci di assicurare alta velocità, precisione, interconnessione, integrazione, sistemi di additive manufacturing, sviluppo nell’utilizzo di sensori, sistemi di controllo remoto, robotica per industria e per servizi, cobot, laser per il taglio della lamiera, laser plasma e fibra, laser per la lavorazione del tubo sono le tecnologie su cui l’innovazione procede con maggiore determinazione e incidenza. Lamiera, in questo senso, sarà un ottimo palcoscenico per vedere tutte le novità legate al taglio e alla lavorazione della lamiera e anche di altri metalli. Oltre al mondo del taglio laser, vi sarà poi un’ampia offerta di tecnologia per la saldatura e il trattamento delle superfici, una variegata offerta di presse, stampi, macchine e utensili, attrezzi per la carpenteria metallica e sistemi fasteners. Completeranno l’esposizione le soluzioni Industria 4.0 per la fabbrica digitale e il mondo della robotica e degli integratori, la cui presenza nelle fabbriche che lavorano lamiera è sempre più diffusa. Questo per dire che gli stabilimenti metalmeccanici stanno cambiando la loro pelle. Per quanto riguarda l’Additive Manufacturing, si tratta di una delle tecnologie basate sul principio della digitalizzazione ed è certamente in pieno sviluppo. Noi la consideriamo il terzo tipo di macchina utensile che si affianca dunque alle macchine per asportazione e deformazione. Si tratta, a nostro avviso, di tecnologie che andranno sempre più ad integrarsi nel processo produttivo e nella lavorazione meccanica. Già ora il loro utilizzo è complementare a quello di alcune macchine utensili. Funzionano già molto bene nei settori aerospace e energia per la produzione di piccole parti molto sofisticate e lavorano materiali di fascia alta. In quel segmento sono ben inserite. Nel lungo periodo lo saranno ancora di più perché i settori che si servono di queste tecnologie sono destinati a crescere facendo crescere gli investimenti.
Parlando di componentistica per la trasmissione e il controllo del moto destinata alle macchine utensili, il made in Italy è ancora un fattore di successo sul mercato? Una garanzia di qualità?
Certamente. La componentistica e i sistemi di trasmissione e controllo italiani conservano un livello di qualità e affidabilità che ne fa crescere il valore in modo esponenziale rispetto all’offerta dei competitors esteri. Tra gli elementi di forza della nostra produzione è anche la possibilità di poter contare su filiere interamente presidiate da imprese italiane così che il prodotto finito contenga la più alta percentuale di made in Italy. Per questo tutti noi costruttori facciamo il tifo perché le imprese del settore meccanico crescano e si sviluppino rafforzando così la produzione del paese.