Formazione continua, la risposta alle esigenze dell’industria (1a parte)
Per ogni azienda il processo formativo è diventato oggi imprescindibile e si è trasformato da evento a prassi. Se prima i corsi di formazione erano occasioni di apprendimento sporadiche, oggi si parla di lifelong learning, ovvero di formazione continua. I momenti di upskilling e reskilling saranno una costante nelle aziende che vorranno restare competitive nel mercato odierno.
di Silvia Crespi
InMotion: La formazione è diventata oggi imprescindibile e ogni azienda non può fare a meno di investire in questa direzione. Qual è il vostro approccio?
Chiara Conti, Camozzi: La formazione è un asset imprescindibile. E lo è ancora di più per una azienda come la nostra – Camozzi Group – che trova nell’R&D e nell’innovazione tecnologica continua la sua leva strategica di sviluppo. Investiamo in formazione a 360° e da oltre due anni lo facciamo in modo sempre più strutturato e mirato, attraverso una vera e propria Corporate Academy di Gruppo, Camozzi LINK.
Grazie alla nostra Academy guidiamo il consolidamento e l’ampliamento delle competenze tecniche, attraverso percorsi di re-skilling e up-skilling delle nostre persone, perché siano preparate alle sfide che l’industria moderna sta affrontando, come l’evoluzione verso la cosiddetta Smart Factory e l’Industry 5.0. Abbiamo piena consapevolezza che la manifattura sta vivendo un’epoca unica, dove il cambiamento spesso è l’unica costante. In questo scenario, se le competenze tecniche sono indispensabili, altrettanto importante è sviluppare le soft skills, abilità fondamentali per affrontare il cambiamento, pur mantenendo forte adesione al set valoriale dell’azienda.
Elena Bonenti, Duplomatic MS: Consapevoli che le persone cercano realizzazione nel lavoro, quindi crescita professionale ma anche personale, la formazione, ampiamente intesa, è un tema che in Duplomatic ci sta a cuore. L’azienda investe nello sviluppo di competenze e conoscenze sia internamente che esternamente e da sempre è una fucina per ottimi progettisti e installatori.
Lavoriamo per rendere più efficace la diffusione delle competenze al nostro interno e per rafforzare la consapevolezza su temi più generali, come quelli della sicurezza e della sostenibilità, anche al di fuori dall’ambito lavorativo. In particolare, stiamo puntando sulla comunicazione interna e sull’ampliamento delle attività formative interne dell’Academy, dal 2008 punto di riferimento per la formazione nel Motion Control e oggi molto ben avviata verso l’esterno, In questi ultimi anni Duplomatic Academy è infatti diventata il centro per la diffusione della cultura tecnica per implementare le conoscenze dei nuovi componenti e delle soluzioni circuitali innovative.
Un team di esperti con esperienza pluridecennale nel settore ha messo a punto un intenso calendario di seminari formativi aperti a tutti e disponibili anche on demand.
Roberto Bonfanti, Pneumax: Partendo dal presupposto che la conoscenza è uno degli asset principali che possono rappresentare il vero fattore distintivo per un’azienda e che, allo stesso tempo, l’evoluzione tecnologica è sempre più rapida e trasversale, l’integrazione tra più tecnologie e competenze che una volta risultavano più compartimentate, diventa fondamentale. Basti pensare all’integrazione tra meccanica, elettronica e digitale o al cambio di paradigma nella progettazione introdotto dall’utilizzo dell’Additive Manufacturing. Per Pneumax la formazione continua e strutturata è dunque l’unica modalità per introdurre nuove competenze in azienda e per integrarle con quelle di sistema già presenti. Abbiamo dunque creato una struttura ad hoc, la Pneumax Academy, per gestire in modo organico tutto questo; oltre a rivolgersi al nostro network, è a disposizione dei nostri partners.
InMotion: La digitalizzazione pone nuove sfide in termini di formazione delle risorse e richiede l’impostazione di una nuova ‘cultura aziendale’. Come state affrontando questa prova?
Chiara Conti, Camozzi: La digitalizzazione è il driver principale dell’innovazione continua ed è uno dei temi centrali dei nostri percorsi di formazione tecnica. In questi mesi stiamo mettendo molto focus sull’AI generativa che non è solo un insieme di tool utili e interessanti, ma uno strumento abilitante che sta ridefinendo i processi interni delle aziende, abilitando nuovi modi di lavorare, di comunicare, di fare ricerca e, quindi sì, in parte anche la cultura interna.
Ma digitalizzazione significa anche nuove opportunità per chi si occupa di formazione. Ormai da diversi anni in Camozzi Group, per esempio affianchiamo modelli tradizionali di apprendimento on the job e in aula con modalità blended o completamente in e-learning, che incentiva e abilita la proattività e l’orientamento al self-learning.
Elena Bonenti, Duplomatic MS: Sia l’attività dell’Academy che la comunicazione interna, sopra citate, avvengono, principalmente, online. Abbiamo accompagnato i dipendenti, anche quelli con meno confidenza con i sistemi digitali, ad acquisire sempre maggior dimestichezza introducendo un sistema di “bacheche e sportelli” virtuali. Siamo partiti “indirizzando” le risorse all’utilizzo di sistemi online per la diffusione delle buste paga e siamo arrivati oggi ad avere, oltre ad un sistema di workflow per l’autogestione delle presenze, ad avere uno sportello online per le comunicazioni HR ed una bacheca virtuale per la comunicazione/ diffusione di informazioni e buone prassi. La newsletter interna e il repository aziendale favoriscono la condivisione di conoscenze e best practices all’interno del gruppo, che conta oltre 650 persone in tutto il mondo, distribuite in 15 siti produttivi in Europa, Asia, America e Oceania. Il recente ingresso in Daikin Industries ha rafforzato il ruolo di Duplomatic MS nel campo del Motion Control a livello mondiale e ha richiesto da parte di tutti una crescita di cultura anche digitale per confrontarsi con il team dei nuovi colleghi giapponesi.
Roberto Bonfanti, Pneumax: Siamo convinti che la digitalizzazione debba essere considerata come “abilitante” per ottimizzare prodotti e processi, dunque deve essere concepita come un mezzo per migliorare la competitività e non come un “fine”. In quest’ottica le nostre risorse devono avere una formazione approfondita su processi e competenze di dominio per poter calare all’interno di queste l’utilizzo delle tecnologie più evolute e farlo in modo pervasivo su tutto l’ecosistema aziendale. Di fatto cerchiamo di integrare l’utilizzo di tali tecnologie partendo da processi aziendali consolidati, un esempio in tal senso è rappresentato dall’AI, che utilizziamo per migliorare le attività legate alla cybersecurity, dove il punto di partenza sono le competenze sul processo, non quelle sull’AI.
InMotion: Le nuove risorse che entrano in azienda sono spesso carenti di formazione specifica. Quale metodo adottate per trasferire le competenze, favorendo il passaggio generazionale?
Chiara Conti, Camozzi: Il percorso delle nuove risorse inizia con un programma di on-boarding, da svolgersi, in parte, anche in digitale che consente loro di acquisire conoscenza specifica dell’azienda, dei processi e delle procedure fondamentali e soprattutto della sua cultura e dei suoi valori. Parallelamente mappiamo e manteniamo costantemente aggiornate le competenze, per individuare eventuali gap formativi e avviare percorsi puntuali di addestramento e formazione. La nostra Technical Academy, dedicata alla condivisione del know-how interno tra aziende e singole funzioni svolge, in questo caso, un ruolo centrale.
Elena Bonenti, Duplomatic MS: Sicuramente l’affiancamento, che ha il duplice vantaggio di trasferimento di professionalità e di coinvolgimento dei nostri colleghi in uscita. Stiamo inoltre mettendo a punto un sistema di training kit cui i dipendenti possano attingere in qualunque momento e che riguarda le diverse tecnologie che l’azienda è in grado di progettare e realizzare.
Roberto Bonfanti, Pneumax: I corsi realizzati dalla nostra Academy hanno l’obiettivo di creare proprio quelle competenze specifiche per il nostro comparto (al punto che abbiamo creato all’interno dell’azienda anche un laboratorio didattico certificato CETOP); il modo migliore per farlo è che siano trasferite da personale interno che detiene tali competenze, dai Product manager, ai Business Development Manager di settore ai responsabili di funzioni specifiche; il modello che definiamo di “knowledge sharing” vede il nostro personale sia in veste di utente della formazione che di erogatore.
InMotion: Anche la collaborazione con il mondo della scuola è fondamentale. Come si muove la sua azienda?
Chiara Conti, Camozzi: Abbiamo all’attivo diverse collaborazioni con istituti professionali, scuole e università. Organizziamo sia percorsi di formazione congiunta sia tirocini, attività di alternanza scuola-lavoro, tesi e dottorati in azienda. Altrettanto fondamentali sono le attività di incontro, confronto e orientamento per i docenti che ci permettono di mettere il nostro know-how tecnico a disposizione dei formatori e contribuire a definire le competenze del futuro.
Elena Bonenti, Duplomatic MS: Abbiamo collaborazioni attive con tutti i tipi di scuola, dalle superiori, agli ITS alle Università. Ospitiamo i ragazzi per i loro percorsi obbligatori e con alcuni di essi nascono poi dei veri e propri contratti di lavoro. Negli ultimi due anni abbiamo attivato 10 stage con le scuole superiori ed ITS, 5 tirocini con diverse università ed 1 dottorato di ricerca con l’Università di Napoli.
Roberto Bonfanti, Pneumax: La nostra Academy ha collaborazioni continuative con Università italiane ed estere, ITS, istituti superiori ed enti di ricerca. Tali collaborazioni vanno dall’erogazione di corsi alla realizzazione di tools didattici per allestire laboratori dedicati. L’obiettivo è duplice, da un lato intercettare coloro che entreranno nel mondo del lavoro ed aumentarne le competenze rispetto al nostro settore anche nell’ottica di valorizzazione del territorio, dall’altro interagire con competenze che possono aiutarci in ottica di R&D.