Gli imprenditori 4.0

di Fabrizio Scovenna
Presidente di ANIE Automazione


Oltre a formare i tecnici 4.0, cui la seconda parte del piano Calenda ha dato attenzione con il credito formativo, serve creare oggi un management imprenditoriale capace di navigare nei pesanti cambiamenti organizzativi e di business che porteranno alla nascita dell’Impresa 4.0. Troppo spesso ci accontentiamo di evidenziare le capacità delle medio-piccole aziende e i loro distretti: le nostre multinazionali tascabili. Purtroppo le statistiche e le ricerche sulle capacità manageriali italiane non dipingono uno scenario così roseo e ottimistico. Uno studio del World Management Survey (dati raccolti, dal 2004 al 2014, su oltre 15 mila piccole e medie imprese, di cui oltre 600 italiane) indica che il punteggio delle nostre aziende si ferma, in una scala da 1 a 5, a 2,98.
Siamo a metà strada tra gli USA (3,31) e il Vietnam (2,61). I criteri utilizzati sono la capacità di darsi obiettivi di lungo periodo, identificare e misurare KPI efficaci, criteri per le promozioni, ecc. L’indagine PIAAC (Programme for the International Assessment of Adult Competencies), che misura le competenze degli adulti, pone le capacità linguistiche e numeriche dei nostri imprenditori sotto la media OCSE. Bankitalia afferma che, dove c’è una gestione familiare, c’è un maggior rischio di avere pratiche di management peggiori, meno efficienza, meno propensione e capacità di innovare o internazionalizzare.
Se ci aggiungiamo la riluttanza a ricorrere a manager esterni e ad assegnare loro deleghe importanti, si arriva a un panorama meno scintillante con aziende un po’ vetuste, concentrate sul mercato nazionale, poco innovative e non incentivate a crescere.
Il nuovo mondo globalizzato va, invece, nella direzione opposta e chiede competenze gestionali sempre più sviluppate per essere in grado di adottare le nuove tecnologie, di perseguire la incombente trasformazione digitale, di scegliere strategie efficaci per le proprie organizzazioni, processi produttivi, servizi o prodotti. I cambiamenti, generati dall’introduzione di competenze 4.0 e che dovranno essere promossi e governati dai futuri leader, impatteranno su tutti i livelli organizzativi e cambieranno l’attuale struttura e cultura imprenditoriale. Il nuovo imprenditore dovrà essere capace di apprendere in modo rapido queste evoluzioni, generare consenso e inclusione in azienda in modo da focalizzarla sull’idea progetto che si sta perseguendo, motivando il proprio team e rendendolo partecipe della missione intrapresa.
Senza queste capacità il ruolo dell’imprenditore 4.0 avrà poche possibilità di successo in un contesto con cambiamenti tecnologici e sociali dirompenti.