Guidare la Trasformazione Digitale
a cura di Massimo Merli, Consigliere di ANIE Automazione
Anche se le soluzioni tecnologiche attuali rendono sempre più economico, facile e veloce digitalizzare le attività, diverse ricerche (es. McKinsey & Company) mostrano ancora una realtà dove, nonostante la costante riduzione dei costi dei sensori, le aziende utilizzano meno dell’1% dei dati.
Tutto ciò mentre l’IIoT offre nuovi modi di fare business, che però richiedono nuovi approcci alla sicurezza e al risk management. D’altro canto, una recente inchiesta (Novembre 2018) di IHS Market Survey evidenzia che solo poco più del 10% degli intervistati afferma di aver completato dei progetti IoT Proof of Concept e aver visto risultati positivi: uno scenario abbastanza scoraggiante.
La digitalizzazione rappresenta il presente e il futuro per l’industria, e i benefici per il business sono troppo importanti per non essere perseguiti. Occorre, quindi, identificare con certezza il giusto approccio tecnologico – sensori smart, il cloud computing o le App di analisi dei Big Data – ma soprattutto occorre individuare i principali elementi che possono incidere sull’efficienza e sulla produttività.
“Navigando” nella trasformazione digitale occorre scegliere innanzitutto le soluzioni che sono business enabler, per ottenere risultati nelle aree di interesse, ad esempio:
• soluzioni che abilitano l’empowerment della forza lavoro, smart operation e misura della redditività in tempo reale che consentono di verificare risultati reali in termini di efficienza e redditività;
• soluzioni focalizzate su asset performance, smart design and engineering e investment Continuity che rendono possibile compiere progressi significativi in affidabilità e performance;
• soluzioni che affrontano la sicurezza informatica, e la conformità alle normative per una maggiore safety e security;
• soluzioni per l’efficienza energetica, la sostenibilità ambientale e la business transformation che aiuteranno ad eccellere nelle aree di sostenibilità e trasformazione.
È fondamentale guardare al proprio percorso di trasformazione digitale innanzitutto attraverso la lente di uno specifico obiettivo di business, invece che iniziare con la scelta di una tecnologia e poi verificare i risultati che porta al business stesso. Con questo approccio è più facile trovare il giusto punto di partenza e ridurre i rischi, rispondendo, come prima cosa, alla domanda di partenza che tutti dovrebbero porsi: “dove metto, in primo luogo, il mio investimento e come faccio ad ottenerne il massimo?”. Si tratta di un approccio “low hanging fruit”, come dicono gli anglosassoni, che permette di ottenere riscontri rapidi – i “quick win” – che assicurano il maggior risultato finanziario con il minore investimento.