Il punto sul tax credit per gli investimenti pubblicitari
ANES, Associazione Nazionale Editori di Settore, dopo aver fortemente promosso e sostenuto, all’interno dell’attività del Tavolo indetto dalla Presidenza del Consiglio per la Riforma dell’Editoria, l’introduzione dello strumento fiscale del Tax credit sugli investimenti pubblicitari incrementali, chiede l’urgente emanazione del Decreto attuativo atteso dall’ormai lontano ottobre 2017, per dare il via all’iter operativo che prevede l’invio telematico di una domanda all’Agenzia delle Entrate.
Ecco il punto della situazione ad oggi. L’ultimo aggiornamento normativo risale al dicembre 2017, quando con la legge n.172 pubblicata in gazzetta ufficiale il 5.12.2017, di conversione del decreto legge n.148 del 16 ottobre 2017, sono state introdotte due novità: l’ammissione all’agevolazione delle testate online anche per il 2018 (prima era limitata al secondo semestre 2017); l’aggiunta gli enti non commerciali, ossia gli enti no profit, nella platea dei destinatari del credito d’imposta (prima, l’agevolazione era stata riservata solo alle imprese ed ai lavoratori autonomi).
ANES rappresenta oltre 900 testate cartacee e online. Tutti i media rappresentati rispondono ai requisiti previsti dalla legge che ha introdotto il beneficio fiscale del credito d’imposta del 75% (elevato al 90% in caso di microimprese, piccole e medie imprese e start-up innovative) a sostegno degli investimenti pubblicitari incrementali.
Possono, infatti, beneficiare del credito di imposta solo gli investimenti effettuati su mezzi di comunicazione editi da imprese titolari di testate giornalistiche iscritte al tribunale (ai sensi della legge sulla stampa n.47 del 1948) ovvero presso il RO, il registro degli operatori di comunicazione, dotate della figura del direttore responsabile.
Nell’immagine: Andrea Boni, Presidente ANES.