Il punto sull’intelligenza artificiale in Italia
Un mercato ancora agli albori, ma con grandi prospettive di sviluppo. Il rapporto stilato dall’Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano certifica che il mercato italiano dei progetti di intelligenza artificiale vale, al 2018, appena 85 milioni di euro, con le imprese italiane che mostrano scarsa consapevolezza delle reali opportunità: solo il 12% delle medio-grandi imprese, infatti, ha concluso un progetto AI in Italia; di queste, il 68% è soddisfatto dei risultati. Le soluzioni più diffuse sono Virtual Assistant/Chatbot.
A spingere verso previsioni ottimistiche per il prossimo futuro ci sono soluzioni come gli assistenti vocali intelligenti (appena introdotti eppure già capaci di generare nel 2018 un mercato di 60 milioni di euro, e che in futuro potranno veicolare nuovi servizi e applicazioni) nonché i robot autonomi e collaborativi usati in ambito industriale, il cui mercato valeva nel 2017 già oltre 145 milioni di euro.
In generale, le imprese italiane sembrano avere ancora una visione piuttosto confusa delle opportunità dell’Artificial Intelligence: la maggioranza, il 58%, la associa a una tecnologia capace di replicare completamente la mente umana (un concetto che ha poco a che fare con i risvolti pratici della disciplina), il 35% a tecniche come il Machine Learning, il 31% ai soli assistenti virtuali, mentre solo il 14 ha compreso che l’AI mira a replicare specifiche capacità tipiche dell’essere umano (la visione prevalente nella comunità scientifica).