La rivoluzione digitale del cablaggio
Nel suo impegno continuo per l’innovazione, Macchi ha scelto di ampliare l’impiego di IO-Link e di soluzioni Balluff anche per i dispositivi di scarico dei nuovi avvolgitori. Tanti i vantaggi conseguenti: dalla riduzione dei tempi di cablaggio alla semplificazione delle operazioni di montaggio fino a nuove possibilità per la manutenzione.
Macchi, uno dei principali costruttori mondiali di impianti per l’estrusione di film in bolla, ci ha aperto le porte del suo ufficio di ricerca e sviluppo per mostrare ai lettori di InMotion le più recenti innovazioni sui suoi prodotti. Con l’aiuto di Cristiano Procopio, responsabile R&D e dell’Ufficio Tecnico Elettrico di Macchi, approfondiamo un aspetto in particolare dei nuovi avvolgitori Macchi. “In questa applicazione – spiega Procopio – abbiamo lavorato sul dispositivo di scarico che prevede bielle telescopiche per la bobina, un carrello Atlas e un manipolatore. Tutte queste componenti sono state cablate in digitale utilizzando IO-Link su sistemi Balluff”. Pur non essendo la prima esperienza di Macchi con IO-Link, questa applicazione ha un forte valore di innovazione soprattutto per i molti vantaggi che ne derivano. “Utilizzare IO-Link – conferma Procopio – si traduce prima di tutto in una riduzione importante dei tempi di cablaggio e dei costi. Fondamentale in questa applicazione è stato poi il risparmio di spazio: utilizzando la scheda Master e i sensori Balluff siamo riusciti a ottimizzare il cablaggio a bordo macchina riducendo il numero di componenti e, soprattutto visti i recenti aumenti di prezzo, la quantità di cavi necessari. Si tratta di un risparmio significativo, anche perché i cavi, essendo acquistati a rocchette, finiscono sempre con pezzi inutilizzati in magazzino”. Lavorare con IO-Link vuol dire prima di tutto cambiare prospettiva, adottando un modo di progettare e sviluppare la macchina completamente digitale. “Oggi lavoriamo forse di più in fase di progettazione, ma successivamente abbiamo grandi risparmi di tempo anche direttamente in montaggio, con gli operatori che sono messi nelle condizioni di lavorare con maggiore efficacia. Sono infatti ridotti radicalmente gli errori in fase di cablaggio e serraggio dei cavi visto che i connettori Balluff sono precablati”. Grazie a IO-Link non è più necessario avere operatori altamente formati in montaggio, risolvendo così l’annosa questione delle competenze. “Oggi per cablare con efficacia un sistema IO-Link di Balluff è sufficiente essere in grado di leggere uno schema elettrico: anche questo vuol dire ridurre i costi e incrementare la produttività”. Questa capacità di adattarsi a nuove soluzioni tecnologie che caratterizza l’ufficio tecnico di Macchi si è rivelata un vantaggio importante oggi che la disponibilità di componenti è spesso una criticità. “Di fronte a questa problematica – prosegue Procopio – l’unica soluzione arriva da studiare e individuare soluzioni alternative che permettano di completare comunque gli impianti mantenendo la qualità costante. In questo periodo abbiamo lavorato spesso in questo modo, cercando di essere flessibili e garantendo quel problem solving che dà sempre caratterizza Macchi sul mercato“.
Manutenzione supportata da IO-Link e le soluzioni Balluff
Tra le novità su cui sta lavorando Macchi c’è anche un interessante progetto di diagnostica avanzata. “Quando scelsi di usare IO-Link e Balluff lo feci anche perché sapevo che permettevano di utilizzare dei sensori di vibrazione proprio in ottica di manutenzione predittiva. Con questo progetto aiuteremo l’operatore o il manutentore dell’impianto nell’identificare, intervenire e risolvere il problema nel minor tempo possibile riducendo scarti e difficoltà. Nello schermo del supervisore dell’impianto si accenderà infatti una spia che, non solo indicherà dov’è il problema, ma anche manderà tutte le informazioni necessarie per poterlo risolvere”. Questo progetto racconta la volontà di evoluzione e innovazione continua che caratterizza Macchi che, negli ultimi anni, ha perfezionato le competenze su IO-Link in modo da poterlo sfruttare al massimo delle competenze. La forte discontinuità rappresenta dall’adozione di IO-Link ha però voluto anche dire modificare abitudini e routine consolidate. “Alcuni tecnici del montaggio erano restii a stravolgere il modo con cui cablavano le macchine, in fondo è comprensibile avere queste difficoltà dopo anni di esperienza. Dopo qualche mese però hanno cambiato radicalmente approccio: ora vogliono lavorare solo con IO-Link visto che hanno imparato quanto diventa più semplice e rapido il cablaggio. Anche per questo motivo stiamo proseguendo su questa strada integrando sempre nuove soluzioni Balluff, tra le più recenti ad esempio le torrette di segnalazione luminosa dello stato macchina SmartLight”.
Una macchina di cui scordarsi grazie ai componenti Balluff
Anche per il cliente Macchi l’impiego di IO-Link e dei componenti Balluff porta vantaggi, infatti il suo impianto è ora dotato di un quadro elettrico molto più ordinato e facilmente accessibile in tutte le sue parti. “Ogni cavo è ora riconoscibile e, se per caso hai necessità di intervenire o sostituire un sensore, l’operazione diventa semplicissima e molto rapida. Ogni sensore Balluff comunica con led di segnalazione il suo stato e quindi anche individuare il problema diventa veloce. Questo è molto importante perché oggi purtroppo le competenze degli operatori di macchina si sono ridotte, spesso non hanno la preparazione tecnica sufficiente per poter individuare autonomamente i problemi e intervenire per risolverli. Anche per questo motivo l’impiego di IO-Link è un’opportunità importante: permettendo operazioni di diagnostica avanzata apre a progetti di manutenzione predittiva e ci permette di fare in modo che il cliente quasi si dimentichi della macchina e si concentri solo sul suo processo. Il cliente che compra Macchi compra infatti un impianto che realizzi bobine perfette e che lo faccia senza fermi macchine o problemi. In più – conclude Cristiano Procopio di Macchi – con IO-Link mostriamo anche al cliente la nostra propensione all’innovazione quanto l’azienda guardi tenga a sviluppare prodotti sempre più performanti”.