L’industria italiana delle valvole Oil&Gas
Gli ultimi dati forniti dall’Osservatorio IVS-Prometeia 2024 “The Oil&Gas valve industry in Italy” confermano la leadership italiana, con la Lombardia (e la provincia di Bergamo soprattutto!) in primo piano. Dopo il calo negli anni della pandemia, a partire dal 2022 per i produttori di valvole Oil&Gas lo scenario è decisamente cambiato e vi sono segnali promettenti anche per l’anno in corso. A partire dal 2025 per i produttori sarà fondamentale saper cogliere le opportunità di crescita in un settore energetico in continua evoluzione.
Secondo gli ultimi dati disponibili, l’industria italiana delle valvole per l’Oil&Gas rappresenta un settore di spicco nell’ambito della produzione italiana, con 139 imprese, 10.000 addetti e un fatturato annuo di 3,0 miliardi di euro. Con una quota del 39,6% della produzione complessiva europea, l’industria italiana delle valvole per l’Oil&Gas si distingue per il suo valore e la sua leadership in segmenti quali: valvole a sfera e a otturatore, valvole a farfalla, valvole a saracinesca, nonché parti staccate e componenti.
La Lombardia domina il settore, rappresentando quasi i due terzi della produzione nazionale di valvole, con la provincia di Bergamo che funge da centro nevralgico. Oltre il 90% del fatturato del settore, infatti, è generato nel raggio di 100 km dalla provincia di Bergamo, con oltre 100 imprese produttrici di valvole per l’Oil&Gas, contribuendo alla leadership della Lombardia nel panorama manifatturiero italiano. Il distretto bergamasco delle valvole Oil&Gas può contare su una filiera specializzata che comprende 25 aziende impegnate nella produzione di prodotti finiti, con un fatturato complessivo di 444 milioni di euro (al 2022). Inoltre, 79 aziende sono coinvolte in varie altre fasi della filiera, che impiega oltre 5.200 addetti con un fatturato complessivo di oltre 1,5 miliardi di euro. Nel 2022, guarnizioni e sistemi di tenuta, insieme alle valvole, hanno rappresentato la colonna portante della produzione di valvole per l’Oil&Gas della provincia di Bergamo, con quote rispettivamente del 35% e del 29% del fatturato complessivo. A seguire attuatori e componenti, che contribuiscono per il 20% al panorama produttivo.
Gli effetti della pandemia sui risultati del 2022
Dopo il forte calo del 2020, la ripresa degli investimenti globali nel settore Oil&Gas è avvenuta a ritmi piuttosto contenuti e solo a partire dal 2022 si è ritornati ai livelli pre-pandemia. Inevitabilmente, a causa dello sfasamento temporale (circa 1 anno) con cui le decisioni di investimento delle società a monte e a valle della filiera si trasformano in ordini di componenti, i risultati del 2022 dei produttori italiani di valvole per Oil&Gas “portano le cicatrici” delle ferite degli anni precedenti. Nel complesso, la crescita a due cifre dei ricavi osservata nel 2022 non si è rivelata abbastanza forte da compensare il calo del 20-21. Rispetto ai risultati del 2019, persiste un differenziale negativo di circa 10 punti percentuali.
Dal 2023 sviluppi promettenti per i produttori italiani di valvole Oil&Gas
La ripresa non si è arrestata nel 2022. Lo dimostrano gli ultimi indicatori disponibili, come il commercio estero che, dopo un 2022 incerto, ha visto l’export italiano di valvole Oil&Gas crescere a ritmi sostenuti (+5,7% in valore), superando sia il commercio globale (+1,5%) che la media pre-pandemia (+3,9% CAGR 2010-2019); un’ottima performance per un’attività il cui fatturato annuale è generato per oltre il 95% all’estero.
Gli aumenti dei prezzi dell’energia osservati nel 2022 hanno innescato un forte aumento sia dei ricavi del settore Oil&Gas che delle spese in conto capitale che, a loro volta, hanno sostenuto un enorme aumento degli ordini sia per le attrezzature a monte che per quelle a valle. A causa dello sfasamento che si verifica tra gli sviluppi dei ricavi e del capitale del settore Oil&Gas e gli ordini di attrezzature, l’impatto dell’aumento della spesa del 2022 sarà evidente nei dati finanziari dei produttori di valvole Oil&Gas a partire dal 2023.
Le incertezze non dovrebbero impattare sulla crescita delle attrezzature Oil&Gas
Il prezzo del petrolio ha subito una spinta al ribasso nel 2023, perdendo quasi il 20% in dollari, a causa dell’indebolimento dell’economia globale, della produzione record degli Stati Uniti e dell’export costante della Russia. Questi fattori hanno compensato l’impatto del rischio geopolitico e della minore produzione dell’OPEC+. Anche i mercati globali del gas hanno registrato un riassetto verso una situazione di equilibrio. Non sorprende che il calo del 15,7% dei prezzi del petrolio osservato nel 2023 abbia portato a un calo analogo (-16,2%) dei ricavi dell’Oil&Gas Upstream e a una riduzione più pronunciata dei margini (-23%). Ciononostante, il margine EBITDA è rimasto solido al 31,3%, quasi 5 punti percentuali al di sopra dei livelli del 2019.
L’aspetto più importante è che le aziende dell’upstream petrolifero e del gas hanno aumentato le spese in conto capitale di circa il 19% nel 2023, soprattutto a causa dell’aumento dell’attività (e dei costi di materiali e manodopera). La crescita del settore O&G in termini di CAPEX è attesa per tutto il 2024 (+6,8%), anche se a un ritmo meno pronunciato rispetto al 2023 (+18%), prima di subire un leggero calo nel 2025 (-4%). A parità di altri fattori, si prevede che il CAPEX dell’Upstream Oil&Gas rimanga elevato nei prossimi due anni, quasi il 30% al di sopra del periodo pre-pandemico, fornendo un solido sostegno alla domanda di valvole e attrezzature Oil&Gas.
Crescita oltre il 2025 nonostante il calo nel consumo di idrocarburi
Non è dato sapere con certezza quando la domanda di petrolio raggiungerà il picco, ma si stima che potrebbe avvenire entro il 2030, quando le fonti di energia rinnovabile diventeranno più competitive e si evolveranno le tecnologie di trasporto.
Anche se il volume delle attività upstream potrebbe rallentare nel tempo, non cesserà la domanda di prodotti per sostenere le operazioni in corso, la manutenzione e l’ottimizzazione delle infrastrutture esistenti. Inoltre, il settore è alla ricerca di tecnologie per l’estrazione del petrolio più efficienti e sostenibili. I produttori di valvole Oil&Gas potrebbero cogliere quindi l’occasione per fornire prodotti specializzati per migliorare le prestazioni operative, aumentare la sicurezza e ridurre l’impatto ambientale.
Guardando avanti…
Guardando avanti, per i produttori di valvole Oil&Gas sarà fondamentale cogliere le opportunità di crescita sia nel campo energetico, sempre in evoluzione, sia nel contesto post idrocarburi.
La pandemia ha portato a una notevole contrazione dell’industria della raffinazione nelle regioni occidentali e questa tendenza difficilmente si invertirà in futuro, dato che il settore della mobilità europeo (e nordamericano) si sta muovendo verso l’elettrificazione. Non sorprende che le future richieste di impianti arrivino dalle regioni a est di Suez. Le prospettive sembrano più promettenti nel campo dei servizi di trasporto dell’energia (soprattutto del gas). Entro la fine del decennio dovremmo assistere a un’espansione della capacità di liquefazione. Anche la capacità di rigassificazione è destinata a espandersi, sebbene a un ritmo più lento, mentre ulteriori opportunità potrebbero derivare dalla realizzazione di nuovi gasdotti.
Se sapranno sfruttare le opportunità di crescita in nuovi mercati e settori e se sapranno adattarsi alle mutevoli dinamiche di mercato, i produttori di valvole Oil&Gas avranno grandi opportunità per diversificare i propri ricavi. Pur riconoscendo la natura speculativa di alcune iniziative ancora in fase iniziale di sviluppo, i potenziali catalizzatori di crescita per i produttori di valvole Oil&Gas includono la cattura e lo stoccaggio del carbonio, l’idrogeno e l’industria spaziale, dato che il numero di razzi lanciati in orbita potrebbe aumentare di 3,2 volte entro la fine del decennio!
a cura della redazione (fonte: Osservatorio IVS-Prometeia 2024)