Lo scenario complesso delle macchine agricole
Quello delle macchine agricole è uno scenario globale decisamente complesso. I dati del comparto evidenziano una flessione delle vendite sui principali mercati mondiali, italiano compreso. Tra le cause l’incertezza legata ai conflitti in Ucraina e in Medio Oriente, l’incremento dei prezzi di acquisto e l’aumento dei tassi d’interesse. Intanto si lavora per accelerare la transizione digitale e l’applicazione di tecnologie a elevata automazione, grazie alla sinergia tra imprese e università.
Il mercato europeo delle macchine agricole (trattrici) ha chiuso i primi sette mesi del 2024 con una flessione dell’11,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. È un dato fornito dal CEMA, il comitato dei costruttori che riunisce le associazioni nazionali dei Paesi europei. La contrazione delle vendite ha interessato la maggioranza dei Paesi europei, ma con alcune rilevanti eccezioni: a fronte della sostanziale stabilità della Germania e del “rimbalzo” della Spagna, assistiamo all’andamento non positivo di Francia e Gran Bretagna.
Per quanto riguarda l’andamento dei mercati extraeuropei, i dati sembrano confermare la congiuntura non favorevole per due fra i principali Paesi: nelle statistiche di vendita aggiornate a luglio, infatti, gli Stati Uniti segnano una contrazione nelle vendite di trattrici pari all’11,9% e l’India un calo, sempre per le trattrici, dell’8,7%.
Purtroppo il mercato italiano segue la tendenza al ribasso, con immatricolazioni in calo per tutte le categorie di macchine agricole.
I fattori congiunturali che influenzano l’andamento del mercato
Questi dati sono stati divulgati nel corso della conferenza stampa di EIMA International 2024 dello scorso settembre, che ha evidenziato come la flessione nel mercato europeo e nei principali mercati esteri dipenda da fattori congiunturali, come l’aumento del prezzo delle macchine dovuto alla crescita dei costi di produzione, dei trasporti e della logistica, e in generale dall’incertezza determinata dalle variabili geopolitiche e dai conflitti in corso in Ucraina e in Medio Oriente, ma la domanda resta potenzialmente alta.
Mariateresa Maschio, Presidente di FederUnacoma, Federazione Nazionale Costruttori Macchine per l’Agricoltura, durante la conferenza stampa ha commentato: “Le previsioni per il periodo che va dal 2024 al 2027 indicano per il mercato delle trattrici un incremento medio annuo del 4,9% a livello mondiale. Non diverso l’andamento delle altre tipologie di mezzi, e che entro il 2027 si prevedono in crescita del 5,4% annuo. Tuttavia, perché la previsione si realizzi, occorre sperare che l’andamento meteorologico, sempre più imprevedibile negli ultimi anni a causa dei cambiamenti climatici in atto, torni più favorevole, garantendo volumi di produzione e redditi agricoli che incoraggino gli investimenti. Fattori sempre più influenti sono poi quelli rappresentati dagli assetti geopolitici, dalle sanzioni alla Russia, fino ai dazi per le importazioni introdotti da molti Paesi e alle politiche di difesa del prodotto nazionale da parte di potenze economiche emergenti come l’India e la Cina, che possono limitare l’export dell’industria italiana”.
Nel nuovo scenario non mancano nuove opportunità di sviluppo per l’industria agromeccanica delle macchine agricole – è stato sottolineato nel corso dell’Assemblea FederUnacoma – e mercati interessanti per i produttori italiani potrebbero risultare i Paesi del Sud-est asiatico come Thailandia ed Indonesia, che sono equidistanti dai blocchi politici di Cina e USA, e Paesi africani che risultano in forte sviluppo come Nigeria, Kenya, Ghana e altri.
La Presidente rinnova anche l’appello per una politica di sostegno al settore più reattiva e flessibile. “Occorre un sostegno sempre più forte da parte della politica e delle istituzioni – ha affermato – con programmi differenziati per l’accesso ai vari mercati esteri, e con strumenti d’intervento e di sostegno finanziario sempre più rapidi e flessibili”.
Sinergia imprese/università per favorire la transizione digitale
Le tecnologie elettroniche, i sistemi informatici più avanzati, la robotica, così come l’Internet of Things e l’intelligenza artificiale sono ormai un fattore chiave di sviluppo anche nel settore agricolo e delle macchine agricole, che oggi è chiamato a raccogliere le sfide della sicurezza alimentare, della sostenibilità ambientale, della gestione ottimale delle risorse. L’impiego di tecnologie “next gen” per le lavorazioni agricole è dunque un fattore strategico per lo sviluppo dell’intero comparto, ma richiede figure professionali in grado di sfruttare le potenzialità delle più avanzate applicazioni digitali e dei sistemi robotizzati. Questo è il messaggio lanciato in occasione del Convegno “Transizione digitale in agricoltura: una sfida di sistema“, organizzato in settembre nel contesto di Expo-Divinazione, la manifestazione promossa dal Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste in occasione del G7 agricoltura, e organizzato da FederUnacoma.
“L’agricoltura si trova ad affrontare sfide epocali che richiedono una gestione altamente scientifica dei fattori produttivi. Il settore delle macchine agricole – ha affermato la presidente di FederUnacoma nel corso del convegno – è il perno di questo processo, perché le macchine non sono solo ‘il braccio operativo’ del lavoro agricolo, ma sono ‘la sua mente’ per la capacità di raccogliere ed elaborare una enorme mole di informazioni e di ottimizzare un’attività che risente di variabili di ogni genere, da quelle meteo-climatiche a quelle pedologiche, orografiche e fitosanitarie”. La transizione digitale è un obiettivo strategico dell’agenda politica del nostro Paese e dell’Europa. La PAC 2023-2027 prevede tra le sue linee d’intervento prioritarie proprio la modernizzazione dell’agricoltura e delle zone rurali attraverso l’innovazione e la digitalizzazione, incoraggiando gli agricoltori ad applicarle attraverso un migliore accesso alla ricerca, all’innovazione, allo scambio di conoscenze e alla formazione.
In questo scenario la problematica più penalizzante per il settore delle macchine agricole è rappresentata dalla carenza di competenze e di figure professionali in grado di programmare e gestire i sistemi digitali avanzati. Per superare il deficit formativo è essenziale agire rapidamente, promuovendo una forte sinergia tra il mondo dell’industria e il sistema dell’istruzione.