Misurazione precisa della durezza in-process
Con il durometro Explorer, Affri propone uno strumento portatile per la misurazione in-process di parti, anche di dimensioni notevoli o di forma complessa. Lo strumento raggiunge la stessa precisione dei durometri da laboratorio, presentando però tutta una serie di vantaggi legati alla portabilità.
Affri produce misuratori di durezza dal 1954. Oggi il “Sistema Affri®”, costituito da un durometro unito a un dispositivo innovativo, è protetto da una serie di brevetti che seguono la sua evoluzione tecnologica. L’incremento delle prestazioni operative è stato ottenuto con l’impiego della cella di carico di controllo inserita in un circuito chiuso, brevettato. Inoltre il durometro è completamente automatico: nelle prove Rockwell e Brinell un unico comando avvia e attiva lo svolgimento – senza soluzione di continuità – delle fasi di avvicinamento ed esecuzione della prova. L’alimentazione può essere indifferentemente meccanica, elettromeccanica, idromeccanica o pneumatica/meccanica.
Il durometro che arriva ovunque, e rileva dati in tempo reale
In queste pagine ci concentriamo su Explorer, uno strumento che raggiunge la massima precisione in ogni prova di durezza. Ce lo illustra Roberto Affri, titolare dell’azienda: “Explorer nasce dall’esperienza Affri nella costruzione di durometri automatici. Si tratta di una sonda compatta, costituita da una unità di rilevamento e una unità di ricezione dati che comunicano tramite una connessione wireless. Lo strumento riunisce tutte le caratteristiche di un durometro certificato a norme ISO e ASTM, e presenta la stessa precisione di misura e validità dei durometri da laboratorio. A differenza di questi, però, non ha bisogno di una struttura fissa e, proprio grazie alla sua portabilità, può essere facilmente inserito in macchine a controllo numerico come se fosse un semplice utensile. Inoltre la macchina sulla quale viene installato non necessita di uno software specifico, ma è lo stesso software della macchina a posizionare lo strumento utilizzando un comune sistema motion costituito da assi X, Y, Z e rotazione, per raggiungere qualunque punto di misura durante il ciclo di lavorazione. La misura viene trasmessa via radio all’unità di lettura abbinata allo strumento”.
Molteplici vantaggi racchiusi in uno strumento compatto
I vantaggi? Sono decisamente numerosi. Innanzitutto la possibilità di raggiungere punti difficilmente accessibili con una precisione al livello centesimale se non addirittura del micron. In secondo luogo l’acquisizione del dato di misura in tempo reale durante il ciclo di lavorazione senza dover spostare il pezzo dalla macchina al reparto di misurazione. Infine la possibilità di misurare pezzi di grandi dimensioni che altrimenti richiederebbero apparecchiature voluminose e/o costose. “Explorer – conclude Roberto Affri – rappresenta un nuovo approccio alla misurazione della durezza. È la prima sonda di questo tipo sul mercato. Tra i nostri clienti possiamo già annoverare multinazionali che lo hanno acquistato per la misurazione di parti molto grandi, anche di forma complessa, per esempio in ambito navale, aerospaziale, o ancora in ambito Oil & gas per le valvole di processo”.
Utilizzabile anche come macchina a ciclo automatico
Explorer può essere utilizzato anche come macchina a ciclo automatico per il controllo di processo. Il PC di supporto è posizionabile fino a 30 metri dallo strumento per una migliore ergonomia del posto di lavoro. Il software di analisi presenta un’interfaccia grafica semplice ed immediata con scelta rapida della scala di prova, possibilità di modificare le tolleranze, conversione diretta in altre scale, generazione in tempo reale di curve e grafici oltre che a sessioni di statistica aggiornate in tempo reale e registrazione automatica delle prove.