Navigare a vista, ma con ottimismo!
Dall’anno scorso Elisa Brescianini è la Presidente di ASSIOT, l’associazione che raggruppa i costruttori di ingranaggi e organi di trasmissione, parte di FEDERTEC. InMotion l’ha incontrata per conoscere il suo punto di vista e i suoi programmi: in primo piano l’allargamento della base associativa e la sinergia con altre associazioni sia italiane che europee per raggiungere un massa critica che consenta una sempre maggiore rappresentatività.
di Silvia Crespi
Quali sono le prime iniziative che, in veste di Presidente ASSIOT, si impegna a portare avanti?
In primo luogo la campagna associativa. Ho espresso, fin dal primo Consiglio Direttivo ASSIOT, la necessità di riportare a bordo di FEDERTEC le aziende che, per varie ragioni, negli ultimi 10 anni hanno deciso di abbandonare ASSIOT. La nostra associazione è oggi sicuramente più forte grazie alla sua appartenenza a un’organizzazione omnicomprensiva, molto più rappresentativa del mondo delle trasmissioni di potenza. Oltre alle aziende che un tempo figuravano tra i nostri associati, vi sono poi manifestazioni di interesse da parte di altre che non hanno mai aderito all’associazione. Per questa attività ho chiesto ai membri del Consiglio di mettere a disposizione il proprio tempo e il proprio network di conoscenze per delle visite mirate insieme alla Direzione di FEDERTEC, guidati dalla Direzione Marketing, e tramite l’estensione di inviti a partecipare alle innumerevoli iniziative di FEDERTEC: un primo passo per mettere in contatto i potenziali nuovi associati con il mondo associativo.
Oltre a questo, stiamo lavorando sulle tematiche della cybersecurity. Già lo scorso anno venne portato avanti un importante progetto di informazione e formazione dedicato alle aziende associate, che verrà ampliato e portato avanti anche per il 2024 con nuove iniziative.
Infine, un altro tema importante riguarda le sinergie con le altre associazioni presenti sia sul territorio nazionale, sia all’estero. Abbiamo realizzato un accordo con AGMA (American Gears Manufaturers’ Association) per un programma di condivisione della loro proposta formativa, specificatamente in area tecnica, in modo da rendere fruibili agli associati Federtec tutti i corsi di formazione in catalogo AGMA a prezzi di maggior favore e con un altissimo livello tecnico.
Il comparto rappresentato da ASSIOT ha fatto registrare una crescita negli ultimi anni. Quali sono le sue previsioni per l’anno in corso e quali le prospettive nel medio termine?
La crescita economica degli anni post pandemici non ha influenzato solo il settore della trasmissione meccanica, ma in generale un po’ tutto il mondo della componentistica e, per il momento, si sta mantenendo su un livello costante. Le previsioni di chiusura per il 2023 sono stabili.
Per il 2024 lo scenario appare quanto mai nebuloso, una situazione confermata anche dai nostri partner Europei. Nonostante non ci siano segnali concreti di un arresto o di una fase di recessione, tuttavia vi è a livello globale, e ancor più a livello europeo, una situazione di forte instabilità (soprattutto geo politica) il che non invoglia gli investitori a fare programmi nel breve e medio termine.
I mercati di destinazione che il nostro comparto serve sono perlopiù i costruttori di macchine e impianti le cui federazioni settoriali hanno espresso scenari di recessione per il 2024, in alcuni settori anche piuttosto gravi. Ricordo che a fine 2022 le previsioni per il 2023 furono di pesante recessione nel settore ma mi rendo conto (felicemente) che non è stato così, il che ci consente di essere cautamente ottimisti, pur navigando con scarsa visibilità.
In termini di tecnologia, il comparto degli organi di trasmissione è interessato da un’importante evoluzione, dovuta anche alla trasformazione del settore automotive. Come stanno rispondendo le aziende italiane?
Il settore automotive sta vivendo un momento piuttosto complesso, con prospettive di importanti cambiamenti; mi riferisco alla transizione verso l’elettrico prospettata dalla politica ma non ancora ben chiarita nei fatti (mi riferisco alle infrastrutture e a tutti i servizi ad essa connessi). Di conseguenza sono davvero poche le aziende operanti in questi settori che hanno potuto già compiere scelte ben definite nei confronti di questa transizione. L’opinione comune è che sussistano ancora troppi e questioni irrisolte per poter intraprendere delle scelte che inevitabilmente impatteranno sulle strutture produttive di moltissime aziende del mondo della meccanica.
Il mercato richiede ingranaggi sempre più leggeri, con prestazioni meccaniche eccellenti, ma a costi contenuti. L’Additive Manufacturing potrebbe essere una soluzione?
L’Additive Manufaturing è sicuramente già una soluzione costruttiva a disposizione e in uso in determinati settori di applicazione di alcune tipologie di ingranaggi. Le ricerche sui materiali hanno fatto passi da gigante e hanno portato risultati interessanti. Il tema ancora da svolgere rimane il costo/opportunità.
Quali sono le principali problematiche che le aziende del mondo ASSIOT si trovano ad affrontare?
Sicuramente i prezzi delle materie prime, dell’acciaio in particolar modo, sono il problema principale che le aziende del nostro settore devono fronteggiare. In un mercato in crescita negli ultimi anni, gli aumenti progressivi del costo dell’acciaio hanno portato a una forte riduzione della redditività del prodotto. Questo vale per tutte le aziende che si occupano di componentistica eccezion fatta (secondo le statistiche pubblicate da EUROFER) per quelle operanti nella componentistica automotive che sono riuscite in buona parte a trasferire questi maggiori costi sull’utente finale. Nell’ambito siderurgico abbiamo anche assistito al fenomeno del destoccaggio, iniziato in concomitanza con la pandemia e in parte ancora in atto, che ha portato a una situazione di forte domanda di prodotto, scarsità o limitazione delle scorte, e prezzi in costante aumento.
ASSIOT è parte di una Federazione che rappresenta diverse anime. Come fare interagire diverse realtà verso un obiettivo comune?
In realtà l’anima di FEDERTEC è una soltanto, con diverse inclinazioni. FEDERTEC riunisce i produttori di componentistica nell’ambito delle trasmissioni di potenza; pertanto tutte le nostre iniziative principali sono trasversali al mondo della fluidica, della meccanica e della distribuzione.
Qual è oggi il ruolo di una Associazione come FEDERTEC?
Il ruolo di FEDERTEC in questo momento storico è quello di creare sinergie, alimentare il network tra le nostre aziende e creare massa critica per rendere la nostra voce sempre più presente e forte presso le istituzioni. Il nostro gruppo rappresenta un fatturato addirittura superiore ad alcuni comparti di Confindustria. Il nostro obiettivo per i prossimi anni sarà quello di guadagnarci un posto importante presso i tavoli istituzionali e normativi perché crediamo che il nostro settore sia ancora poco “ascoltato”.