Schaeffler e 3Bee collaborano per proteggere la biodiversità

Schaeffler in Italia supporta un nuovo progetto di sostenibilità grazie alla collaborazione con la naturetech company 3Bee

Scaeffler e 3Bee collaborano per proteggere la biodiversità. Schaeffler Italia, parte della Motion Technology Company Schaeffler globale, ha scelto di collaborare con 3Bee, la naturetech company italiana leader nella tutela della biodiversità attraverso la tecnologia. La collaborazione prevede l’adozione di una cosiddetta oasi per la biodiversità a nome di Schaeffler. Questa oasi ospita 300.000 api e nell’area sono state messe a dimora 50 piante nettarifere. 3Bee, con le sue azioni concrete, soddisfa 9 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, OSS (Sustainable Development Goals, SDG) definiti dall’Organizzazione delle Nazioni Unite come strategia per ottenere un futuro migliore e più sostenibile per tutti.

L’Oasi della Biodiversità di Schaeffler

Schaeffler si è affidata al partner scientifico 3Bee per realizzare un importante progetto di rigenerazione, impegnandosi nella cura e crescita di piccoli spazi dedicati alla protezione della biodiversità locale e degli insetti impollinatori in Italia, detti Oasi 3Bee.

L’alveare di biomonitoraggio adottato da Schaeffler è dotato di tecnologia 3Bee Hive-Tech, la quale permette di monitorare i parametri ambientali utili ad analizzare la biodiversità circostante e la salute degli impollinatori. Questa tecnologia permette inoltre di monitorare live e in remoto 300.000 api, le quali contribuiscono a impollinare circa 300 milioni di fiori. Considerando poi che il problema maggiore per api e impollinatori è la mancanza di risorse nutritive è essenziale mettere a dimora piante nettarifere che possano fornire nutrimento per gli impollinatori. Le piante nettarifere sono fondamentali per la creazione di ecosistemi resilienti, che favoriscono il miglioramento della struttura e della composizione del suolo e creano nuovi rifugi e siti di alimentazione per la fauna selvatica, in particolare gli impollinatori selvatici e in parte contribuiscono anche all’assorbimento di CO2.