Sensori induttivi diagnostici garantiscono la massima sicurezza nel processo
Baumer presenta la sua soluzione con IO-Link in grado di fornire valori di distanza nell’ordine del micron. La funzione istogramma permette di risalire in maniera facile e veloce agli errori e di ridurre quindi i tempi previsti per il processo di analisi.
di Chiara Giaccherini
Baumer presenta i nuovi sensori induttivi con IO-Link completamente digitali, realizzati per la raccolta di dati diagnostici. Oltre a ottenere i valori diagnostici di temperatura, tensione di esercizio e tempo di funzionamento, IO-Link consente di avere informazioni sul numero dei cicli di avviamento, sulla frequenza di commutazione e sulla distanza. Questi dati sono facilmente visualizzabili tramite l’interfaccia IO-Link e possono essere successivamente elaborati in modalità digitale direttamente nell’unità di controllo. I sensori sono, inoltre, dotati di memoria.
L’analisi specifica dei dati diagnostici e di processo permette di incrementare in maniera mirata l’efficienza degli impianti e ottimizzarne i processi. Questi dati costituiscono la base per parlare di manutenzione predittiva.
È più semplice pianificare gli interventi di manutenzione
I sensori induttivi di distanza AlphaProx forniscono in primo luogo valori digitali di distanza con risoluzione nell’ordine del micron. Con un tempo di ciclo di 0,6 ms e una frequenza di commutazione pari a 1,25 kHz, i sensori induttivi di Baumer sono molto veloci. Rilevando ad esempio il numero dei cicli di avviamento o il tempo di funzionamento sinora accumulato, è possibile stabilire con esattezza l’età del sensore. In questo modo, il gestore della macchina può determinare le possibili azioni future e pianificare la sostituzione di un componente o l’esecuzione di un intervento di manutenzione. I tempi di fermo macchina potranno essere pianificati in modo da rendere il sistema più efficiente.
Con IO-Link si ricavano i dati per un istogramma specifico
La funzione istogramma per la registrazione dei dati di processo e diagnostica consente di risalire più semplicemente agli errori in caso di fermi non previsti, abbreviando il processo di analisi. Questo semplifica anche l’elaborazione dei trend. Un aumento della temperatura del sensore può indirettamente indicare che un componente della macchina attiguo al sensore stesso si è scaldato eccessivamente oppure che la temperatura ambiente nelle sue immediate vicinanze è salita, fornendo una sorta di preallarme per un probabile e imminente fermo macchina. Oltre ai dati di temperatura e alimentazione, vengono inoltre resi disponibili per l’istogramma i valori relativi a distanza e frequenza misurate.
Per evitare di variare i dati statistici di processo in caso di messa in funzione del sensore o sostituzione, è possibile eseguirne un reset in qualsiasi momento.
Di facile impiego per l’utente, l’interfaccia IO-Link consente a qualunque costruttore d’impianti di ricavare in maniera intuitiva i dati necessari per l’elaborazione dell’istogramma specifico. Anche l’onerosa conversione delle unità diventa superflua, in quanto il sensore provvede internamente a fornire il dato richiesto.