I sensori magnetostrittivi ora parlano IO-Link
La serie di sensori magnetostrittivi WPL (HyperWave Profile IO-Link) di Gefran è dotata di interfaccia IO-Link 1.1, cosa che li rende ideali per Industria 4.0.
La connettività è potenziata: molti più dati possono essere inviati in modo veloce; inoltre i cavi IO-Link standardizzati permettono un’installazione e una sostituzione veloci.
Gefran potenzia la gamma di trasduttori di posizione senza contatto Hyperwave, con il lancio della serie di sensori smart magnetostrittivi WPL (HyperWave Profile IO-Link) dotata di interfaccia IO-Link 1.1. Vengono così assicurate l’integrazione e la comunicazione ottimizzata con le nuove architetture 4.0 tipicamente utilizzate negli impianti di medie e grandi dimensioni, destinati a un’ampia varietà di applicazioni, tra cui plastica, alluminio, metallo, legno, ceramica, vetro e automotive.
La costante evoluzione delle tecnologie in ambito Industry 4.0 e IoT sta incentivando l’adozione di protocolli standard di comunicazione, come IO-Link nell’automazione industriale, grazie ai numerosi vantaggi offerti rispetto alle connessioni analogiche classiche. Se in passato i sensori si limitavano a restituire semplici segnali di commutazione o di misura, attualmente è loro richiesta l’elaborazione di un crescente numero di informazioni, anche diagnostiche. In tal senso, la serie WPL si configura come la risposta ideale alle esigenze di OEM ed end-user alla ricerca di soluzioni altamente performanti e compatibili con la maggior parte dei bus di campo industriali.
Gli smart sensor forniscono dati ciclici e aciclici
In virtù di una connettività potenziata, gli smart sensor WPL si distinguono per la capacità di raccogliere una maggior quantità di dati di processo e per la loro trasmissione rapida e sicura in modalità digitale, con bit di errore e byte di controllo di coerenza (checksum). L’accurata interpretazione di un numero superiore di informazioni si traduce in un vantaggio concreto per i clienti, in termini di manutenzione preventiva e predittiva sia del sensore che dell’impianto, a favore di un efficientamento dell’intero processo. Inoltre, la sostituzione del trasduttore risulta particolarmente veloce, in quanto il master IO-Link riconfigura i parametri, rendendoli idonei al nuovo sensore. In aggiunta, i cavi di connessione IO-Link, standardizzati, facilmente reperibili in commercio e ready-to-use, sono garanzia di un’installazione semplificata. I trasduttori magnetostrittivi WPL sono in grado di fornire contemporaneamente dati ciclici relativi a posizione e velocità di spostamento del cursore, disponibili anche in versione con due uscite SSC (Switching Signal Channel), utili per l’impostazione di soglie di controllo o di allarme. Degne di nota anche le informazioni acicliche acquisite dai sensori, dati validi sia ai costruttori di macchine per valutarne lo stato di utilizzo e i potenziali guasti, così da migliorare la progettazione delle serie successive, sia agli utilizzatori finali, per mantenere l’impianto in perfette condizioni e per discriminare le cause di errore, in caso di riparazione.
Elevata stabilità e risoluzione inferiore a 0,5 µm
La serie WPL memorizza il numero di chilometri realizzati e il time in movement, a favore di una manutenzione periodica programmabile (ad esempio ingrassaggio, cambio delle guarnizioni, pulizia). Consente, inoltre, di registrare velocità e accelerazione massime, con l’obiettivo di ricostruire le potenziali cause della produzione di lotti anomali, nonché la temperatura più alta raggiunta dalla macchina, al fine di ottimizzarne le impostazioni ed evitare sovratemperature che potrebbero introdurre false o mancate letture del cursore. Infine, completa questo set di funzioni la rilevazione di out of range, ovvero dello spostamento del cursore fuori dall’area di lavoro, dovuto a perdite del segnale, anche di pochi mSec, non rilevabili dal PLC. I nuovi sensori con uscita IO-Link, certificati cUL, condividono con il resto della gamma i vantaggi derivanti dalla tecnologia magnetostrittiva Hyperwave, in termini di amplificazione del segnale di 15 volte rispetto ai modelli tradizionali, risoluzione inferiore a 0,5 µm ed elevata stabilità della misura anche in presenza dei vari disturbi tipici a livello di campo, quali shock, vibrazioni, disturbi EMC e deriva termica.