Settant’anni di passione per gli ingranaggi
Chiaravalli ha rinnovato la propria presenza ad EIMA con uno stand in condivisione con C.P. Group, azienda parte del Gruppo che importa componenti a disegno dal Far East e fornisce catene di trasmissione standard e a disegno. L’obiettivo? Presentarsi sul mercato con un’offerta sempre più completa e integrata. Ecco l’intervista con Fabio Catena, Marketing and Communication Manager.
Settant’anni di passione per gli ingranaggi. E’ questa la storia di Chiaravalli, azienda storica in questo campo. Forte degli oltre 70 anni di presenza sul mercato, il Gruppo Chiaravalli oggi è strutturato in quattro divisioni commerciali che coprono l’Industriale, l’OEM, il Food e il Motorcycle, alle quali si aggiunge il Chiaravalli Linear Center. Chiaravalli è una realtà italiana ancora oggi controllata interamente dalla famiglia Chiaravalli, e guidata oggi dalla terza generazione.
Quest’anno Chiaravalli rinnova la sua presenza ad EIMA. Quanto è importante per voi il mercato delle macchine agricole?
Il mercato delle macchine agricole è sicuramente uno dei settori cruciali ai quali ci rivolgiamo, tanto in Italia quanto in Europa. In Europa, con la nostra produzione di componentistica a disegno made in Italy, serviamo i maggiori brand, offrendo loro un servizio di produzione e di gestione dei componenti. Parlo di una clientela molto importante in termini di volumi per il nostro fatturato export. Per quanto riguarda invece il mercato domestico, siamo riusciti a svincolarci dai trend di mercato, quindi a subirne meno le flessioni. Nel corso degli anni abbiamo notato che il mercato delle macchine agricole, rispetto ad altri settori ai quali ci rivolgiamo e con cui collaboriamo, riesce ad ammortizzare meglio sia le flessioni, da un lato, sia gli exploit in senso positivo dall’altro. Per noi si tratta di un mercato più stabile rispetto ad altri che, invece, hanno subito grandi oscillazioni. Abbiamo sempre cercato di differenziare la nostra clientela, proprio per metterci il più possibile al riparo dagli andamenti dei singoli mercati. Attualmente il nostro fatturato è ripartito tra il 60% del mercato domestico e il 40% dell’export.
Ad EIMA vi presentate per la prima volta con uno stand condiviso con C.P. Group, una società del Gruppo Chiaravalli. Perché questa decisione?
Innanzitutto per noi è fondamentale rinnovare la presenza ad EIMA. C.P. Group, che ha sede a Bologna, è storicamente presente a questa fiera e il mercato agricolo per questa società è ancora più rilevante che per Chiaravalli. La scelta di essere presenti con uno stand condiviso nasce dal fatto che nell’ultimo anno C.P. Group è stata di fatto integrata nei flussi del gruppo. Parliamo di una società che è sempre stata molto indipendente a livello operativo. Oggi è stato avviato un processo per ottimizzare le risorse: molte funzioni come marketing, gestione delle risorse umane, informatica, acquisti, gestione del controllo qualità e così via, sono state gradualmente portate nell’orbita di operatività del Gruppo. Questo percorso completa di fatto l’offerta del gruppo Chiaravalli e della sua rete di commerciali sul territorio
C.P. Group, infatti, realizza componenti a disegno e li importa dal Far East, rivolgendosi a una clientela che richiede un servizio dedicato di gestione degli approvvigionamenti, fino ad arrivare a logiche KANBAN, sostanzialmente, C.P. Group diventa quasi un ufficio acquisti e supply-chain in outsourcing per queste società, curando tutti gli aspetti legati all’approvvigionamento.
Questo tipo di servizio era parzialmente presente all’interno dell’offerta Chiaravalli. Oggi possiamo dire che l’offerta C.P. Group unita a quella CHIARAVALLI copre tutte le esigenze della clientela, dalla produzione italiana con la realizzazione di particolari più complessi spesso dedicati ad una tipologia di clienti con un profilo internazionale, come le grandi multinazionali, per esempio, che necessitano di un determinato tipo di processo a monte del componente, fino alla gestione del prodotto di importazione spesso dedicato ad una tipologia di applicazioni più semplici.
In sintesi, la presenza congiunta ad EIMA sottolinea l’esigenza di presentare sul mercato C.P. Group come parte del Gruppo Chiaravalli, associando a questa società le prassi operative e le consuetudini che il mercato conosce e già associa a Chiaravalli.
Vi proponete sul mercato in veste non solo di fornitori, ma di partner dei vostri clienti, andando a soddisfare esigenze specifiche. Ci può parlare del vostro approccio customer-oriented?
Il cliente è sicuramente al centro della nostra quotidianità, tanto con i prodotti speciali quanto con i prodotti standard. Un dato che tengo spesso a sottolineare è che la nostra struttura ci consente di avere almeno due, se non tre, referenti interni dedicati ad ogni specifica esigenza del cliente e al suo successo.
Un altro elemento che ci distingue dai nostri competitor è di aver maturato un know-how tecnico molto ricco nei nostri 70 anni di storia come produttori. Un know-how tecnico che mettiamo al servizio della clientela tramite le nostre Business Unit composte da specialisti di ciascun prodotto. Quindi, nel momento in cui un cliente ha una esigenza di carattere altamente tecnico, viene seguito da uno o più tecnici che verificano i requisiti dell’applicazione, e sono in grado di proporre prodotti standard sì, ma customizzati in base alle caratteristiche dell’applicazione. In altre parole, quando un cliente si rivolge a noi, non chiama un numero, chiama una persona (professionista) con la quale instaura un rapporto e questa persona ha come suo obiettivo il successo del cliente.
La partnership prosegue poi a livello di servizio e di assistenza post-vendita?
Fabio Catena: Assolutamente sì, in questo siamo molto attenti. Siamo responsabili di ogni singolo prodotto che riporta il marchio Chiaravalli. In caso di problemi, provvediamo subito a sostituire il pezzo e poi ad approfondire le cause del problema al nostro interno. L’operatività del cliente è sempre al primo posto.
Dove avviene la produzione?
Fabio Catena: I prodotti standard a più ampia diffusione sono prodotti su nostro disegno e su nostro capitolato nel Far East, il che ci consente di rimanere competitivi in termini di costi. In anticipo sui tempi, alla metà degli anni ’80 abbiamo iniziato a sviluppare contatti con aziende del Far East, avviando nel corso degli anni delle joint ventures e assicurandoci che i loro metodi di produzione rispettassero i nostri parametri. Ogni prodotto venduto con il marchio Chiaravalli è progettato e ingegnerizzato da noi in Italia.
Qual è secondo lei il valore aggiunto che può offrire Chiaravalli? Come può convincere un cliente a rivolgervi a voi?
Fabio Catena: Ciò che distingue Chiaravalli è sicuramente l’elemento tecnico. Siamo rimasti fedeli a questo spirito nei 70 anni di storia dell’azienda. Non vendiamo un prodotto, vendiamo una soluzione. Una soluzione che, oltre alla fornitura del pezzo, include una serie di servizi, che vanno dal portale B2B, riservato ai clienti, a servizi di spedizione rapida, tutti realizzati e sviluppati con l’obiettivo di facilitare l’operatività quotidiana dei nostri clienti. Possiamo affermare che in molti casi diventiamo quasi un’estensione del nostro cliente, proprio per il rapporto che si instaura e per le soluzioni che siamo in grado di offrire ai suoi problemi quotidiani.
Quali sono le innovazioni principali su cui state lavorando?
Stiamo lavorando soprattutto per espandere e migliorare la nostra offerta di catene di trasmissione, anche con brand primari e un rinnovato centro di spezzonatura, che saranno gli highlight dell’offerta presente sul nostro stand ad EIMA. Esporremo poi sicuramente alcune delle nostre soluzioni più conosciute e ‘iconiche’, che comprendono riduttori, tenditori, martinetti, fino agli elementi realizzati a disegno da C.P. Group. Come già affermato, il nostro primo obiettivo ad EIMA è presentare la nuova integrazione tra Chiaravalli e C.P. Group: un nuovo team, nato dall’unità di intenti delle due realtà, che permette di rivolgersi al mondo agricolo con un’offerta sempre più completa e integrata.
Chiaravalli è una realtà famigliare, fortemente integrata nel territorio da 70 anni. Quanto conta questo fatto?
Amo raccontare la storia di questa azienda perché penso che in Italia siano poche le storie così positive di passaggio generazionale. Una decina di anni fa l’ingresso in azienda di Andrea Chiaravalli, nipote del defunto fondatore, ha rappresentato una svolta verso la modernità. Andrea ha introdotto importanti cambiamenti che hanno portato a una crescita sia del numero di addetti (raddoppiato), sia di fatturato, che oggi supera i 100 milioni. La strategia di oggi è quella del non accontentarsi, di tendere sempre al miglioramento, di alzare continuamente l’asticella.
Forte è anche il legame con il territorio. Tutti i nostri uffici operativi, tutte le nostre sedi sono ancora nel Comune di Cavaria con Premezzo, in provincia di Varese, dove il fondatore ha costruito la prima sede, o in quello limitrofo.
Sono tante anche le iniziative che portiamo avanti a sostegno del territorio, al fine di ‘restituire’ quanto la famiglia ha ricevuto dai lavoratori nel corso di più di 70 anni di storia.