Sistemi di trasmissione movimento e potenza: superate le aspettative
Dalla giornata economica congiunta ASSIOT ASSOFLUID dello scorso 28 marzo sono emersi solo segnali positivi per l’industria italiana dei sistemi di trasmissione movimento e potenza. Le performance hanno superato le aspettative: crescita a doppia cifra per il 2017 e ottime previsioni per l’anno in corso. Durante la giornata, con un’interessante tavola rotonda, si è parlato anche di filiera in ottica 4.0.
di Silvia Crespi
Lo scorso 28 marzo si è tenuta la giornata economica di autunno organizzata congiuntamente da ASSIOT e ASSOFLUID. È stato il presidente di ASSIOT, Tomaso Carraro, ad aprire i lavori e a introdurre i relatori che hanno presentato i dati di settore. Dati interessanti – ha sottolineato il Presidente – che, pur non offrendo sempre la reale situazione del mercato, è fondamentale interpretare nel modo corretto. Carraro cita subito Industria 4.0. “Si tratta – afferma – di un processo, in atto ormai da tempo, che prende origine dall’evoluzione dei mercati e delle aziende. Oggi non possiamo più essere semplicemente esperti di ingranaggi, ma dobbiamo essere esperti a 360 gradi. All’interno dell’associazione è stato avviato un dibattito sull’evoluzione delle aziende in questo senso e ritengo che il discorso valga anche per le associazioni che, unendo le proprie forze e risorse, hanno migliori possibilità di seguire l’evoluzione tecnologica in atto nell’industria”. Anche secondo Fabio Gallo, Presidente della Commissione Economica Assiot, la risposta risiede proprio nell’aggregazione di diverse realtà e il caso ASSIOT/ASSOFLUID, due comparti distinti, ma attigui, è un esempio ideale.
Il fatturato indotto da questo macro settore è superiore ai 40 miliardi e unire le forze è una strategia per valorizzarlo al meglio.
Crescita a doppia cifra per il macro comparto della trasmissione di potenza
Sulla base alle indagini congiunturali presentate da ASSIOT e ASSOFLUID, l’industria Italiana dei Sistemi di Trasmissione Movimento e Potenza nel 2017 ha superato le più rosee aspettative di crescita, attestandosi su valori record per il secondo anno consecutivo. Fluid power e trasmissione di potenza meccanica hanno fatto registrare una crescita rispettivamente del 12,7% e dell’11,3% rispetto al 2016. Hanno contribuito a questo risultato tanto le performance sul mercato interno quanto le esportazioni (+14,8% contro +9,1% per il Fluid Power e +11,8% contro +10,6% per le trasmissioni meccaniche).
La medesima dinamica caratterizza l’intero macro settore che chiude l’anno appena trascorso con una crescita dell’11,7% del fatturato complessivo, raggiungendo il valore record di oltre 10.750 milioni di Euro.
Per il primo semestre del 2018 le previsioni sono ancora positive sia il mercato domestico (crescita intorno al 5,0% tanto per la Trasmissione di Potenza quanto per il Fluid Power), sia per le esportazioni (in crescita tra il 6,5% e il 7,5%) con proiezioni di crescita per il macro settore attorno al 6% che potrebbero portare il fatturato complessivo ad attestarsi oltre gli 11,4 miliardi di Euro.
Fabrizio Cattaneo, Segretario ASSIOT, si è dimostrato soddisfatto dei risutati ottenuti, superiori alle aspettative e ha posto l’accento sui numeri relativi ad export e consegne. Si è mostrato ottimista anche in merito alle previsioni 2018, anche se la crescita sarà più contenuta soprattutto a causa della titubanza delle aziende a investire.
Marco Ferrara, Direttore ASSOFLUID, è ritornato ai dati presentati lo scorso autunno e ha parlato di un’ulteriore accelerazione, soprattutto in termini di ordinativi “È un trend inaspettato di cui siamo molto soddisfatti – ha affermato -. Nel primo semestre ci aspettiamo una crescita a due cifre sia per la pneumatica, sia per l’oleodinamica”.
Da segnalare inoltre che tutti i principali settori clienti hanno fatto registrare risultati decisamente positivi, con poche eccezioni per quanto riguarda le trasmissioni meccaniche. In termini di mercati di sbocco, per le trasmissioni di potenza, la Germania assorbe oltre il 13% dell’export di settore, seguita da Francia, USA e Cina. Anche per le esportazioni del settore del Fluid Power, nel 2017 la situazione è stata nel complesso positiva, fatte salve sporadiche eccezioni; particolarmente positive Turchia, Cina e USA.
Per il macrosettore si prevedono risultati record per il 2018.
Performance dei settori a confronto
Con l’aiuto di Stefania Pigozzi ed Emanuela Carcea del Centro Studi UCIMU, l’andamento dei due comparti è stato messo a confronto con quello del settore dei beni strumentali. È stato sottolineato il percorso di crescita aiutato dal piano industria 4.0 e come, in termini di evoluzione del fatturato, Federmacchine, ASSIOT e ASSOFLUID hanno avuto un andamento simile e tutti e tre i comparti hanno superato i valori pre-crisi, pur con piccole variazioni. È stato messo l’accento anche sull’altissima propensione all’export sia di ASSIOT che di ASSOFLUID. In termini di importazioni, i due comparti rappresentano il 40% delle importazioni di Federmacchine. In termini di consumi, ASSIOT ha performato meglio (+19% rispetto al 7% di Federmacchine. I due comparti aggregati “contano” per il 35% dei consumi Federmacchine.
Nuovi modelli di business e processi di creazione del valore
La presentazione e l’analisi dei dati è stata seguita da un’interessante tavola rotonda dal titolo “Dal semilavorato al prodotto finito: la caratteristica dell’industria italiana valore aggiunto per l’Impresa 4.0”.
La tavola rotonda ha visto la partecipazione di esponenti del mondo industriale, del mondo associativo e del settore del credito: Fabio Gallo, Direttore Marketing Strategico Carraro Group; Alessandro Maggioni, Direttore Area Tecnica ANIMA; Alfredo Mariotti, Segretario Generale Federmacchine; Jacopo Ruggero, Business Project Manager Accenture – Biesse; Pietro Zardoni Direttore Commerciale UniCredit Factoring. Moderata da Luigi Serio, professore di Economia e Gestione delle Imprese presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, la tavola rotonda ha fornito alcune chiavi di lettura sul tema industria 4.0. e ha approfondito temi come filiera, integrazione, creazione del valore e nuovi prodotti. “Quando parliamo di quarta rivoluzione industriale – ha affermato il Professor Serio – parliamo di industria interconnessa. Una rivoluzione che impone di lavorare in linea, con i fornitori. In Italia è un mondo ancora in costruzione. Serio ha individuato quattro modi per creare il valore: la gestione dei dati, lo sfruttamento della proprietà intellettuale, le piattaforme e il pagamento dettato dall’uso. Quattro elementi che evocano l’integrazione di filiera e una diversa ripartizione del processo di creazione del valore. Grazie ai distretti industriali, l’Italia è in una posizione ideale per adottare i nuovi modelli di business.
Integrare dati, persone e aziende: gli elementi chiave per l’lndustria 4.0.
Secondo Alfredo Mariotti il progetto Industria 4.0 ha sicuramente accelerato il cambiamento. Mariotti ha posto l’accento sull’innovazione della macchina: “Ciò che è interessante – ha affermato – è che l’innovazione di processo e prodotto non è più originata dalla sola macchina, ma dalla collaborazione dei partner che concorrono alla performance e al risultato finale raggiunto. La macchina va vista come centro di controllo di un organismo allargato che produce il prodotto in grado di soddisfare le esigenze del cliente finale. È quindi l’utilizzatore finale a dettare le regole. In questo senso Industria 4.0 ha contribuito al cambiamento: tutti i partner coinvolti nella filiera sono interessati. Alessandro Maggioni parla della realtà delle aziende associate ANIMA, per le quali la macchina rappresenta il settore di sbocco. “La nostra Associazione – ha affermato – rappresenta settori diversi e il discorso è un po’ più complicato. Il concetto più importante di Industria 4.0 è il grande impatto sui processi aziendali. Si tratta di una vera rivoluzione culturale, non semplicemente di portare tecnologia all’interno dei processi produttivi. Il ruolo delle associazioni è proprio quello di seguire le aziende dal punto di vista del cambiamento del processo.
Jacopo Ruggero di Accenture ha illustrato la collaborazione con l’azienda Biesse e il supporto fornito per l’utilizzo dell’Internet of Things per connettere le macchine Biesse presso i suoi clienti Le macchine sono oggi IoT ready, connesse a un cloud di proprietà Accenture, ma customizzato per il cliente. Accenture sponsorizza il tema dell’ecosistema della macchina: servizi integrati che coinvolgono i fornitori. Fabio Gallo ha ribadito il concetto che la situazione italiana è estremamente favorevole in termini di filiera. Se l’integrazione delle tecnologie è già una realtà, l’interconnettività della filiera per offrire valore aggiunto al cliente non lo è ancora. In questa direzione rimane ancora molto lavoro da fare, soprattutto in termini di soft skill, e sarà importante farlo per colmare il gap con i concorrenti esteri. Infine Pietro Zardoni ha illustrato le soluzioni finanziarie offerte dal Gruppo UniCredit per sostenere la filiere produttive. Ciò in considerazione della struttura economico-finanziaria che non permette l’accesso diretto al credito. Zardoni ha sottolineato il ruolo strategico del capo filiera per lo sfruttamento per la sua capacità di rimborso.
In ultima analisi, è questa la riflessione più importante emersa dalla tavola rotonda: l’unico pericolo è non adottare i nuovi modelli business poiché non solo significherebbe perdere delle opportunità ma soprattutto perdere in competitività.