Slovacchia: grinta e innovazione per competere nel mondo
Basta allargare lo sguardo oltre i confini nazionali per vedere la Slovacchia non solo come una nazione di 5,4 milioni di abitanti, ma soprattutto come un punto strategico per raggiungere l’industria di tre paesi – con Repubblica Ceca e Austria – in un triangolo di circa 100 km. In più, l’economia slovacca vive un momento di forte espansione, con dinamiche di crescita stabili.
di Stefano Scuratti
Il dinamismo dei paesi del Centro-Est Europa è sottolineato da diversi report economici e commerciali, sia a livello istituzionale – attraverso le linee del Ministero degli Affari Esteri (MAE) -, sia attraverso pubblicazioni economiche o agenzie di stampa e di diffusione di dati macroeconomici, quali l’ufficio studi SACE.
Le dinamiche di crescita nel Centro-Est Europa appaiono stabili e continuative nel tempo, con caratteristiche proprie e peculiari che dipendono dal settore analizzato e, soprattutto, dalle scelte economiche e commerciali della nazione in un preciso momento.
Quest’area può essere definita strategica per l’Italia.
Sarà, pertanto, nostra cura continuare a sottolineare l’importanza strategica di questi mercati, cercare di chiarirne le possibili comuni dinamiche e proporli quali mercati di sbocco per la meccanica italiana.
La posizione geografica favorevole
La Slovacchia è una nazione di circa 49.000 km2, con una popolazione di 5,4 milioni di abitanti. La capitale del paese è Bratislava. I settori industriali sono l’automotive e l’elettronica; grazie alla posizione geografica favorevole, diversi investitori internazionali hanno scelto la Slovacchia come base per la loro espansione in Europa.
La Slovacchia è stata, nel 2015, la prima nazione per numero di macchine prodotte per 1.000 abitanti, con 190 autovetture prodotte l’anno. I maggiori investitori internazionali nel paese sono Volkswagen, con diverse fabbriche di produzione, e PSA Peugeot Citroën, presenti a Trnava; Kia Motors a Zilina e Jaguar Land Rover che inizierà la produzione a Nitra nel 2018.
La produzione di autovetture ha registrato una crescita a dir poco interessante: nel 2010 la Repubblica di Slovacchia produceva solamente 561.000 autovetture, per poi passare a 640.000 l’anno successivo, attestarsi nel 2012 a 926.000 e superare il milione nel 2015. Le proiezioni per l’anno 2020 sono di raggiungere circa 1.350.000 autovetture prodotte nel paese.
La posizione geografica aiuta senza dubbio le attività di marketing: oltre a rappresentare il cuore dell’Europa, ci si può spostare da Bratislava a Presov, città industriale situata nella zona Est della nazione, in sole 4 ore di auto.
Infine, l’industria elettronica in Slovacchia rappresenta una forte tradizione ed è diventato il secondo pilastro nel settore industriale con circa 43.000 addetti, l’11% della produzione industriale e un valore aggiunto di circa 1,18 miliardi di euro.
Oltre i confini nazionali
Nel corso di analisi macroeconomiche e, soprattutto, all’interno di discussioni politiche che rimarcano l’importanza di un unico mercato, si sottolinea spesso come l’Unione europea abbia creato un vero e proprio mercato unico per la libera circolazione di persone, merci e capitali.
Da un punto di vista commerciale è bene chiarire l’importanza di Bratislava, città che dista non più di 80 km da Vienna e 130 da Brno, importante centro industriale ceco.
Pertanto, andando oltre i confini nazionali, il triangolo geografico e industriale che si trova tra queste tre città costituisce uno snodo estremamente importante per poter dialogare con l’industria del Centro Europa.
Bratislava, infatti, non deve essere vista solamente come la capitale di una nazione di 5,4 milioni di abitanti, ma soprattutto come un punto strategico per raggiungere l’industria di tre nazioni in un triangolo di circa 100 km.
Esperienze di successo nel campo della Ricerca & Sviluppo
Spesso, nelle nostre analisi, abbiamo evidenziato come l’estensione di una nazione da un punto di vista geografico, oppure la presenza di una popolazione numericamente importante, non necessariamente siano le uniche caratteristiche da un punto di vista di marketing internazionale. A dispetto della sua ridotta dimensione, la Slovacchia è caratterizzata da fattori di successo soprattutto nel campo della R&S. Esempi importanti sono la Spinea a Presov nel campo dei riduttori, la VRM di Trencin nel campo dei simulatori di realtà virtuale, la CEIT a Zilina nel settore dei sistemi di logistica automatizzata, la SAV di Bratislava per la schiuma di alluminio e la famosa AeroMobil di Bratislava con la produzione della Flying Car, la “macchina volante”.
Storie di successo che hanno come leit motiv diversi fattori: una classe altamente qualificata di tecnici e ingegneri, la presenza di aziende e subfornitori per il settore hi-tech, cluster di R&S e un network innovativo ampiamente diffuso nella nazione, una continua cooperazione tra università e mondo delle aziende e, infine, incentivi statali per le attività R&S.
Una piccola nazione, insomma, che sceglie di competere sullo scacchiere internazionale con grinta e innovazione.
Un’area di interscambio commerciale che sfiora i 2 miliardi di euro
Secondo i dati Centro Studi SACE, nel 2016 le esportazioni italiane in Slovacchia nell’ambito della meccanica strumentale hanno sfiorato i 550 milioni di euro. Se si considera, però, il paese come parte di un’unica area commerciale che comprende anche la Repubblica Ceca, allora la quota dell’export sale fino a sfiorare i 2 miliardi di euro. Una cifra notevole, considerato, ad esempio, che verso una nazione estremamente popolosa come l’India le esportazioni di meccanica strumentale italiana non superano il miliardo e mezzo di euro.
Tra i maggiori investitori italiani in Slovacchia figurano B.C.B., Bonfiglioli, MTA, Brovedani, C.I.M.A., Immergas Europe, FGV, Lombardini, Magneti Marelli, Mevis e Prysmian Group. Per quanto riguarda le esportazioni di prodotti slovacchi verso l’Italia, i dati diffusi dall’Istituto di statistica slovacco nel 2015 fanno registrare un aumento del 2,8% rispetto al 2014, con una cifra che si attesta intorno a 2,1 miliardi di euro.
Nel 2016 la Slovacchia ha registrato un surplus commerciale di 3,7 miliardi, in significativo aumento rispetto all’anno precedente. Su base annua le esportazioni totali sono aumentate del 3,6% a 70 miliardi a fronte di circa 66 miliardi di importazioni.
Il PIL slovacco è cresciuto del 3,1%, con previsioni intorno al 3,3% per il 2017. La crescita non si arresta, con previsioni del 4,2% nel 2018 e del 4,6% nel 2019 secondo le stime della Banca nazionale della Slovacchia (NBS) secondo un aggiornamento riportato dal Ministero degli Affari Esteri la prima settimana di febbraio (fonte: www.infomercatiesteri.it).