Un sistema oleodinamico governa le “ali” del tetto
Duplomatic rappresenta l’eccellenza ingegneristica del Made in Italy a Expo 2020 Dubai, dove ha realizzato il sistema di movimentazione della copertura del padiglione degli Emirati Arabi Uniti, il più importante di tutta l’Esposizione universale. Su progetto dell’architetto Santiago Calatrava, la copertura rappresenta le ali di un falco.
Duplomatic MS Spa ha contribuito con un avveniristico progetto di ingegneria a Expo 2020 Dubai, l’Esposizione Universale che si tiene negli Emirati Arabi Uniti dal 1° ottobre 2021 al 31 marzo 2022, la prima a svolgersi in Arabia. L’Italia, in qualità di paese partecipante ufficiale, porta nella penisola araba l’eccellenza della propria produzione ingegneristica, ma soprattutto quella capacità tutta italiana e ormai riconosciuta nel mondo di sviluppare grandi progetti su misura e trasformare le maggiori sfide tecnologiche in soluzioni efficaci e innovative. In questo contesto, Duplomatic è stata incaricata di realizzare il sistema oleodinamico di apertura della copertura del padiglione degli Emirati Arabi Uniti, progettato dall’architetto Santiago Calatrava in forma di ali di falco, simbolo della nazione ospitante.
Tradurre l’aspetto estetico in un progetto ingegneristico
“Il padiglione disegnato da Santiago Calatrava,” ha spiegato Paolo Leutenegger, General Manager di Duplomatic MS, “è un’opera d’arte e la prima, grande difficoltà è rappresentata dalla traduzione di requisiti estetici ed esperienziali in parametri tecnici e ingegneristici. Il progetto Expo ha rappresentato una sfida importante per il nostro gruppo, sia dal punto di vista tecnico, che dal punto di vista logistico e organizzativo. Lo sviluppo del sistema di movimentazione delle ali del padiglione degli Emirati Arabi Uniti è un unicum a livello mondiale.”
Questo progetto è il più grande impianto oleodinamico di questo genere mai realizzato. L’impianto Duplomatic è formato da una centrale oleodinamica di 1 MW di potenza, con un serbatoio contenente 20 mila litri di olio, che distribuisce l’olio in pressione attraverso 2,5 km di tubi ai 46 cilindri idraulici sulle 28 ali. 17 sono i quadri elettrici con 9 PLC, 25 km di fibra ottica e cablaggi, e oltre 2.000 punti di controllo distribuiti su tutto il padiglione.
“Il movimento deve essere perfetto dal punto di vista estetico e in questo viene in aiuto l’architettura dell’elettronica di controllo, con nove computer e software dedicato. Il progetto è maestoso”, conclude Leutenegger. Questa soluzione innovativa di controllo di movimento rimarrà esposta nei dieci mesi della durata di Expo ma è destinata a lasciare il segno nella storia dell’Esposizione universale.