Macchine per costruzioni: il mercato italiano ritorna stabile
Il mercato delle macchine per costruzioni, rappresentato in Italia da UNACEA, riacquista la sua stabilità. Il quarto trimestre 2020 ha recuperato, infatti, le perdite di inizio anno. È quanto è emerso dalla conferenza stampa in streaming del 26 gennaio. La riapertura dei cantieri ha avuto un ruolo fondamentale per la ripresa e gli addetti ai lavori si dichiarano ottimisti anche per il 2021.
Il 26 gennaio UNACEA ha presentato i dati di vendita relativi al comparto delle macchine per costruzioni in Italia. con una conferenza stampa in live streaming, moderata dal segretario generale Luca Nutarelli. Nei dodici mesi del 2020 sono state immesse sul mercato italiano 16.962 macchine per costruzioni, con andamento stazionario rispetto a quanto rilevato nel 2019 (+0,2%). Più in dettaglio, sono state 16.251 le macchine per il movimento terra vendute (0%), e 711 le macchine stradali (+15%). Guardando alle vendite del solo quarto trimestre, emerge come le perdite accumulate nei precedenti nove mesi del 2020 siano state del tutto recuperate. Sono infatti 6.914 le macchine immesse sul mercato tra settembre e dicembre 2020, con una crescita del 13% rispetto allo stesso periodo del 2019. È quanto emerge dall’ultima rilevazione di mercato realizzata da UNACEA (Unione italiana macchine per costruzioni) i cui risultati sono stati commentati, nel corso della conferenza on-line, anche da CER – Centro Europa Ricerche.
Un recupero importante nel quarto trimestre 2020
Nella seconda metà dell’anno, il comparto ha fatto registrare un recupero importante, grazie al buon andamento del quarto trimestre. Ciò vale, soprattutto, per le macchine per costruzioni, ma anche le macchine stradali hanno fatto registrare una buona performance nell’ultimo trimestre 2020.
I risultati incoraggianti relativi alle vendite fanno da contraltare ai dati relativi sia alla produzione che all’import; queste due voci, entrambe penalizzate dalla Pandemia, hanno portato a un calo della bilancia commerciale di oltre il 30%.
“Il mercato italiano delle macchine per costruzioni ha saputo recuperare in maniera molto dinamica il fermo del lockdown di primavera e ha dimostrato di poter giocare, insieme a tutto il comparto delle costruzioni, un ruolo anticiclico imprescindibile per l’economia nel suo complesso – ha dichiarato Mirco Risi, presidente di UNACEA. Adesso ci aspettiamo che sia data sicurezza e stabilità al piano di interventi del Recovery plan per spingere avanti la ripresa dell’anno in corso”. Il presidente ha parlato anche in termini di “feeling”: “I dati sono più che buoni e, soprattutto, abbiamo vinto la paura, l’elemento peggiore nelle sei settimane di fermo. Addirittura si sono avute difficoltà legate agli approvvigionamenti a causa della disponibilità limitata delle macchine e, soprattutto, dei componenti”. Risi si è dichiarato ottimista anche riguardo agli investimenti nel breve/medio termine in considerazione dell’esigenza, sempre più sentita, di macchine sempre più sicure, performanti e meno inquinanti.
Un settore in controtendenza rispetto ad altri comparti industriali
Stefano Fantacone, direttore scientifico del CER (Centro Europa Ricerche), intervenuto alla conferenza, ha così affermato: “Nonostante il clima generale di incertezza, il settore delle costruzioni, e all’interno di questo, quello dei macchinari, sembrano beneficiare di nuovi e necessari investimenti. È una dinamica che ci aspettiamo possa proseguire anche nel 2021 quando il PIL riprenderà a crescere a un tasso che stimiamo intorno al 4%”.
Commentando i risultati Fantacone ha così concluso: “Si tratta, senza ombra di dubbio, di dati incoraggianti per il comparto, soprattutto se si confrontano con i dati relativi al PIL italiano. L’andamento è stato migliore del previsto e i risultati del quarto trimestre sono sicuramente in controtendenza rispetto ad altri comparti industriali. Il comparto delle macchine per costruzioni si sta riprendendo meglio degli altri e per il 2021 ci aspettiamo un’ulteriore spinta con un settore più performante rispetto alla percentuale di crescita dello scenario macro. La riapertura dei cantieri, unita alla politica degli incentivi per Industria 4.0 (più i bandi Isi) ha contribuito, in modo determinante, alla ripresa del comparto”.