Molto positivo è il bilancio 2017
Secondo i dati di consuntivo elaborati da UCIMU – Sistemi per Produrre e divulgati in occasione dell’assemblea annuale dell’associazione, molto positivo è il bilancio 2017 dell’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione che l’anno scorso ha fatturato oltre 9 miliardi di euro e registrato un incremento per tutti i principali indicatori economici. Un risultato che fa prevedere anche per il 2018 un trend positivo.
A metà luglio, presso la sede di UCIMU – Sistemi per Produrre, si è svolta l’assemblea annuale dell’associazione. Nella prima parte della giornata sono stati resi noti i dati di consuntivo 2017 relativi allo stato di salute dell’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione e presentati i dati relativi al secondo trimestre 2018. Nella seconda parte dell’incontro, gli associati sono stati chiamati a rinnovare le cariche sociali per il biennio 2018-2019. Riconfermato Massimo Carboniero ai vertici dell’associazione; riconfermati anche i tre vicepresidenti in carica del passato biennio (2017-2018), ovvero: Sergio Bassanetti di D’Andrea, Mauro Biglia di Biglia e Barbara Colombo di Ficep.
Un bilancio decisamente positivo
Tornando ai dati di consuntivo, più che positivo è il quadro illustrato dal presidente Massimo Carboniero in occasione del suo intervento durante l’assemblea dell’associazione. Il bilancio 2017 del comparto ha fatturato oltre 9 miliardi di euro e registrato un incremento per tutti i principali indicatori economici. Quarta tra i produttori, l’Italia si è confermata terza tra gli esportatori, oltre a consolidare il quinto posto nella classifica di consumo. Ciò testimonia la vivacità della domanda locale che ha beneficiato dei provvedimenti per la competitività. Le previsioni 2018 confermano che il trend positivo proseguirà per tutto l’anno. Cresceranno produzione ed export ma, esattamente come nel 2017, saranno consumo, consegne sul mercato interno e importazioni a registrare gli incrementi più decisi, tutti a doppia cifra, sostenuti dalle misure di super e iperammortamento previsti dal piano Impresa 4.0.
Nel 2017, la produzione è cresciuta del 9,6%
Nel 2017 la produzione, cresciuta del 9,6%, si è attestata a 6.085 milioni di euro. Il risultato è stato determinato sia dal positivo andamento delle consegne dei costruttori sul mercato interno, salite, del 17,4%, a 2.700 milioni, sia dall’export che, tornato di segno positivo, si è attestato a 3.385 milioni di euro, il 4,1% in più rispetto all’anno precedente. Nel 2017, principali mercati di sbocco dell’offerta italiana sono risultati: Germania (343 milioni -9,1%), Cina (342 milioni, +8,2%), Stati Uniti (318 milioni, -9,8%), Francia (213 milioni -5,1%), Polonia (162 milioni, +17,8%), Spagna (134 milioni, +15,3%), Messico (122 milioni, +22,6%), Russia (89 milioni, +16,8%). Decisamente positivo il risultato del consumo che ha registrato, per il terzo anno consecutivo, un incremento a doppia cifra, attestandosi a 4.464 milioni di euro, il 15,7% in più rispetto al 2016.
Crescono gli ordini di macchine utensili nel secondo trimestre
Il positivo andamento dell’industria italiana di settore troverà conferma anche nel 2018, come è emerso dai dati di previsione elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa di UCIMU. In particolare, la produzione salirà, del 9,3%, a 6.650 milioni di euro. Il consumo si attesterà a 5.070 milioni di euro, il 13,6% in più rispetto al 2017, trainando sia le consegne dei costruttori sul mercato domestico, attese in crescita del 15,2% a 3.110 milioni, sia le importazioni (1.960 milioni, +11,1%). Anche l’export proseguirà con la crescita: con un incremento del 4,6% raggiungerà il valore di 3.540 milioni di euro. L’andamento registrato dalle vendite di macchine utensili oltreconfine nei primi tre mesi dell’anno conferma il trend positivo. Il rapporto export su produzione, ridimensionatosi dal 2014 per effetto della ripresa della domanda italiana, scenderà ancora, attestandosi a quota 53,2%. Nel secondo trimestre del 2018, l’indice degli ordini di macchine utensili è cresciuto del 2,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente per un valore assoluto di 140 (base 2010=100). Dopo l’arretramento registrato nel primo trimestre, l’indice interno è tornato di segno positivo, a +0,5% (valore assoluto 181,4), dimostrando così che lo stop di inizio anno era dovuto all’incertezza della conferma dei provvedimenti di super e iperammortamento. Positivo anche l’estero che segna una crescita del 3,6% per un valore assoluto di 128,5.
Sostenere la competitività, la formazione e il libero scambio
Per sostenere l’andamento favorevole per il 2018, il presidente di UCIMU – Sistemi per Produrre Massimo Carboniero ha sottolineato l’importanza di mettere in atto misure specifiche atte ad aumentare la competitività delle imprese, a sostenere la formazione e il mercato del lavoro.
“Alle autorità del nuovo Governo chiediamo di prolungare l’effettività delle misure di super e iperammortamento, magari rivedendo i coefficienti ma lasciando il tempo alle imprese di maturare le decisioni d’acquisto. Occorre poi accompagnare questo processo di inserimento di nuova tecnologia con un uguale impegno sulla vera risorsa delle imprese: l’uomo.
Per questo auspichiamo che il provvedimento dedicato alla formazione, così come definito nel programma Impresa 4.0, venga perfezionato.
A nostro avviso, il credito di imposta al 40%, attualmente applicato al solo costo del lavoro del personale coinvolto nella formazione, dovrebbe essere esteso anche al costo dei corsi e dei formatori impiegati, che è poi la spesa più gravosa per le PMI. Per spingere le imprese ad assumere e a farlo a tempo indeterminato occorre invece intervenire sulla riduzione del cuneo fiscale e con la piena detassazione e decontribuzione per i primi anni di assunzione, non certo con l’eliminazione di contratti a termine e la revisione della materia dei contenziosi che creerà nuova e aggiuntiva burocrazia per le imprese. Infine, abbiamo bisogno di un mercato libero e aperto, più di prima, di un’Unione Europea forte per un’Italia forte. L’industria italiana ha bisogno di alleanze strategiche tra paesi e di sponde per sostenere lo sviluppo non solo delle imprese ma dell’intera società”.
All’appello lanciato dal presidente di UCIMU – Sistemi per Produrre si è unito anche Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, che ha presenziato insieme a Carboniero all’assemblea annuale di UCIMU. “Non esistono settori innovativi, ma aziende innovatrici che operano nei più diversi ambiti. È giusto quindi parlare di “politica dei fattori” e non più di “politica dei settori”, come si usava in passato. L’Italia è un Paese principalmente formato da piccole e medie imprese che rappresentano la nostra forza e la nostra grande risorsa. Per ridurre quanto più possibile i divari esistenti, è importante mettere in atto una serie di interventi atti a sostenere il mercato del lavoro. In quest’ottica, è necessario incrementare la crescita, ridurre il debito pubblico e diminuire il cuneo fiscale”.