Continuare a sorprendere
Nei suoi primi 25 anni di attività che ricorrono proprio quest’anno, Technai Team è stata protagonista di un’evoluzione continua: da società di servizi a produttore di motori e soluzioni complete (teste di fresatura, moduli asse, teste tiltanti, tavole), tutte accomunate dalla tecnologia Direct Drive. E per il prossimo futuro la società ha in serbo ancora tante novità, come quelle viste in BI-MU.
di Laura Alberelli
Nomen omen (il destino nel nome) non è solo una locuzione latina ma rappresenta per Technai Team una dichiarazione di intenti. Di fatto, il nome “Technai” è il plurale della parola greca “techne”. Si tratta di un concetto di natura duale composto da due significati distinti e solo in apparenza in antitesi: tecnica e arte, due categorie che oggi tendono a essere considerate separate ma entrambe necessitano di un metodo e di creatività per potersi esprimere. Occorre apprendere e coltivare una conoscenza specialistica pratica e teorica, ma occorre anche maturare la consapevolezza del proprio “saper fare”. Due requisiti insiti nel DNA di Technai che l’azienda esprime volendo sorprendere il mercato con progetti rigorosamente razionali e innovativi. “Da sempre, Technai Team si distingue sul mercato per la sua originalità e voglia di innovare”, ci conferma Roberto Colombo, presidente dell’azienda che abbiamo incontrato in occasione dell’ultima edizione della BI-MU per ripercorrere insieme a lui le tappe fondamentali dei primi 25 anni della società.
Non più solo società di servizi
Come ricorda Roberto Colombo “Technai Team nasce nel 1993 come società di servizi in ambito tecnico per volontà di un gruppo di cinque persone (incluso il sottoscritto), ognuna con un’esperienza specifica nel settore delle macchine utensili. In virtù del nostro background, quasi immediatamente abbiamo intuito le grandi potenzialità offerte dalla tecnologia dei motori diretti (Direct Drive) se applicata al settore macchine utensili. Siamo stati i primi a farlo, andando così a coprire un mercato non ancora presidiato. Impiegare la tecnologia Direct Drive utilizzata con successo in altri ambiti applicativi ma non nella macchina utensile ha rappresentato una vera e propria “rivoluzione” per il comparto, diventando al tempo stesso la nostra “scommessa vincente”. Per produrre i primi motori diretti, Technai Team si è inizialmente affidata ad alcuni partner esterni che realizzavano il prodotto in base alle specifiche dimensionali e prestazionali fornite dalla stessa Technai. “Nel 1995, in occasione della EMO di Milano, abbiamo presentato la nostra prima tavola rotante per macchina utensile multitasking con motore Torque Direct Drive in grado di commutare elettronicamente la funzione di tornitura e con quella di fresatura. É a partire da quel momento che il cambiamento di Technai ha avuto inizio”, sottolinea Colombo. Fu così che dal 1996 al 2000, Technai inizia a realizzare le sue prime applicazioni progettando e fornendo soluzioni “chiavi in mano“ per conto di importanti costruttori di macchine utensili. A partire dal 2000, l’intero processo di progettazione e produzione dei motori viene controllato direttamente da Technai. “Durante i primi cinque anni, abbiamo realizzato una decina di applicazioni differenti, anche se il core business di Technai restava il service, perché la linea di prodotto rappresentava ancora un’attività marginale per l’azienda. Mi piace definire quel periodo come la nostra “fase pionieristica”, perché Technai era davvero la prima e unica a proporre questo tipo di tecnologia applicata al mondo delle macchine utensili. La fase pionieristica è terminata all’incirca nel 2001-2002, quando cioè la tecnologia Direct Drive inizia a prendere piede tanto che cominciano ad affacciarsi sul mercato i primi competitor. Alla EMO di Hannover del 2001, la maggioranza delle applicazioni funzionanti sulle macchine utensili esposte in fiera erano realizzate proprio da Technai. Fu quello il momento in cui sono scesi in campo i principali player del mercato, a riprova del fatto che la tecnologia dei motori Torque Direct Drive si è era definitivamente affermata come tecnologia di riferimento”.
Un dialogo diretto con il cliente
Una delle pietre miliari che hanno scandito il cammino di crescita di Technai Team è l’investimento in un reparto produttivo interno all’azienda. “Da ufficio tecnico senza officina, ci siamo progressivamente strutturati in modo da poter disporre di una nostra officina interna che ci permettesse di produrre in proprio i nostri motori. Nel 2005, abbiamo ulteriormente ampliato la nostra struttura grazie anche al trasferimento in una nuova sede (quella attuale) di Lonate Pozzolo (VA). Oggi, produciamo internamente sia i motori che i sistemi. Technai Team non fornisce infatti solo componenti ma anche soluzioni complete (teste di fresatura, moduli asse, teste tiltanti, tavole), sempre utilizzando la tecnologia Direct Drive. Essere così eclettici (fornitori di componenti, integratori, produttori di sistemi complessi), ci distingue nettamente dai nostri concorrenti che generalmente sono o l’una o l’altra cosa. Un’altra caratteristica distintiva di Technai Team è la flessibilità che una struttura come la nostra ci garantisce, pur continuando a fornire un prodotto di alta gamma da un punto di vista qualitativo. Tutto ciò ci ha fatto guadagnare una reputazione di specialisti, merito della “techne” che abbiamo maturato nel corso di tanti anni di attività. Non a caso, veniamo spesso interpellati per realizzare applicazioni di una certa complessità in cui è richiesta la migliore competenza possibile. Inoltre, il dialogo diretto che esiste tra noi e i nostri clienti ci permette di sviluppare soluzioni “ad hoc” destinate a settori altamente specializzati come ad esempio il comparto automotive, nel quale vantiamo collaborazioni con brand di fama internazionale”, commenta Roberto Colombo.
Macchine utensili ma non solo
Notoriamente, la tecnologia Direct Drive viene impiegata con successo in molteplici settori. Poiché la stessa tecnologia viene utilizzata da Technai, le soluzioni proposte dall’azienda hanno un potenziale di impiego molto esteso: “Sebbene la macchina utensile rappresenti il nostro mercato di sbocco principale, le nostre soluzioni trovano applicazione in diversi ambiti, come ad esempio le macchine da stampa flessografiche, le macchine a trasferta, i sistemi radar, i mulini, gli impianti tritarifiuti, …”. In termini di fatturato, il 57% dei clienti Technai opera in Europa mentre il 43% proviene dall’Asia. Fatto 100 l’Europa, l’Italia rappresenta circa il 30% del fatturato. Spiega Colombo: “L’Italia, così come la Germania, è ben presidiata soprattutto a livello di componentistica, mentre la domanda proveniente dal resto d’Europa è orientata soprattutto verso i sistemi. Per quanto riguarda il discorso automazione, a farla da padrone sono soprattutto l’Italia, la Svizzera e la Germania. Questo perché gli sviluppi applicativi richiedono un contatto stretto tra Technai e il cliente in modo da poter definire insieme il tipo di integrazione da fornire. Chiaramente, per questo tipo di prodotto si prediligono i contatti brevi, motivo per cui i mercati geograficamente più lontani sono di fatto orientati verso linee di prodotto più standardizzate”.
Uno sguardo puntato sul futuro
Se fin qui abbiamo illustrato i traguardi più importanti raggiunti da Technai Team nei suoi primi 25 anni di attività, abbiamo chiesto a Roberto Colombo di immaginare per noi quale sarà il futuro dell’azienda. “Il nostro obiettivo è quello di continuare a distinguerci sul mercato per le nostre soluzioni originali e innovative. L’innovazione proposta da Technai Team non era la tecnologia Direct Drive di per sé (che peraltro già esisteva), ma il fatto di averla trasferita in un contesto diverso rispetto a quello in cui è stata solitamente impiegata, adattandola in base alle esigenze dell’industria della macchina utensile. Proseguiamo in questa direzione, come è possibile vedere anche qui in BI-MU, dove presentiamo un modulo di trasmissione dedicato alla macchina utensile. Si tratta di un sottosistema che non rappresenta un oggetto finito come potrebbe essere la testa. Il modulo rappresenta infatti una sintesi di elementi associati ai motori diretti che il costruttore della macchina utensile può configurare e completare in base alle proprie esigenze. Con questo sottosistema, abbiamo di fatto semplificato la vita del progettista fornendogli gli elementi di trasmissione che rappresentano il “cuore” della macchina. Sarà dunque responsabilità del costruttore completare il progetto che però, grazie ai nostri sottosistemi, avverrà in maniera molto più semplice e rapida. Per realizzare questi moduli di trasmissione, Technai ha svolto un importante lavoro di sintesi che ci ha permesso di diminuire in maniera significativa il numero dei componenti. In questo modo, siamo in grado di proporre un sottosistema a un prezzo davvero molto competitivo”. Il modulo a cui si riferisce Roberto Colombo è il modello MT-M 500-100, appartenente alla gamma di moduli di trasmissione per assi rotativi MT che comprende tre taglie principali, corrispondenti al rispettivo diametro statore (MT-360, MT-500 e MT-660). Ciascuna è equipaggiabile con diverse altezze di motore e con un pacchetto di opzioni per personalizzare e rendere il prodotto adatto a molteplici configurazioni e strutture diverse.
Grande integrazione dei componenti in un numero ridotto all’essenziale
Il principio costruttivo su cui si basano i moduli di trasmissione per assi rotativi serie MT visti in BI-MU è dunque quello di estrarre dalla macchina gli elementi funzionali complementari (cuscinetti di supporto, encoder, dispositivo di bloccaggio asse, struttura di contenimento del circuito di raffreddamento, ecc) e associarli al motore Torque. Il progetto si caratterizza per la grande integrazione dei componenti e la riduzione del loro numero all’essenziale; il “cuore” è la progettazione e realizzazione di uno specifico cuscinetto che incorpora gli elementi funzionali tipici di un asse per macchina utensile. Questo servomotore Torque per assi rotativi permette ai costruttori di macchine utensili di configurare un ampio spettro di soluzioni applicative in modo rapido, semplice e competitivo, grazie alla sintesi, anche nei costi di produzione, che il modulo permette di realizzare. “Un esempio che chiarisce molto bene questo cambio di paradigma è il progetto per configurare una tavola a due assi rotobasculante”, spiega Colombo. In questo caso, tre identici moduli MT-M 500-100 sono assemblati in soli due elementi strutturali progettati dal costruttore della macchina in modo da assolvere a due vincoli fondamentali: le dimensioni della macchina in cui la tavola sarà inserita determineranno il progetto delle parti strutturali che conterranno i moduli MT e la selezione della grandezza del motore del modulo MT (per ogni modulo è disponibile una gamma di altezze statore in funzione della coppia necessaria). Ovviamente vi sono altri aspetti complementari da risolvere, ma è evidente la significativa riduzione della complessità ottenibile con i moduli MT. Ancora più semplice rispetto all’esempio precedente è realizzare una tavola porta pezzo per fresatrici. In questo caso, il modulo MT si dovrà integrare con il basamento che lo supporta (che può ad esempio essere integrato nel banco fisso di una fresatrice verticale) e sull’interfaccia cuscinetto dell’asse rotante verrà adattata la tavola porta pezzo della forma e struttura adeguata”, spiega Colombo.
Alla ribalta, anche la 4° generazione di teste ortogonali a due assi
Ma le novità in casa Technai Team non finiscono qui: in BI-MU, l’azienda ha presentato anche la nuova serie di teste ortogonali a due assi PI-GRECO. Giunta alla quarta generazione, è destinata a equipaggiare macchine utensili di grandi dimensioni, a portale e gantry, a cinque assi destinate alla lavorazione di stampi e di materiali aeronautici. “PI-GRECO rappresenta un’evoluzione della terza generazione di teste TCH frutto di vent’anni di esperienza nello sviluppo di questa importante e complessa linea di prodotto. Il nome PI-GRECO è venuto da sé, del resto basta uno sguardo alla testa per capirne la ragione. O quanto meno, così è apparsa a noi nel corso del progetto senza forzature del design, frutto della naturale conseguenza di scelte tecniche perseguite nel corso del suo sviluppo. E così, abbiamo accettato la suggestione evocativa di questo nome”, sottolinea Colombo. Tra gli elementi costruttivi che identificano la linea di teste PI-GRECO segnaliamo la configurazione perfettamente termo-simmetrica con struttura a forcella, l’azionamento degli assi ortogonali con motore diretto Torque e l’utensile azionato da elettromandrino. Il particolare design della nuova generazione di teste ha privilegiato due aspetti fondamentali. Innanzi tutto, l’ottimizzazione del processo di industrializzazione attraverso un affinamento del concetto di costruzione modulare dei sottogruppi con processi paralleli che confluiscono nella fase di assemblaggio finale. Qui si completa la personalizzazione della configurazione, la verifica dell’accuratezza e la definizione della geometria finale. Altro aspetto di rilievo è rappresentato dall’introduzione di importanti migliorie al progetto, utili a incrementare le prestazioni, l’affidabilità e la robustezza di ogni singola funzione operativa della testa. In BI-MU, è stata presentata in anteprima la testa PI-GRECO 25, prima di una gamma di modelli omogenei che andranno a costituire la nuova linea di teste di Technai. Conclude Colombo “Abbiamo scelto di iniziare a proporre PI-GRECO nella taglia 25 poiché di grandezza complementare alla attuale gamma di teste TCH. Questa introduzione “soft” ci permette di gestire il consolidamento del processo produttivo, oltre che di promuoverla al meglio presso la nostra clientela”.