L’unione fa la forza
Grande successo di pubblico per Metalworking Day 2, seconda edizione di un’open house con cadenza semestrale nata dall’alleanza tra Romi Italia e BFT Burzoni. A catalizzare l’attenzione le più recenti innovazioni proposte dalle due aziende organizzatrici e dai partner intervenuti all’evento (Answer, Multicontrol, Lista), che hanno dato vita a un ipotetico percorso verso la Smart Factory.
di Francesca Fiore
In un contesto industriale sempre più incentrato su fattori quali efficienza e ottimizzazione, trovare la giusta alchimia tra macchina, utensile e software rappresenta il punto di partenza attorno a cui iniziare a pianificare processi di asportazione truciolo competitivi. Sebbene l’uomo rimanga e rimarrà una figura fortemente strategica all’interno dell’officina anche con il diffondersi della digitalizzazione, quando si deve richiedere il massimo da un’unità di lavorazione il ruolo da protagonista lo gioca l’equipaggiamento.
Nell’ottica di proporre soluzioni chiavi in mano, e sull’onda del successo riscosso in occasione della prima edizione svoltasi lo scorso giugno, a novembre si è tenuto Metalworking Day 2, open house di due giorni organizzata da Romi Italia presso lo stabilimento di Gossolengo, nei pressi di Piacenza, in collaborazione con BFT Burzoni che ha visto la partecipazione di diversi partner delle due società (Answer – Gold Reseller Esprit -, Multicontrol – distributore esclusivo Zoller – e Lista). “Con Metalworking Day abbiamo rinnovato la proficua collaborazione che ci lega da qualche anno a BFT Burzoni, trasposto in forma di evento. Grazie agli unanimi consensi ricevuti durante la prima edizione svoltasi lo scorso giugno abbiamo dato seguito a questa seconda edizione facendola diventare “un marchio di fabbrica” cui daremo continuità per esaltare le qualità dei nostri prodotti attraverso le opportune sinergie”, ha esordito Fabio Salmeri, direttore generale di Romi Italia. “Finora i riscontri sono stati tutti positivi, e questo è indubbiamente un segnale che il tema è di assoluta attualità”. Romi è un nome storico della meccanica in Brasile, dove ha anche sede il suo headquarter e dove 89 anni fa venne fondato il gruppo proprio da una famiglia di italiani emigrata nel primo dopoguerra in Sud America. Oggi Romi è presente a livello mondiale in Argentina, Messico e Stati Uniti, mentre in Europa, oltre all’Italia, vanta filiali dislocate in Spagna, Germania (in cui realizza i centri di lavoro orizzontali di grandi dimensioni) e Inghilterra. “La scelta di avere una presenza diretta, senza l’intermediazione di distributori, ci consente non solo di offrire al cliente finale macchine con un rapporto qualità/prezzo davvero interessante, ma anche un’assistenza sempre puntuale e un servizio di formazione personalizzato. Una scelta che specialmente in Italia sta ripagando, dato che in quattro anni siamo riusciti a triplicare il nostro fatturato”, ha sottolineato Salmeri. Metalworking Day 2 è stata dunque una due giorni dedicata alle lavorazioni CNC a tre e quattro assi, durante i quali è stato possibile assistere a dimostrazioni dal vivo effettuate sui centri di lavoro Romi, con la possibilità di vedere da vicino anche alcune interessanti soluzioni destinate all’attrezzaggio. Per quanto riguarda le macchine, durante l’open house era in mostra la nuova generazione di centri di lavoro verticali Romi serie D già vista in BIMU, in grado di assicurare prestazioni superiori fino al 50% rispetto alla versione precedente. Non sono poi mancati i centri di lavoro Romi a tre assi, con tavola Romi integrabile, particolarmente apprezzati per la loro flessibilità a costi contenuti.
Riflettori puntati anche sul centro di tornitura G550M, capace di garantire elevata precisione e produttività, e i centri di tornitura GL già visti in occasione della scorsa edizione di EMO Hannover e della fiera Expomafe di San Paolo (Brasile).
Cinque differenti qualità e sette diverse geometrie per tutti i tipi di materiali
Durante Metalworking Day 2, BFT Burzoni (azienda piacentina che commercializza utensili ad asportazione truciolo sin dal 1974, con oltre 10 milioni di prodotti in pronta consegna, suddivisi in più di 60.000 articoli) ha effettuato demo di lavorazioni, riproducendo particolari in C40 per il comparto petrolchimico e attrezzatura speciale che prevedevano nuove strategie di asportazione in ambito di spallamento retto, high feed, foratura, trocoidale, foratura e tornitura, sia in passata che in scavo.
“Con la linea di scanalatura e taglio Castoro proponiamo cinque differenti qualità e sette diverse geometrie per tutti i tipi di materiali: acciai, inossidabili, duplex, superduplex, Inconel, titanio, alluminio e ghisa. Grazie agli inserti a tagliente singolo o doppio e alle lame con adduzione di refrigerante, riusciamo a unire ottimi parametri di esercizio a elevate durate, favorendo comunque un costante controllo del truciolo”, ha commentato Gianluca Andrina, direttore commerciale di BFT Burzoni.
Per quanto concerne la foratura, BFT Burzoni propone una linea specifica di punte denominata B-Drill. “La serie B-Drill si contraddistingue per il simbolo di un’ape laboriosa, da cui nasce anche il gioco di parole con la traduzione inglese bee”, spiega Arianna Burzoni, contitolare di BFT Burzoni. “L’offerta comprende punte 3xD, 4xD e 5xD, che partono da un diametro di 14 mm e arrivano fino a diametro 46 mm. Gli inserti a quattro taglienti sono presenti con due tipi di rompitrucioli e in tre distinti gradi di metallo duro, al fine di consentire la lavorazione su qualsiasi tipologia di materiale. La geometria M1, in particolare, se combinata con il grado TGP35, può dare il meglio di sé nella foratura di acciai inossidabili e leghe resistenti al calore”. In particolare in questa nuova edizione, nella demo di foratura, si sono volute esaltare le caratteristiche peculiari della punta, un vero e proprio plus nelle esecuzioni di fori interrotti e su piano inclinato a 45°”.
Ampio il programma destinato alla fresatura
A chiudere la proposta BFT Burzoni al Metalworking Day2 le linee di utensili destinate alla fresatura in metallo duro integrale, che comprende le serie Troko e Runner. “Troko è il nome che identifica una serie di frese in MDI 2xD, 3xD o 4xD, disponibili in svariati raggi e appositamente progettate per lavorazioni in trocoidale e operazioni di sgrossatura in contornatura”, ha spiegato Andrina. “Il loro impiego garantisce risultati ottimali grazie al rivestimento KH68 nella fresatura di acciai inossidabili e leghe resistenti al calore. Per tutti gli altri tipi di acciaio è consigliabile il rivestimento KP60. Questo tipo di frese è realizzato con elica variabile a passo differenziato Z6 per le 2D e 3xD e Z5 per le 4xD. Questo è uno dei motivi per cui possono essere impiegate con successo su qualsiasi materiale: dalle leghe HRSA agli inossidabili duplex, passando per i super duplex e gli acciai. Parametri di lavoro medio-alti, centinaia di metri lineari di durata utensile in combinazione con buone strategie CAM e programmazione tradizionale in contornatura hanno registrato una produttività elevata anche rispetto alla fresatura a inserti.
Ciò le rende la scelta primaria per centinaia di officine nel nostro Paese e non solo, specie nelle lavorazioni di materiali ostici e di tasche e cave profonde.
Le Runner sono sempre frese in MDI, che BFT Burzoni propone in due versioni, normal e short, (altamente consigliate in caso di lavorazioni in cava 1xD, che garantiscono grande stabilità e parametri maggiorati oltre ovviamente ad aumentare la durata della vita utensile) entrambe con weldon e senza.
Questo è il vero e proprio “cavallo di battaglia” dell’azienda che sta riscuotendo un grandissimo successo sul mercato, per le loro caratteristiche di lavorazione in rampa e retrorampa fino a 45°, in foratura dal pieno fino a 0,15 mm di avanzamento al giro e lavorazioni in plunge, fino a 0,5xD e 0,2 mm di avanzamento al giro”.
Riflettori puntati anche su software, misura e soluzioni di tool management
Al Metalworking Day 2 si è inteso creare un ipotetico percorso e sviluppo verso la Smart Factory, grazie anche al contributo di aziende partner di Romi e BFT Burzoni come Answers, Multicontrol e Lista.
Answer opera da più di vent’anni a supporto dell’industria, con applicativi CAD/CAM/PLM per l’intero ciclo di vita del prodotto: a partire dalla sua ideazione fino alla gestione dell’assistenza post-vendita. In questo contesto, Answer dedica un focus particolare alle macchine a controllo numerico, mettendo a disposizione piattaforme ad hoc – tra cui Esprit -, che semplificano e ottimizzano la fase di programmazione, nell’ottica di ridurre tempi ed errori. L’offerta si completa con software 4.0 in grado di organizzare tutte le informazioni aziendali legate alla fabbricazione, alla commercializzazione e al rapporto con il cliente.
Multicontrol (azienda del gruppo Cortec) è specializzata nella fornitura di strumenti, macchine e sistemi di misura e controllo. Distribuisce in esclusiva per l’Italia il marchio Zoller, tra i principali player mondiali nel campo delle soluzioni di misurazione utensili, presetting e software di tool management.
Da oltre vent’anni, infatti, Multicontrol è sinonimo di Zoller Italia, capace di proporre prodotti mirati e personalizzati per ogni esigenza di misurazione e gestione utensili.
Durante Metalworking Day 2 la società Lista, nome noto per la produzione di cassettiere e arredo tecnico per officine meccaniche, ha fornito assistenza ai propri clienti riguardo all’utilizzo delle cassettiere elettroniche ETM BFT Burzoni per la gestione degli utensili.
Il percorso guidato inizia con il prelievo dell’utensile dalla cassettiera elettronica, con relativo scarico e riapprovvigionamento automatico, il presettaggio dell’utensile prelevato su macchina di misura Zoller, che trasferisce il solido dell’utensile, all’interfaccia del CAM Esprit, quindi l’inizio della lavorazione meccanica.
Si tratta di una visione futura, ma già attuale di un servizio di tool management che BFT Burzoni intende offrire ai propri clienti per una fornitura e un servizio globale efficace e strategico.
Un ponte tra mondo accademico e mondo del lavoro
Durante Metal Working Day 2 si è parlato anche di come negli ultimi anni sia cambiato il concetto di fabbrica, richiamando per l’occasione studenti maturandi di quinta dell’ISII G. Marconi di Piacenza particolarmente interessati alle nuove applicazioni, come ha spiegato Gianluca Andrina che – oltre a lavorare in BFT Burzoni – presiede l’ISII Group, che riunisce gli ex studenti dell’Istituto Marconi. “L’evento ha rappresentato un momento di incontro anche per i giovani, in cui si è parlato di strategie di lavorazioni meccaniche alternative e innovative di Smart Factory”, ha sintetizzato Andrina. Il tema dell’orientamento scolastico e alternanza scuola lavoro è molto caro sia a BFT Burzoni che a Romi, offrendo così un servizio socialmente utile per la scuola e l’industria metalmeccanica piacentina.
Prosegue Andrina: “Grazie a queste nuove sinergie tra BFT Burzoni, Romi e la scuola vogliamo orientare i ragazzi verso le nuove figure tecniche richieste oggi dal mercato (ancora troppo poche rispetto alla domanda) che abbiano competenze nel disegno meccanico, nell’utilizzo dei CAD/CAM, nella conoscenza delle lavorazioni meccaniche e della programmazione. Il nostro intento è quello di far loro comprendere che l’operaio di un tempo ha ormai dismesso la tuta blu e indossa il camice; il lavoro è più leggero sotto il profilo fisico, i macchinari sono a controllo numerico nel novanta per cento dei casi, l’operaio di una volta è oggi un tecnico che nella maggior parte dei casi opera in ambienti con un elevato livello di pulizia e ha davanti ottime possibilità di soddisfazione economica dopo la formazione. Per garantire tutto questo è necessario creare una cultura capace di dare una svolta sia nell’ambito della formazione sia nelle scelte degli studenti in merito all’orientamento e ai percorsi scolastici, avvicinando così le famiglie a una realtà profondamente cambiata delle aziende metalmeccaniche. Questa è la nuova sfida per il futuro”.
BFT Burzoni crede fortemente in tutto questo, motivo per cui ha contribuito economicamente, insieme ad altre aziende piacentine, alla creazione di un laboratorio presso l’ISII di Piacenza, con venticinque nuove postazioni CAD. Tutto ciò è stato possibile anche grazie alla preziosa collaborazione di CONFINDUSTRIA PIACENZA. Tale investimento ha già dato i suoi frutti: ha aiutato l’orientamento di nuovi giovani, facendo registrare un sensibile incremento degli allievi presso il corso di meccanica.