Interconnessione: requisito fondamentale nell’era 4.0

La Sala Cavallerizze del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano ha ospitato la seconda edizione della mostra-convegno Forum Software Industriale. Per parlare di “Competitività digitale. Oltre l’Industria 4.0” sono stati interpellati alcuni dei player più noti e qualificati del comparto, che con la loro esperienza hanno dimostrato come la digitalizzazione può essere alla portata di tutti.

di Laura Alberelli

Grande successo di pubblico per la seconda edizione del Forum Software Industriale, mostra-convegno organizzata da Messe Frankfurt Italia e promossa dal Gruppo Software di ANIE Automazione, associazione di Federazione ANIE. “Competitività digitale. Oltre l’Industria 4.0” è stato il tema affrontato nel corso della giornata, un argomento di grande attualità che ha saputo tenere alta l’attenzione di una platea che ha partecipato numerosa sia alla sessione mattutina che pomeridiana. Il software industriale è stato il “cardine” di tutte le presentazioni che hanno preso in considerazione due fattori significativi della transizione in corso nel manifatturiero italiano. Da un lato la necessità di innovare i processi produttivi attraverso le tecnologie digitali per rimanere competitivi a livello globale. Dall’altro, l’esigenza di individuare soluzioni su misura per il comparto industriale italiano caratterizzato da aziende di medio-piccole dimensioni attraverso una collaborazione strategica tra fornitore e utilizzatore.
In questo contesto le sessioni del palinsesto convegnistico hanno affrontato tre principali tematiche: Smart Manufacturing, inteso come evoluzione dei processi discreti con l’impiego di applicativi come MOM e MES; Virtual Manufacturing e Smart Product nella progettazione e nella gestione dei processi produttivi aziendali; Industrial Cyber Security come asset critico nel processo di innovazione.
Oltre ai vari interventi che si sono avvicendati nel corso della giornata, anche quest’anno Forum Software Industriale ha ospitato un’area espositiva in cui le aziende partner dell’evento hanno messo a disposizione le loro conoscenze e competenze al servizio di chi fosse interessato ad approfondire alcune delle tematiche sviscerate durante i lavori.
Il modello di business è cambiato
Durante la sessione plenaria Fabrizio Scovenna, presidente ANIE Automazione, ha ribadito come un processo di trasformazione digitale in azienda non possa dirsi completo se non coinvolge il software oltre che l’impianto produttivo, e non necessariamente in questo ordine. “Uno dei primi effetti derivanti dall’adozione del “paradigma” Industria 4.0 non è stato (come si potrebbe pensare) un aumento dei guadagni, bensì la riduzione delle economie di scala. Il ruolo del software diventa quindi sempre più strategico: disporre di soluzioni che aiutino nella progettazione e nella personalizzazione del prodotto consente di ottimizzare la gestione della supply chain e, in ultima analisi, permette di ottenere una produzione real time come richiesto dal modello di Industry 4.0. Evidentemente il modello di business è cambiato e si è evoluto in qualcosa di completamente nuovo. La sfida che siamo chiamati ad affrontare oggi non è tanto fare meglio quello che già sappiamo, quanto farlo in maniera differente”.

Il futuro? Software industriale ma anche AI ed Edge Computing
Fabio Massimo Marchetti, Presidente Gruppo Software Industriale di ANIE Automazione, ha sottolineato come il software industriale sia un tema abilitante del mondo 4.0, sebbene non sia l’unico. “In ogni componente di qualsiasi impianto produttivo così come nell’elettronica c’è una parte di software al suo interno. Oltre al software industriale, c’è grande attenzione anche verso il concetto di Intelligenza Artificiale (AI), il cui impiego in azienda può indubbiamente portare vantaggi all’interno di un ciclo produttivo anche se oggi non è ancora chiaro in che modo verticalizzare questa tecnologia nell’indotto. Personalmente vedo grandi potenzialità anche nell’ambito dell’Edge Computing, grazie al quale la generazione, l’interpretazione e la gestione dei dati (eventualmente anche quelli provenienti da dispositivi di AI) avviene in situ. La tecnologia sta cambiando, così come il modello di business: le aziende sono sempre più orientate verso un modello di servitizzazione che è poi quello che alla lunga crea fidelizzazione”.
In questa evoluzione verso il digitale, come si collocano le istituzioni? A rispondere a questa domanda è Rosa Castriotta, Direzione Assessorato allo Sviluppo Economico Start up e Artigianato di Regione Lombardia: “Regione Lombardia ha sempre sostenuto l’imprenditoria lombarda, in modo particolare quella che intende fare innovazione in ottica 4.0 (ne è un esempio la legge 26 in vigore dal 2015). Il primo bando lanciato dalla Regione, denominato Alvia, ha subito riscosso grande successo tra gli imprenditori ed è tuttora in vigore. Il finanziamento si basa su due fonti: un contributo a fondo perduto e una quota di finanziamento a tasso agevolato sostenuto dal mondo bancario ma con garanzie regionali. A oggi le aziende che sono state finanziate sono circa 357, mentre il capitale erogato è stato di 34 milioni di euro per un valore di finanziamenti complessivo di circa 224 milioni. Grande adesione anche per un altro bando di Regione Lombardia (denominato Faber) lanciato lo scorso anno e che sarà riproposto anche nel 2020. Con Faber abbiamo erogato finanziamenti per un totale di circa 30 milioni; le imprese finanziate (che hanno goduto di un finanziamento a fondo perduto di 30.000 euro) sono state circa 1.200.
In collaborazione con le Camere di Commercio Lombarde, Regione Lombardia ha poi finanziato un bando a sostegno dello sviluppo della produzione di soluzioni e servizi in ottica 4.0 (in questo caso il finanziamento è stato di circa 5 milioni di euro, 50% del quale finanziato dalla Regione e il rimanente dalle Camere di Commercio).
Infine anche quest’anno riproporremo un bando destinato a finanziare le start up più innovative, mentre è in fase di istruttoria un bando dedicato alla nascita e al sostegno delle hub sul territorio lombardo”.

Gestire e utilizzare correttamente il dato è uno degli elementi chiave
Una “rivoluzione” della portata di Industria 4.0 ha significato un cambiamento deontologico radicale. Oltre a cambiare i modelli di business, a mutare è stato anche l’approccio al mercato, come ha spiegato Angelo Di Gregorio, Full Professor of Management presso l’Università degli Studi di Milano – Bicocca. “Il termine corretto è multicanalità. L’acquirente è oggi multicanale e anche le imprese devono quindi affiancare ai canali tradizionali di promozione e comunicazione quelli digitali.
La sfida che si pone è di costruire un’adeguata reputazione sul web per generare un maggior traffico sul sito aziendale e alimentare il proprio CRM e Customer DB. Per questa via sarà possibile sviluppare politiche commerciali fondate sull’integrazione fabbrica-mercato, fornendo un reale valore aggiunto ai customer”.
La raccolta e la gestione accurata dei dati è dunque strategica in ambito 4.0, come ha sottolineato Letizia Tanca, docente del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria presso il Politecnico di Milano. “Saper gestire e utilizzare in maniera corretta i dati è uno degli elementi chiave oggi e lo sarà ancora più in futuro. I dati sono sempre più difficili da controllare da un punto di vista del formato, della qualità, dell’organizzazione (ben strutturati i classici dati aziendali, poco strutturate le pagine web) e della fonte che li ha generati (sensori, attuatori, robot, ecc). Un dato in se stesso non ha significato: lo assume, diventando informazione, quando di sa a cosa si riferisce, cioè se ne conosce il significato, e produce conoscenza quando, insieme con tanti altri dati, viene sottoposto a un ragionamento deduttivo o a un processo di analisi. Fondamentale è anche la qualità (in letteratura si parla di ben 179 dimensioni della qualità dei dati), il cui controllo accurato da parte dell’uomo evita che un piccolo errore si ingigantisca durante l’elaborazione – il cosiddetto “effetto valanga”-. L’essere umano, dunque, continua a rivestire un ruolo fondamentale di supervisione e controllo”.

Focus sullo Smart Manufacturing
Dopo la sessione plenaria, le presentazioni sono proseguite in tre sessioni diverse: Smart Manufacturing, Industrial Cyber Security e Virtual Manufacturing e Smart Product. Numerose le aziende intervenute (40Factory, Beckhoff Automation, Darktrace Industrial, EFA Automazione, Engineering Divisione Automation&Control, Esa Automation, Hewlett Packard Enterprise, Miraitek, Oracle, PcVue, PTC – Rockwell Automation, Rittal Eplan, Schneider Electric, ServiTecno, Siemens Italia, Techmass, Techsol, Var Group) che con il loro contributo hanno condiviso le loro esperienze, fornendo spunti di sicuro interesse per chi è alla ricerca di un software industriale da introdurre in azienda in ottica 4.0.
Tante le soluzioni presentate, tutte degne di note. Per intuibili motivi di spazio, abbiamo però scelto di focalizzare l’attenzione solo su alcune in rappresentanza delle tre sessioni di lavori.
Nella sessione dedicata allo Smart Manufacturing, EFA Automazione ha presentato il software Ignition, la cui nuova versione (la release 8) è stata preannunciata proprio lo scorso anno durante la prima edizione del Forum. La piattaforma, sviluppata dall’azienda americana Inductive Automation, funge da hub di collegamento per tutte le applicazioni in ambito industriale come SCADA/HMI, IIoT, ERP e Cloud. Con la nuova versione inoltre è stato introdotto il modulo Perspective, le cui funzionalità, espressamente dedicate al mondo mobile, hanno sdoganato l’utilizzo di queste tecnologie del mondo industriale a bordo dei normali smart device.
Oltre a Ignition, EFA Automazione ha proposto anche il nuovo prodotto firmato Kepware, azienda dell’americana PTC. Si tratta di Thingworx Kepware Edge, la nuova soluzione software in grado di implementare la connettività di qualsiasi macchina e/o device distribuito.
Stabile, affidabile e sicura, la nuova soluzione Kepware utilizza protocolli moderni, efficienti e IoT-ready e grazie all’apertura ad ambienti Linux-based e a un pricing in funzione dei tag, consente agli utenti di implementare architetture distribuite e scalabili a costi contenuti.
Presentata infine la nuova versione di OPC Router, prodotto di punta dell’azienda tedesca inray Industriesoftware. OPC Router è una collezione di plug-in, ciascuno con caratteristiche specifiche, che consente di abilitare la comunicazione, e quindi lo scambio dati, tra le varie componenti di sistema mediante una semplice configurazione.

Alcune soluzioni dedicate alla Industrial Cyber Security
La presenza di Siemens Italia al Forum Software Industriale nella sessione Industrial Cyber Security rientra nel progetto Boost 4.0, importante iniziativa europea in Big Data per Industry 4.0 che guiderà la costruzione dell’European Industrial Data Space per migliorare la competitività dell’industria europea nell’introduzione dei Big Data.
Argomento dell’intervento di Siemens è stato l’approccio ad una Data Analytics in sicurezza dal field al cloud.
L’industrial IoT è una delle chiavi della rivoluzione digitale in atto ma, se da un lato offre innumerevoli vantaggi alle aziende, dall’altro pone una nuova serie di domande con la conseguente necessità di elevare il grado di sicurezza dei sistemi interconnessi. In tale contesto si sono affacciate piattaforme industriali di raccolta dati basate su cloud, accompagnate da gateway specifici per l’interfacciamento di sistemi industriali a tali piattaforme: i dispositivi connessi diventano così sempre più esposti a minacce Cyber, tuttavia con un corretto approccio, è possibile minimizzarne l’impatto. È però necessario operare in un framework di riferimento: per questo, Siemens ha scelto di adottare lo standard internazionale IEC62443, per la security dei sistemi di controllo industriali, a cui da tempo contribuisce attivamente alla stesura delle specifiche.
Soluzioni di network hardening per l’irrobustimento dell’infrastruttura OT e il suo collegamento alla rete IT, insieme a componenti certificati a partire dall’R&D sono prerequisiti necessari e creano un ecosistema nel quale le moderne piattaforme di raccolta dati trovano compimento. Con l’approccio multistrato, basato su meccanismo di defense-in-depth, ovvero di difesa in profondità, è possibile inserire una serie di contromisure efficaci che permettono agli utenti di servizi Cloud-based di raggiungere un elevato grado di confidenza e serenità nell’uso delle applicazioni IIoT a valore aggiunto.

Riflettori puntati su Virtual Manufacturing e Smart Product
Schneider Electric è una delle aziende ad aver partecipato alla sessione tecnica Virtual Manufacturing e Smart Product, che ha avuto l’obiettivo di mostrare come le tecnologie della realtà aumentata e degli “smart products” (e “smart machines”) permettano di cambiare i modelli di business di un’azienda. In quella occasione è stato presentato il caso del cliente Minipack®-Torre che ha scelto di utilizzare le soluzioni software Schneider Electric per implementare sulla sua macchina di punta per il confezionamento termoretraibile servizi digitali innovativi per la gestione e manutenzione del parco installato, e per gli operatori.
L’azienda è stata presente anche con una postazione dedicata a EcoStruxure TM l’architettura/piattaforma di Schneider Electric, abilitata per tecnologie IoT, pronta all’uso, aperta e interoperabile.
EcoStruxure porta innovazione a ogni livello, partendo dai prodotti connessi, passando per le soluzioni di controllo locale, fino ad arrivare alle soluzioni software, app, analytics e servizi. Durante la giornata sono inoltre state presentate alcune tra le più innovative soluzioni software che Schneider Electric propone agli OEM per consentire loro di offrire agli utenti finali macchine arricchite da servizi di nuova generazione, quali EcoStruxure Machine Scada Expert (potente software per lo sviluppo di progetti HMI, SCADA, OEE e Trasbordar dedicati alle applicazioni Line Management e Lite Supervision da eseguire su PC industriali Magelis e GTU Open Box), EcoStruxure Machine Advisor (piattaforma di servizi digitali basati su cloud che consente ai costruttori di macchine di fornire nuovi servizi agli operatori per ogni macchina installata, in qualunque sede produttiva, in ogni parte del mondo) ed EcoStruxure Augmented Operator Advisor (piattaforma che combina informazioni dinamiche contestuali e locali, consentendo a operatori e manutentori di sperimentare la combinazione di ambiente fisico reale e oggetti virtuali tramite dispositivi mobili.).

0 Condivisioni