Più che una filosofia un valore aggiunto
Specializzata nella produzione e nel montaggio di componenti di precisione per conto terzi, l’italiana Premek Hi-Tech è un’azienda digitalizzata, certificata, ecosostenibile e con una forte vocazione verso l’internazionalizzazione. Per essere ancora più competitiva sul mercato e per ridurre tempi e costi di produzione, ha adottato la filosofia Production50® di Moldino, e i risultati si vedono…
di Laura Alberelli
Da 46 anni, Premek Hi-Tech si occupa di lavorazioni meccaniche (tornitura, fresatura e assemblaggio) per conto terzi riuscendo a soddisfare le esigenze di oltre 400 clienti attivi in tutto il mondo e operanti in diversi settori.
Sin dalla sua costituzione nel 1978, Premek Hi-Tech si è distinta sul mercato per la forte vocazione verso l’internazionalizzazione, la spiccata voglia di innovazione e la ricerca di una qualità assoluta – da un punto di vista dimensionale ed estetico – in ogni lotto produttivo.
Poche aziende del Triveneto possono vantare i numeri e i traguardi sin qui raggiunti da quest’azienda a conduzione famigliare, guidata con lungimiranza ed esperienza da Gino Camuccio (presidente nonché fondatore della società) e dalla figlia Francesca Camuccio (Vice Presidente). “Il business principale avviene qui, nello stabilimento di Pordenone, dove Premek Hi-Tech opera dal 1990”, esordisce Francesca Camuccio. “Oltre alla sede in Friuli Venezia Giulia, abbiamo anche due unità locali estere: una in Scandinavia e una in Germania.
Per essere presenti in maniera diretta sul mercato scandinavo (che rappresenta il nostro mercato di sbocco estero principale) e per garantire un servizio tecnico/commerciale in loco, nel 2008 abbiamo deciso di inaugurare a Karlstad una filiale commerciale: la Premek Hi-Tech Scandinavian Filial.
Successivamente, nel 2021, abbiamo aperto un ufficio commerciale a Monaco, che si occupa di sviluppare ulteriormente l’attività commerciale avviata in Germania negli anni ’80 e oggi rivolta a settori di nicchia come il medicale, l’optomeccanica, l’aerospace”
Ogni anno, circa 1.000 codici differenti e lotti sempre diversi
Oggi Premek Hi-Tech si occupa di tornitura e fresatura e dispone di un parco macchine all’avanguardia con centri di lavoro CNC di ultima generazione. Premek Hi-Tech dispone inoltre di macchine per la marcatura laser, l’elettroerosione a filo e di due nuove stampanti 3D per la prototipazione rapida. I trattamenti termici e le finiture superficiali sono svolti esternamente all’azienda e affidati a una rete di partner locali e internazionali specializzati.
Una parte sempre più consistente della produzione Premek Hi-Tech è dedicata all’assemblaggio d’insiemi meccanici, che avviene in due aree distinte: nel Reparto Assemblaggi e nella Clean Room dove avvengono gli assemblaggi di componenti di piccole dimensioni, con alti requisiti di pulizia e precisione. In questo ambiente, è possibile raggiungere prestazioni di filtraggio fino alla classe 7 secondo ISO 14644.1. “Riuscire a fornire un servizio completo e soddisfare in questo modo le esigenze delle aziende ci rende non solo dei semplici fornitori, ma dei veri e propri partner per le aziende nostre clienti”, commenta il Presidente Gino Camuccio. Ogni anno, Premek Hi-Tech gestisce circa 1.000 codici differenti e lotti sempre diversi (si va dalle campionature di pochi pezzi fino al migliaio di unità) ed è in grado di lavorare i materiali più diversi: acciai inossidabili e leghe di alluminio, bronzo, ottone, plastiche e materiali speciali come il titanio.
Negli ultimi 15 anni, i focus market principali di Premek Hi-Tech sono tre: Food&Medtech (realizzando per esempio componenti di presidi medici utilizzati in sale operatorie, o in ambito farmaceutico,…), Aviation & Aerospace (parti e unità meccaniche) e Optomeccanica (dispositivi ottici, telecamere di sicurezza, ecc).
Differenziazione: una delle politiche focus dell’azienda
L’evoluzione che ha visto protagonista Premek Hi-Tech nel corso degli anni non riguarda quindi solo il tipo di lavorazioni svolte internamente all’azienda, ma anche i mercati a cui la società si rivolge. “La differenziazione è una delle politiche focus di Premek Hi-Tech”, sottolinea Francesca Camuccio. “Da un punto di vista dei settori, nel 2023 il 39% della nostra produzione era indirizzato all’industrial automation, il 24% ai settori medical, food e pharmaceutical industry, il 16% all’idraulica e pneumatica, il 9% aviazione&aerospace, l’8% ai sistemi ottici e di misura e in percentuali minori ad altri tipi di industrie (per esempio, quella dei trasporti).
Per quanto riguarda invece la differenziazione geografica, Premek esporta circa il 70% del fatturato. Il primo mercato estero è la Svezia, a seguire Germania, Repubblica Ceca, Francia… Tendenzialmente, i nostri mercati di riferimento sono il Nord Europa e l’Europa Centrale”.
Come sottolinea però Gino Camuccio, si tratta di una “fotografia”, relativa all’anno 2023, di un momento storico del mercato ben preciso che, nell’ultimo semestre è già mutato. “Il mercato sta cambiando velocemente e questo è determinato dalla domanda proveniente da certi settori (penso all’aerospace, al medicale e all’industria ottica con cui collaboriamo con successo da anni), dove la tecnologia evolve continuamente e dove si fa tanta ricerca. Non a caso, abbiamo puntato sulla Scandinavia in quanto è un Paese che notoriamente fa più ricerca e sviluppo in Europa e ha un tessuto produttivo molto simile a quello dell’Italia del Nord Est”.
L’importanza strategica di investire in nuove tecnologie
Questa politica di differenziazione che caratterizza da sempre Premek Hi-Tech si è dimostrata vincente, come ci conferma lo stesso Gino Camuccio: “Premek Hi-Tech è una realtà florida (nell’anno fiscale 2023, il fatturato dell’azienda è stato di 11,4 milioni di Euro) ed è nota sia a livello nazionale che internazionale. Oggi in azienda lavorano circa 73 addetti (di cui 33 donne), il 33% dei quali sono impegnati in attività all’interno degli uffici, mentre il rimanente si occupa della produzione.
Inizialmente l’azienda era specializzata nella tornitura convenzionale, il nostro mercato di riferimento era quello italiano e collaboravamo con il settore automotive. Dopo qualche anno, però, per uscire da una logica di mercato un po’ limitata e per non scontrarci con una concorrenza che in questo particolare distretto industriale era piuttosto agguerrita, abbiamo deciso di adottare una logica di internazionalizzazione, di abbandonare il settore automotive prediligendo i mercati di nicchia e di puntare soprattutto sui mercati europei. Dopo la tornitura, abbiamo così iniziato a occuparci di fresatura e, successivamente, abbiamo investito in altre tecnologie in modo da ampliare i nostri servizi e le nostre competenze”.
Investire in nuove tecnologie fa parte del DNA di Premek Hi-Tech, come sottolinea Francesca Camuccio: “Ogni anno, Premek Hi-Tech investe una percentuale considerevole del proprio fatturato nell’acquisto di nuove macchine e tecnologie. Nel 2023, gli investimenti hanno rappresentato circa il 9% del nostro fatturato e, in alcuni anni, la percentuale sale significativamente arrivando sino al 16%! Per la nostra azienda, investire in nuove tecnologie è l’unico modo per distinguerci e per continuare a essere competitivi sul mercato”.
La digitalizzazione è iniziata nel 2015
Un altro elemento distintivo di Premek Hi-Tech è la sua lungimiranza e la scelta di introdurre in azienda la digitalizzazione già nel 2015. A confermarcelo è Francesca Camuccio: “Da noi il processo di digitalizzazione è iniziato nel 2015 ed è un processo in continua evoluzione. Abbiamo fatto un grande passo in avanti nel 2018 con la interconnessione dell’intero reparto produttivo: le macchine sono state dotate di sensori, mentre gli operatori a bordo macchina sono stati forniti di tablet in cui trovare tutte le informazioni relative al pezzo da realizzare (ciclo di lavorazione, schede utensili, disegni, istruzioni operative). Digitalizzare vuol dire efficientare i processi, snellire i flussi di lavoro, ridurre gli errori e il consumo di carta, ma vuol dire soprattutto dover e saper gestire una mole incredibile di dati. Noi ci siamo riusciti, e siamo oggi in grado di tenere sotto controllo tutti i processi aziendali in tempo reale”.
Per la sua spiccata propensione verso la digitalizzazione, a gennaio 2020 Premek Hi-Tech è stata nominata tra i primi 10 “Fari manifatturieri” della regione FVG: realtà produttive della regione in grado di esercitare un ruolo guida nel processo di trasformazione digitale.
Gli investimenti in digitalizzazione hanno inoltre permesso all’azienda, a partire dalla primavera del 2021, di attivare il terzo turno notturno non presidiato. “Non è un passaggio che avviene dall’oggi al domani, e bisogna mettere in campo tutta una serie di strategie capaci di garantire un processo di lavoro stabile, costante e senza inconvenienti”, sottolinea Francesca Camuccio. “Abbiamo iniziato con la tornitura, per poi passare alla fresatura e al reparto multitasking. In questo momento, stiamo lavorando sulla standardizzazione del setup e sull’affidabilità dei processi, … Stiamo inoltre rivedendo le logiche utilizzate in passato, in modo da sfruttare sempre più il turno notturno per aumentare la capacità produttiva e ridurre i costi.
Un altro plus che i nostri clienti ci riconoscono e che per noi è un ennesimo motivo di vanto è la pulizia e l’organizzazione all’interno dei nostri reparti produttivi, un aspetto non certo scontato quando si parla di aziende del settore meccanico”.
Un’azienda certificata ed ecosostenibile
Per Premek Hi-Tech la Qualità è parte integrante del sistema aziendale, una qualità che richiede i controlli più rigorosi prima di immettere qualsiasi prodotto sul mercato.
Nel 1997, la società ha ottenuto la Certificazione di Qualità ISO 9002, con l’Ente DNV (Det Norske Veritas), poi aggiornata a ISO 9001.
L’impegno costante nell’arricchire il sistema di certificazioni dell’azienda, ha permesso a Premek Hi-Tech di conseguire nel 2018 anche la certificazione ISO 14001.
Per la fine di quest’anno, l’azienda dovrebbe concludere l’iter per la sua terza certificazione, ovvero la ISO 45001.
Oltre alla qualità, grande importanza riveste anche il tema della sostenibilità. Spiega Francesca Camuccio: “Recentemente abbiamo pubblicato il nostro primo report di sostenibilità, un documento che riflette il nostro impegno verso una gestione aziendale responsabile e orientata al futuro. Negli ultimi anni, l’azienda aveva già implementato diverse iniziative improntate verso questo modello. Le faccio alcuni esempi pratici: nel 2016 abbiamo implementato il nostro primo impianto fotovoltaico, nel 2018 ne abbiamo implementato un secondo ed entrambi forniscono circa il 20% dell’energia complessiva utilizzata in azienda. Nel 2016 abbiamo eliminato l’uso del gas in azienda e nel 2018 abbiamo ottenuto la certificazione ambientale; si è quindi trattato di formalizzare tutte queste iniziative e definire una strategia mirata con nuovi obiettivi di sostenibilità e indicatori puntuali per misurare i nostri progressi.
È un percorso che affrontiamo insieme ai nostri clienti e fornitori con l’obiettivo comune di ridurre l’impatto ambientale, promuovere delle good practices in ambito ESG e contribuire al benessere delle comunità in cui operiamo.
Nell’ottica di diventare sempre più ecosostenibili, in un prossimo futuro abbiamo in programma di potenziare il nostro impianto fotovoltaico tramite il revamping di uno degli attuali impianti che prevede l’installazione di pannelli di nuova generazione, più performanti. In questo modo, riusciremo a produrre circa il 40-50% dell’energia necessaria”.
Oltre alla sostenibilità dei processi produttivi, Premek Hi-Tech non dimentica certo il benessere dei propri dipendenti, motivo per cui ha aderito al programma WHP (Workplace Health Promotion) promosso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che combina diversi elementi volti a migliorare l’organizzazione e l’ambiente lavorativo.
Un partner più che un fornitore
Come hanno spiegato Gino e Francesca Camuccio, la qualità dei prodotti realizzati da Premek Hi-Tech è un fatto assodato e incontestabile. Per ottenere un simile risultato, Premek Hi-Tech investe costantemente in tecnologie e prodotti innovativi. Nel caso specifico, Premek Hi-Tech ha adottato le frese Moldino utilizzate con successo da circa un paio di anni, ma soprattutto ha sposato la filosofia Production50® di Moldino che, attraverso il suo know-how tecnologico, supporta i propri clienti in quel processo di trasformazione che li può realmente rendere più competitivi sul mercato. Spiega Antonio Fagotto, R&D Milling Manager di Premek Hi-Tech: “Non eravamo alla ricerca di un semplice fornitore di utensili, ma di un’azienda con cui instaurare un rapporto di partnership e che fosse quindi in grado di garantirci, oltre a un prodotto di qualità, anche un supporto a livello strategico in termini di percorso utensile piuttosto che di affidabilità del processo produttivo, tutte cose che vanno al di là dell’utensile in sé. La filosofia Production50® del produttore giapponese Moldino è affine alle strategie adottate dalle aziende che vogliono costantemente innovarsi, proprio come Premek Hi-Tech. Rispetto a venti anni fa, è completamente cambiata la filosofia con cui si approccia la lavorazione di un pezzo. Tutti possono acquistare un utensile, una macchina utensile o un CAM, ma pochi sono i fornitori come Moldino che mettono a disposizione della clientela la consulenza e il supporto dei propri tecnici. Oltre alla qualità del prodotto, il supporto è il vero valore aggiunto di Moldino. I loro tecnici, infatti, ci supportano nella scelta delle migliori strategie di lavorazione, nell’ottica di ottenere processi di lavoro affidabili e stabili, di grande importanza per aziende come questa in cui si lavora su turni non presidiati”.
Il fatto di avere lotti diversi l’uno dall’altro e a volte composti solo da pochi pezzi ha richiesto a Premek Hi-Tech una standardizzazione di quelle che sono le attrezzature in macchina, e quindi anche dell’utensile, oltre a una standardizzazione dei processi produttivi. Spiega Fagotto: “Un altro plus dell’utilizzo della filosofia Production50® di Moldino è l’essere riusciti a diminuire l’anagrafica degli utensili. Il suo utilizzo ci ha permesso infatti di standardizzare i processi e, quindi, diminuire il numero di utensili rispetto a quelli utilizzati in passato. Tutto ciò si rispecchia anche in fase produttiva, soprattutto nei tempi di set-up che si sono ridotti in maniera significativa”.
Non solo utensili per stampisti
C’è forse l’errata convinzione che Moldino realizzi solo utensili per la lavorazione degli stampi. In realtà, il costruttore giapponese produce anche utensili destinati al settore della meccanica e in particolare alle lavorazioni di precisione come quelle eseguite da Premek Hi-Tech.
Nel caso dell’azienda di Pordenone, i cui lotti di produzione sono composti da particolari con tolleranze molto strette e con caratteristiche estetiche di un certo tipo, vengono utilizzate le frese EPSM. “Si tratta di utensili in metallo duro con geometria variabile a spoglia positiva”, spiega Manuel Castellan, Process Optimizer di Moldino. “Grazie alle particolari geometrie e all’innovativo rivestimento Panacea, carico di alluminio e quindi con un basso coefficiente di frizione, l’utensile può essere utilizzato per la lavorazione di molteplici materiali (per esempio, AISI 304/303/420, titanio e superleghe, alluminio, temprati fino a 46/52 HRc) e in diverse lavorazioni (cava dal pieno, cava trocoidale, sgrossatura laterale, finitura, …).
Disponibili in versione cilindrica e torica, con un diametro che va da 1 a 20 mm, le frese di Moldino sono provviste di quattro taglienti e sono in grado di raggiungere una profondità di 5xD. Da segnalare infine che le frese EPSM hanno un doppio scarico frontale e doppi angoli di spoglia laterale”.
Abbattere fino al 50% i tempi di produzione
Per Moldino però il prodotto principale su cui puntare l’attenzione non sono le frese, ma la filosofia Production50®, che ha come obiettivo quello di abbattere fino al 50% i tempi di realizzazione dello stampo o di un particolare, assicurando così una maggiore competitività e marginalità. A spiegarci questa filosofia è Enrico Perosa, Area responsible Triveneto di Moldino: “L’obiettivo della filosofia Production50® è di ridurre l’incidenza dei costi variabili (che rappresentano circa il 70% dei costi di produzione), ottimizzando il più possibile i tempi di produzione del particolare o stampo analizzando le strategie di lavorazione, i settaggi delle macchine utensili, i tempi di set-up e la programmazione CAM.
Questo è possibile grazie alla qualità dei nostri utensili ma, soprattutto, grazie all’elevato know-how tecnologico del nostro staff.
È fondamentale quindi capire che avere utensili di qualità non basta, ma è necessario avere uno staff preparato a 360° in grado di analizzare tutte le variabili presenti nel processo di produzione. Mi riferisco per esempio alla competenza in diversi ambiti: sistemi CAM, strategie di fresatura, materiali da lavorare, criticità legate all’uso o non di elettrodi, sistemi di staffaggio, macchine utensili CNC e così via.
Tutto questo, unito alla profonda conoscenza dei nostri prodotti, ci permette veramente di ottenere importanti risultati in termini di produttività dei nostri clienti”.
Una filosofia composta da tre fasi principali
La filosofia Production50® di Moldino è caratterizzata da tre fasi principali: analisi tecnica del progetto, realizzazione e analisi dei risultati.
La prima fase consiste nell’individuare le strategie CAM ottimali per ridurre i tempi di produzione. Si prosegue con la selezione degli utensili e i relativi parametri di taglio in funzione delle strategie CAM, per concludere con la verifica delle strategie CAM e le relative ottimizzazioni prima dell’applicazione.
La seconda fase prevede un affiancamento nella fase produttiva e l’implementazione di nuove soluzioni nei vari passaggi che la compongono al fine di verificare l’efficienza delle strategie impostate.
La terza e ultima fase, ovvero quella dell’analisi dei risultati, avviene tramite l’esame di report tecnici ed economici che evidenziano i benefici apportati con l’introduzione della filosofia Production50®.
Conclude Enrico Perosa: “Nel processo di ottimizzazione, quindi, l’approccio Production50® punta su una solida partnership e sul dialogo professionale tra il cliente e i nostri consulenti nel ruolo di Process Optimizer. Fondamentalmente, si tratta di creare una nuova prospettiva, non più incentrata sull’utensile in sé bensì sull’intero processo produttivo, un cambio di prospettiva che spiana la strada verso nuove soluzioni”.